Rubati espositori AVIS per la raccolta sangue

Rubati espositori AVIS per la raccolta sangue

- in Associazioni
Un furto da balordi

BARRAFRANCA. Rubati sabato gli espositori collocati nel centro urbano per promuovere la donazione del sangue prevista per ieri in occasione della festa delle donne. A denunciare l’accaduto è la sezione Avis barrese del presidente Giuseppe La Rosa che ogni volta quando è in previsione il giorno donazione colloca nei vari punti (qualche giorno prima) del centro urbano gli espositori con una locandina per avvisare i soci a donare. Ma sabato tra le ore 13 e le 14 questi espositori sono stati rimossi in quattro punti del paese (in piazza Regina Margherita, piazza Europa, angolo corso Garibaldi e via Marconi e poi all’angolo tra la via Roma e corso Garibaldi.
«Nonostante il vile atto awenuto sabato – afferma il presidente dell’Avis, Giuseppe La Rosa – la nostra associazione si è vista derubata degli espositori che servono per promuovere, informare e sensibilizzare i cittadini alla donazione noi continuiamo imperterriti a prodigarci per fare del bene a titolo gratuito perché la nostra associazione è patrimonio della città e di tutti i barresi onesti. Mi limito a denunciare il fatto e non a giudicare chi ha commesso questa vigliaccata». L’Avis di Barrafranca è presente nel territorio dal 1999 e proprio lo scorso primo marzo durante l’assemblea annuale dei soci il presidente La Rosa aveva evidenziato che nel 2014 sono state raccolte ben oltre 750 sacche di sangue e raggiunto gli oltre 1000 donatori tra soci attivi e passivi. Proprio ieri, però, i soci e nuovi donatori si sono recatiznella sede di via Sicilia e donato il proprio sangue. «La risposta delle persone civili – conclude La Rosa – non è tardata ad arrivare con atti di stima, fiducia e. soLidarietà e non poteva esserci reazione più bella da parte dei nostri donatori i quali, domenica, nella nostra sede sono state raccolte ben 52 sàcchedi sangue elO predonazioni». L’Avis presenterà denuncia nella stazione locale dei carabinieri àffinchè si arrivi a identificare chi ha commesso un gesto simile.
RENATO PINNISI

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