Il Salotto artistico-letterario “Civico 49” ospita l’artista barrese Carmelo Sentito

Il Salotto artistico-letterario “Civico 49” ospita l’artista barrese Carmelo Sentito

- in Barrafranca, Civico 49
Gaetano Vicari con l’ospite Carmelo Sentito

Sempre attento a promuovere e presentare giovani talenti che si distinguono per bravura, genio ed estro artistico, il Salotto artistico-letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN), nella riunione di giovedì 21 febbraio 2019, ha ospitato l’artista barrese Carmelo Sentito. Dopo i consueti saluti di Gaetano Vicari, l’ospite è stato presentato dalla socia Maria Costa che, oltre a leggere una breve biografia, ne ha commentato la vena artistica.

CARMELO SENTITO nasce a Enna nel 1972 e vive a Barrafranca. Ha seguito studi tecnico elettronici. Sin dall’infanzia ha avuto una particolare attrazione per l’arte in genere e in particolare per le arti pittoriche e decorative, cimentandosi così in svariate tecniche di disegno e pittura. Nell’inverno del 2001, passeggiando tra le vie di Verona, dove si trovava per lavoro, intravede in una vetrina di un negozio alcune opere, di varia natura, dipinte con l’aerografo. Incuriosito dalle velature e dalle sfumature dei colori di questi soggetti, ha acquistato il suo primo aerografo e un piccolo compressore per provare questa tecnica. Da autodidatta, alla ricerca di un “io artistico”, trova nella tecnica dell’aerografia risultati inaspettati che lo portano ad approfondire lo studio sulla luce, sul colore e sulla forma. Le luci, la composizione scenica, le espressioni dei soggetti, sono alcuni degli elementi che caratterizzano il suo studio artistico, cimentandosi sull’elaborazione di soggetti di varia natura. Adesso sta approfondendo gli studi sulla tecnica dell’iperrealismo.

Carmelo Sentito con alcuni soci del Salotto

«Carmelo Sentito è un pittore barrese autodidatta. Studia il disegno e le tecniche pittoriche su libri e riviste». Così esordisce Maria Costa nel commentare l’estro artistico dell’ospite. «La mascotte heavy metal anni 80 degli Iron Maiden attira la sua attenzione, è una maschera creata da David Brown, studente d’arte all’East ham Technical College. Affascinato dalla band, l’artista Sentito si avvicina alla rivoluzione giovanile con le armi che aveva a portata di mano: l’Arte. Studia le immagini dei fumetti e si cimenta nell’uso dell’aerografo, che consente di ottenere immagini precise con linee molto sottili, campiture di colore uniformi e toni sfumati. Sentito è spesso attratto da temi crudi e soggetti che cercano di uscire dall’angoscia, in un intreccio disperato di elementi che si sovrappongono e afferrano oggetti quasi a cercare un’ancora di salvezza, il soggetto è esaltato nella sua bellezza estetica ma nello stesso tempo, presenze strane e immonde esaltano inquietanti valori simbolici (natura morta) che ne cambiano il significato. Dietro un iperrealismo esasperato, (la suora) reso egregiamente da una padronanza tecnica, si cela l’animo inquieto di un uomo che fa dell’arte il suo estremo appiglio per una liberazione e che diviene il fulcro della sua catarsi interiore. Altre opere a pastello, come ritratto del figlio o del nipote, fanno riemergere la sensibilità paterna e allora con tocchi teneramente sfumati e senza bisogno di colori, il quotidiano è rivissuto filtrato attraverso la luce dell’anima.»(Maria Costa)

Tante le opere che Sentito ha mostrato ai presenti, frutto delle sue sperimentazioni e della sua passione per il disegno e l’aerografia.

Gaetano Vicari consegna all’ospite un dono delle serata

L’aerografia è una tecnica pittorica che consiste nell’applicare su un oggetto di uso comune, dei colori mediante uno strumento chiamato aerografo, piccola penna o pistola che, collegata a una piccola fonte d’aria in pressione, permette di eseguire tracce di colore nebulizzato e preciso. Il primo aerografo fu ideato da Abner Peeler, in Iowa (USA) nel 1879. Il principio di funzionamento era molto più simile ai modelli a turbina.  Il primo aerografo moderno fu presentato nel 1893 alla Fiera Mondiale di Chicago da Thayer e Chandler. Questo modello, inventato e brevettato da Charles Burdick, assomigliava a una penna e lavorava su un principio diverso dall’aerografo di Peeler, essenzialmente lo stesso delle aeropenne moderne. Thayer e Chandler produssero l’aerografo negli USA, mentre Burdik incominciò la produzione in Inghilterra dello strumento che battezzò Aerograph. I colori da usare possono essere diversi e dipendono dai relativi supporti da usare. Possono essere a base d’acqua o di solvente e i supporti possono essere i più diversi: metalli, plastiche, carte e legnami. L’ aerografo è utilizzato nel ritocco fotografico, nei murales, nei tatuaggi, nella decorazione di oggetti, nel modellismo, nella body art e in altri ambiti.

Al termine Gaetano Vicari ha donato all’ospite un libro come ricordo della serata. (Fonte e foto Gaetano Vicari)

Rita Bevilacqua

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