Roma. Vito Massimo Catania e Giusi La Loggia insieme da Mattarella

Roma. Vito Massimo Catania e Giusi La Loggia insieme da Mattarella

- in Barrafranca

Roma. Recita una celebre frase inscritta sulle facciate del Palazzo della Civiltà Italiana di Roma: «L’Italia è un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori». Una citazione ancora attuale visto che i ricercatori italiani sanno farsi onore in ogni parte del mondo, il ma- de in Italy è apprezzato ovunque e, per quanto riguarda gli eroi, non siamo secondi a nessuno. Lo ha certificato persino un decreto, firmato negli ultimi giorni del 2018, con cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito onorificenze dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana a 33 cittadini che con le loro azioni hanno contribuito, nei fatti, a rendere il mondo migliore. Persone comuni che hanno operato nell’anonimato: come diceva il filosofo cinese Lao Tse, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.

Grazie al Capo dello Stato invece la loro storia è finita sotto gli occhi di tutti, provocando grande “rumore” mediatico e generando una benefica ventata d’ottimismo. Questi eroi dei tempi moderni sono stati ricevuti al Quirinale e premiati da Sergio Mattarella martedì 5 marzo.
Ma chi sono questi 33 grandi uomini e donne, cosa hanno fatto di così speciale da essere stati presi a esempio per la comunità e insigniti con un titolo onorifico? C’è chi, a rischio della propria vita, è riuscito a salvare quella altrui, chi si è impegnato in prima persona per l’integrazione, chi ha combattuto l’emarginazione e chi ha lottato con le unghie e con i denti per difendere la legalità.

Tra questi 33  “normali” ma al tempo stesso speciali cittadini, anche Vito Massimo Catania podista che ha deciso di correre non per sé ma per gli altri; e l’incontro con Giusi La Loggia è stato determinante per quella che è diventata una missione di vita per Vito Massimo da Regalbuto. Insieme a Giusi, costretta in carrozzina dalla terribile sindrome atassica, Vito Massimo ha corso negli ultimi due anni oltre 500 chilometri suddivisi tra maratone, mezze e gare a tempo. Due corpi due sole gambe, un unico cuore, un donarsi ed un ricevere, diventato un’unica cosa. E questa storia stamane si è andata ad intrecciare alle altre, che hanno “acceso” la cerimonia.

Durante l’incontro Vito Massimo Catania e Giusi Colombo hanno regalato al presidente Mattarella, una delle medaglie di partecipazione conquistate nel corso  delle tante  gare che hanno corso insieme.

 

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