Liborio Centonze presenta al Salotto artistico-letterario “Civico 49” il documentario sul CALENDARIO SOLARE MEGALITICO

Liborio Centonze presenta al Salotto artistico-letterario “Civico 49” il documentario sul CALENDARIO SOLARE MEGALITICO

- in Barrafranca, Civico 49

Nella riunione di giovedì  27 settembre 2017 lo storico barrese Liborio Centonze ha presentato al Salotto artistico letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) il documentario sul Calendario Solare Megalitico scoperto in contrada “Rocche” a Pietraperzia (EN). Dopo la presentazione avvenuta in estate a Pietraperzia, questa è la prima volta che lo storico Centonze presenta a Barrafranca il suo documentario, scegliendo come sede proprio il Salotto di cui è membro effettivo. Il video, le cui riprese sono state curate dal giornalista barrese Renato Pinnisi, riprende il momento in cui i raggi del sole penetrano nell’Occhio della Balena, in contrada Rocche il 21 giugno giorno del Solstizio d’estate. Il punto era chiamato dagli antichi pastori “a grutta u lampu”, la grotta del fulmine. Proprio da quel buco entravano ed uscivano i fulmini che colpivano le greggi che si arrampicavano nel costone roccioso. Il video fa parte di tutta una serie di ricerche che il professore sta conducendo sul MEGALITICO, o Megalitismo come viene definito da una nuova corrente filosofica, e fa parte di una trilogia di documentari: il primo riguarda l’aspetto antropologico del Megalitico, con le ricerche sulla civiltà dei Guances, realizzato tra gennaio e febbraio 2017 durante un viaggio a Tenerife; il secondo riguarda il Calendari Solare, scoperto dal professore a Pietraperzia in contrada Rocche e  il terzo, ancora in fase di preparazione, che riguarderà la civiltà Megalitica nel suo insieme. Il calendario solare di Pietraperzia (EN) è il quarto in ordine di tempo scoperto in Sicilia: il primo a Castellammare del Golfo (TP), il secondo a Gela (CL) e il terzo a San Cipirrello (PA). Il documentario di circa 20 minuti mostra in apertura la contrada Rocche di Pietraperzia, il cui costone è formato da calcarenite bianca degli Erei e dove i Megalitici preferirono costruire il Calendario Solare, chiamato “L’occhio della Balena.”  Le pareti interne del Calendario solare sono state ricavate dall’uomo, scalfendo e levigandone l’interno,  con lo scopo di creare un cerchio a forma di sole (il calendario appunto). L’apertura ad est del Calendario si affaccia al sorgere del sole mentre il tramonto domina la vallata del Basso Salso o Imera Inferiore. Successivamente le immagini mostrano il momento esatto in cui i raggi del sole, la mattina del 21 giugno Solstizio d’Estate, penetrano dentro l’Occhio della Balena, proiettano sulla terra un fascio di luce circolare che, nel Megalitico, doveva rifletteva su alcuni lastroni posti per terra. Lì i Megalitici si riunivano a festeggiare il nuovo anno con dei riti particolari. Per loro questa data è importantissima, poiché  il 21 giugno iniziava tutti i lavori estivi che si svolgevano in agricoltura. Al pari era importantissima anche la data del 21 dicembre, Solstizio d’Inverno, per quanto riguarda i lavori agricoli invernali. I Megalitici avevano tre sistemi per misurare il tempo: il Calendario Solare che, attraverso il Solstizio d’Estate e il Solstizio d’Inverno, calcolava l’anno; i mesi venivano calcolati mediante delle “Coppelle”, che riempivano d’acqua e servivano per le fasi lunari e infine le ore dei giorni venivano calcolate attraverso l’entrata della luce del sole nei buchi posti sopra le grotte, dove loro abitavano. Al termine il video mostra il “sedile litico” di contrada Balate. Si tratta di un sedile ricavato dalla viva pietra, utilizzato probabilmente in una società matriarcale. Alle spalle si vede una costruzione circolare che serviva da tempio per venerare il dio Sole. Questo è un anticipo dell’ultimo documentario che il professore sta preparando sul Megalitico. Contemporaneamente sta conducendo alcuni studi sul periodo di Cerere, in quanto fu il culto della dea Cerere a interrompere il Calendario Solare dei Megalitici, inaugurando una nuova forma di religione.

Rita Bevilacqua

 

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