ENNA. Appello, con un videomessaggio, al sindaco Maurizio Dipietro dai bambini di Scuola dell’Infanzia plessi “Edoardo Fontanazza” e “ Gianni Rodari”.

ENNA. Appello, con un videomessaggio, al sindaco Maurizio Dipietro dai bambini di Scuola dell’Infanzia plessi “Edoardo Fontanazza” e “ Gianni Rodari”.

- in Enna, Scuola

ENNA. L’accorato video messaggio, della durata di 5 minuti e 11 secondi, rivolto anche all’assessore alla Scuola del Comune di Enna e ai consiglieri comunali della stessa città. Nel video compaiono dei bambini, opportunamente schermati. Si vede,ad apertura del video, la loro figura a metà, la parte inferiore del loro corpo. I volti dei piccoli non vengono mai inquadrati. “Sindaco ma perché vuoi chiudere la mia scuola? Io vorrei stare insieme al mio compagnetto Pietro, Giorgia e tutti i miei compagnetti ”, chiede uno dei piccoli ad apertura del video. “Poi pure le mie maestre, il  giardino bello. Il mio primo giorno di scuola è stato un giorno fa e quindi non voglio ricominciare daccapo” conclude il piccolo. Subito dopo altri alunni dei due plessi di scuola dell’infanzia di Enna che mostrano dei cartelli, con i loro nomi in calce ad ognuno di essi, con delle scritte a caratteri cubitali e molto profondi e significativi. Ognuno di tali cartelli è accompagnato da un sottofondo musicale.  “Sindaco – si legge nel primo cartello “firmato” da Nora –  ricorda che noi bambini siamo il futuro di questa città”. Nel messaggio di Jole si legge: “In un mondo di grande incertezza lasciateci una certezza: le nostre maestre”.  Matteo scrive: “Al sindaco: vogliamo le nostre maestre non le mura dell’asilo”. Giulia scrive: “Sindaco, oggi avete chiuso due scuole. Domani cos’altro?”. Nel cartello di Chiara si legge: “Sindaco: il Covid ci ha tolto la nostra quotidianità… Non ci tolga le nostre maestre, abbiamo bisogno di loro”.  “Sindaco, perché le nostre maestre ci vogliono abbandonare?”,  si chiede Giuseppe. Nel cartello di Lorenzo si legge: “Sindaco: noi bambini siamo stufi di non essere considerati. Vogliamo la nostra scuola e le nostre maestre”. Il messaggio di Francesca: “Non siamo numeri da spostare”. “Caro sindaco, il futuro dipende da ciò che fai oggi. Non chiudere il mio asilo”, si legge nel cartello di Eros. “Al sindaco vogliamo continuare a crescere nella scuola che ci ha accolti”, dice il messaggio di Francesco Paolo. “A settembre andrò a scuola… Mi piacerebbe pensare che altri bimbi come me avessero la possibilità di vivere l’esperienza del mio asilo”, è scritto nel cartello di Sveva.  Marco dice: “Risparmiare sull’educazione significa investire nell’ignoranza. Vogliamo le nostre maestre” dice Marco. Poi ci si rivolge all’assessore: “All’assessore: Non il posto ad ogni costo… Ma la scuola e le maestre al primo posto” dice Aurora. “No alla chiusura della scuola. Si alle nostre maestre”, è scritto nel cartello di Andrea. “Sindaco ascoltaci, anche se siamo piccolini”. È quanto scrive  Nicolò. “Volete il nostro bene? Allora ascoltate il vostro cuore e quello di tutti noi” si legge nel cartello di Aurora. “Voglio bene ai miei compagni – si legge nel cartello di Anna – non ai banchi. Io voglio bene alle mie maestre non ai muri. Loro sono la mia scuola”. “Sindaco sii l’adulto di cui avevi bisogno da bambino” è scritto nel cartello di Eva. “Sindaco non chiudere la nostra scuola. Non toglierci le nostre maestre” dice Elena con la scritta del suo cartello. “Consigliere non toglierci la nostra amatissima scuola come fa il Covid” è scritto nel cartello di Giorgia. “E se fossi tuo figlio” # Dipietro rispondimi” scrive Angelo.  “Sindaco non ignorare le nostre parole, non chiudere la nostra amata scuola scrive Pietro. “Sindaco se fossi tua figlia? # Dipietro rispondimi” si legge nel cartello di Andrea. “Sindaco non portarci via la nostra serenità. #Dipietro rispondimi” è scritto nel cartello di Francesco. “Sindaco la serenità dei compagnetti di mio fratello è un diritto che tu devi tutelare al di là della politica” è scritto nel cartello del piccolo Damiano. Il video continua  con la vista esterna dei due plessi  Gianni Rodari ed Edoardo Fontanazza.   Nel video, poi, un bambino in maglietta rossa che dice: “Sindaco, lo paghiamo assieme”. A chiusura del filmato una slide che mostra dei bambini che si tengono per mano. Sullo sfondo di un cielo azzurro la scritta “Io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente”. GAETANO MILINO      

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