ALL’OASI DI TROINA L’EMERGENZA SANITARIA E’ RIENTRATA E SI PENSA GIA’ ALLA RIPARTENZA

ALL’OASI DI TROINA L’EMERGENZA SANITARIA E’ RIENTRATA E SI PENSA GIA’ ALLA RIPARTENZA

- in Troina
Troina 12 maggio 2020 – Boom di guariti all’Irccs Oasi Maria SS. che dopo circa sessanta giorni di emergenza sanitaria ha quasi definitivamente azzerato i contagi e i malati da Covid-19. Ad oggi, infatti, si registrano 130 guariti di cui 86 pazienti e 44 operatori, mentre i negativizzati, ovvero persone con doppio tampone negativo, sono 32 di cui 16 pazienti e 16 operatori. Rimangono ancora allo stato attuale 9 persone positive di cui otto operatori, i quali sono in isolamento domiciliare, e una paziente. Le loro condizioni di salute non destano al momento preoccupazioni. Altre due pazienti sono attualmente ricoverati all’Ospedale di Enna. Un quadro certamente confortante che premia gli sforzi e l’impegno di tutti gli operatori, i medici e i curanti in generale. Le strategie terapeutiche e le misure di contenimento messe in atto sin dai primi giorni dell’epidemia hanno generato evidenti risultati.
Da ieri, lunedì, riprende la guida dell’Istituto, il presidente Don Silvio Rotondo, guarito dal Covid-19 e che dopo aver vinto la sua battaglia contro il virus, torna con maggior vigore al lavoro.  “Sono stati giorni duri – dice Don Silvio Rotondo – perché a causa della malattia è venuta meno la mia presenza nei giorni più difficili dell’epidemia e ciò ha caricato ancora di più gli altri miei collaboratori.
Proprio per questo ringrazio tutti coloro che hanno svolto il servizio durante questa avversità non ancora definitivamente conclusa. Un ringraziamento corale a tutti gli operatori sanitari dell’Istituto, al direttore amministrativo, al commissario Murolo, ai vertici dell’ASP di Enna, agli esperti della Regione, all’infettivologo Pulvirenti, all’Esercito e all’assessore Ruggero Razza. Gratitudine per loro e per nostro Signore, e sono certo che tutte le preghiere pronunciate da ogni parte del mondo per l’Oasi, hanno dato i loro frutti. Sto assistendo ad un miracolo.
In questi ragazzi c’è la presenza del Signore e Lui non abbandona i suoi figli. La vita è assolutamente bella e preziosa e ce lo insegnano soprattutto i nostri ragazzi quanto essa sia importante. Per accendere in loro la gioia basta un nulla, anche piccoli doni come quello di ricevere un uovo di Pasqua, un dolcetto, una colomba o altro, mentre noi ci siamo complicati la vita e abbiamo perso la bellezza delle relazioni e dell’esistenza che questo Covid -19 però ci sta riportando a riscoprire. Spero di poter rivedere presto in attività anche il nostro Direttore Sanitario, il dottore Michelangelo Condorelli, il quale ha anche vissuto l’esperienza di questo terribile virus.
Gratitudine anche per coloro che ci hanno lasciato e preceduto, mi riferisco alle nostre quattro pazienti e ad una nostra volontaria consacrata decedute all’Ospedale di Enna. Un altro grande grazie – continua Don Silvio Rotondo – va alla macchina della solidarietà senza precedenti che si è generata in questa emergenza sanitaria a favore del nostro Istituto.  Un sostegno materiale e finanziario realizzato nel silenzio da parte di infiniti privati cittadini, associazioni varie, società multinazionali, le stesse Istituzioni, la Chiesa Nazionale, Regionale e Diocesana. Tutti hanno creduto nell’Oasi.
Ora dobbiamo guardare avanti. Superata una dimensione di emergenza sappiamo che dobbiamo adeguarci con le nuove normative. E’ un percorso complesso e difficile perché c’è bisogno di una revisione organizzativa e strutturale. Tutto ciò senza dimenticare l’approccio interdisciplinare, riabilitativo e ricco di umanità che caratterizza il nostro Istituto. E’ una metodologia a cui non vogliamo rinunciare nel rispetto della tutela della salute e della sicurezza di tutti, così come previsto dalle diverse e nuove disposizioni sanitarie.
Dobbiamo dare continuità assistenziale, risposte e cure soprattutto ai disabili mentali che non hanno famiglie alle spalle. E’ un impegno morale a cui non possiamo venire meno. A tutti chiedo vicinanza, collaborazione e generosità affinché questi progetti possano andare avanti. Un primo impegno sarà quello di aprire nuove strutture e adeguare quelli esistenti per rispondere ai nuovi parametri”.
SALVO CALACIURA

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