A sostenere la mozione sul rimborso del canone di depurazione sono i consiglieri comunali Giuseppe Ferrigno (primo firmatario), Calogero Zuccalà, Alessandro Tambè, Katia Baglio, Alice Crapanzano, Salvatore Cumia e Giovanni Di Dio. La mozione nasce dal fatto che i due impianti di depurazione di contrada “Gammarera” (zona nord) e di contrada “ Gelsi” (zona sud) non sono funzionanti. Il comune di Barrafranca ha due depuratori ubicati in due zone diverse del centro urbano che dovrebbero garantire il servizio di depurazione. “ Il depuratore di contrada Gammarera – afferma il consigliere comunale Giuseppe Ferrigno – non è funzionante dal 2013 mentre quello di contrada Gelsi nonostante sia stato ultimato non è mai entrato in funzione per cui i cittadini si sono trovati a pagare la tariffa di un servizio non reso. Spetta al comune restituire le somme dovute”. Ferrigno e i consiglieri comunali Zuccalà, Tambè, Baglio, Crapanzano, Cumia e Di Dio si rifanno ad una sentenza della Corte Costituzionale (n. 335 del 10 ottobre del 2008) secondo cui la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti << anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o in cui manchino impianti di depurazione che siano temporaneamente inattivi>>. Il consigliere comunale Giuseppe Ferrigno lo scorso gennaio aveva richiesto all’amministrazione chiarimenti in merito alla funzionalità del depuratore in contrada Gammarera, (tenendo conto che quello di contrada Gelsi non è mai entrato in funzione e che è stato preda dei vandali e dove hanno rubato tutti i macchinari così come il cancello di entrata), e ravvisato tramite la risposta del capo settore Zuccalà che l’impianto di depurazione nord di contrada “Gammarera- Gurretta” non è funzionante dall’agosto del 2013. “ Chiediamo al sindaco e all’amministrazione che si prenda l’impegno di attivare gli uffici – continua Ferrigno – al fine di restituire quanto dovuto per non indurre i cittadini a fare ricorso e quindi aggravare le spese dell’ente perché oltre alla tariffa dovuta il comune dovrebbe successivamente farsi carico delle spese degli interessi e quelle legali”. La mozione, quindi, impegna il sindaco e l’amministrazione a restituire gli importi pagati dai cittadini per gli anni 2014, 2015 e 2016. Nella mozione è stata allegata anche il modello di istanza per la restituzione della quota della tariffa di depurazione non dovuta e dove i cittadini devono presentarla al comune.
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