Il sito archeologico di SOFIANA

Il sito archeologico di SOFIANA

SofianaA Sud della strada provinciale per Mazzarino (CL), nella contrada Sofiana, si trovano i resti di antichi insediamenti umani che vanno dal VII- VI sec. a.C. fino all’epoca Federiciana. Si tratta del sito archeologico di SOFIANA, o PHILOSOPHIANA (toponimo ricavato dall’iscrizione PHIL SOF ritrovati in alcuni bolli laterizi d’epoca romana), che per la posizione geografica, la morfologia del territorio, la vicinanza con il fiume Nociara/Gela e i collegamenti con la Villa Romana del Casale, lo rendono particolarmente importante per le vicende storiche del centro Sicilia. Il sito venne alla luce agli inizi del ‘900, dopo il ritrovamento di una costruzione termale risalente al IV sec. a.C.

Le prime tracce della presenza dell’uomo si fanno risalire al bronzo antico, documentata attraverso il rinvenimento di ceramica castellucciana. Il sito ha poi restituito materiale che ne conferma la continua esistenza dall’epoca arcaica (VI sec. a.C.). Il maggior splendore si ebbe nel periodo imperiale romano. Sul finire del III sec. d.C. subì una violenta distruzione. Durante il IV secolo d.C., nell’età di Costantino, il sito fu ricompreso all’interno di un enorme latifondo, esteso per oltre 1500 ettari a Est della foce del fiume Gela, e identificabile, in base al rinvenimento di numerosi bolli laterizi con iscrizioni PHIL SOPH, proprio con i praedia Philosophiana ricordati dalle fonti antiche. Proprietario dell’immensa estensione doveva certamente essere un illustre esponente dell’aristocrazia senatoria romana che proprio per ragioni politiche e fondiarie si era trasferito in Sicilia. In un articolo apparso nel quotidiano “La Repubblica” del 16 maggio 2009, parlando del sito di Filosofiana, Claudio Paterna scrive: “…Presto grandi personaggi vi installarono i loro praedium, come il probabile fondatore della villa del Casale, il console Ceionio Rufio Albino, detto il filosofo, come Nicomaco Flaviano, critico storico, secondo Biagio Pace; o come il missionario Epafrodito, il primo sacerdote dell´era cristiana in Sicilia – secondo lo storico Caruso – lo stesso che tra la piana di Gela e l’entroterra costruì le prime basiliche cristiane, stando alla tradizione. I resti della basilica, a poche centinaia di metri dalle terme di Filosofiana, pare siano le tracce più antiche di edificio cristiano nell’isola”. Il declino sopraggiunse con la conquista musulmana, anche se residue strutture murarie unite a pochi reperti mobili  ne attestano una modesta sopravvivenza in età federiciana. Tra i tanti studi condotti sull’argomento, interessanti quelli dello studioso barrese Liborio Centonze, presenti nel volume “L’Entroterra e i Siculi” e, prima di lui, del dott. Angelo Ligotti, medico barrese appassionato studioso di archeologia.

Sofiana- ambienti termaliIl Complesso Termale –A Nord Est dell’abitato un grande impianto termale costituito da una ventina di ambienti, alcuni dei quali pavimentati a mosaico, si sovrappose, nel IV secolo d.C., a un più modesto complesso di analoga destinazione sorto in età protoimperiale (I –II sec. d.C.). Numerose furono le aggiunte e le trasformazioni che il complesso subì nel corso del tempo, giungendo a ospitare un piccolo edificio di culto cristiano nel calidarium sul finire del IV secolo, e tre piccole fornaci bizantine per la produzione di coppi e ceramiche nel VI.

La Basilica con l’annessa Necropoli-L’aspetto attualeSofiana- resti basilica bizantinadella basilica è di una chiesa cristiana a tre navate, preceduta da un nartece (o vestibolo) e conclusa da un’abside semicircolare. Posta su una collinetta a Sud-Ovest dell’abitato, essa è il prodotto di quattro diverse fasi costruttive, ben scandite dalle diverse tecniche murarie adoperate per la loro realizzazione. Il nucleo più antico era una cella sepolcrale rettangolare dotata di abside, databile al IV secolo e probabilmente ispirata al tipo architettonico delle memoriae marthyrum, certo la sepoltura di un personaggio ragguardevole per meriti religiosi. Nel VI secolo, infatti, la cella fu ampliata con l’aggiunta di un’aula rettangolare, corrispondente all’attuale navata centrale.  Al VII secolo risale l’aggiunta delle due navate laterali che inglobarono sia la cripta sia due tombe preesistenti, mentre a età medievale risale la costruzione del nartece (parte della basilica paleocristiana e bizantina riservata ai catecumeni e ai penitenti).

Rita Bevilacqua

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