Sostituisce l’insegnante Emiliano Spampinato giunto al termine del suo mandato. Angelo Salamone nasce a San Cataldo nel 1982 da Calogero Salamone e Calogera Toscano. Lui vive e cresce a Pietraperzia. Dal dal 2001 al 2006 entra nel seminario diocesano ed abita per 5 anni nella città dei mosaici, intraprende gli studi classici e si forma “alla scuola di pensiero” del professor Benedetto Trigona, figura eclettica, grande pensatore, filosofo contemporaneo e psicoterapeuta, con cui nasce un’amicizia sincera che dura per due decenni, fino alla sua dipartita. Nel 2017 fonda, insieme all’allora fidanzata e attuale moglie Giovanna Modesto ed altri soci, l’associazione “Amici della Biblioteca”, con la quale sono promotori di diverse iniziative a favore della cultura, del sociale e della biblioteca. Nel 2020, dopo 13 anni di fidanzamento, Angelo e Giovanna si sposano in piena pandemia, essendo tra i primi a livello locale e nazionale. I coniugi Salamone, nel 2021, creano, dopo un mese intenso di lavoro, una meridiana con criteri astronomici e scientifici di massima precisione, la quale attira tuttora turisti e curiosi. All’inaugurazione l’associazione e numerose personalità di spicco pietrini e barresi, tra cui i relatori: Il presidente Emiliano Spampinato, lo storico Liborio Centonze, il reverendo don Giuseppe Rabita, l’esperto di gnomonica Salvatore Marotta ed il geologo Salvatore Palascino. Grande assente, per motivi personali, lo storico Giovanni Culmone, che rimedierà successivamente. Angelo Salamone organizza con l’associazione il primo convegno studi a Pietraperzia, coinvolgendo ben 11 associazioni culturali (pietrine e barresi) e il comune di Pietraperzia, idem per il secondo in cui Angelo insieme alla moglie annunciano e mostrano alle associazioni, alla comunità, alla sovrintendenza ed alle autorità comunale, la scoperta di una stanza ancora intanta nel castello di Pietraperzia, frutto di un lavoro intenso durato un paio di anni con l’intreccio di documenti, foto, sopralluoghi, testimonianze e con l’ausilio delle nuove tecnologie. Diverse le ricerche storiche che abbraccio più fronti, da un paio anni hanno intrapreso, insieme alla moglie, la ricostruzione della potentissima famiglia Drogo e della sua figura di spicco laprincipessa Deliella, ricostruendo in modo scientifico e documentale, l’intero percorso e come arriva (smentendo la leggende del sacchetto di monete d’prp) la stessa famiglia a diventare la famiglia più ricca di Sicilia superando, in uno scorcio di tempo, anche la rinomata famiglia Florio. Successivamente crea e finanzia una borsa di studio di cui ne beneficiano 3 ragazzi delle scuole medie. Tutto ciò passa tramite l’associazione amici della biblioteca, di cui si onora di far parte e che a fine cerimonia lo nomina socio onorario! Oggi, visto l’impegno culturale, sociale e storico, lo nomina e lo investe come presidente della stessa, o meglio inerente la sua concezione e come lui ama definirsi: primus inter pares!
Primus inter pares!
Nel ringraziare vivamente chi mi ha spinto e mi ha voluto fortemente alla guida dell’associazione Amici della Biblioteca, riconoscendomi le capacità ed onorandomi con fiducia e stima, ho voluto disturbare il latino ed Aristotele per dare, all’inizio del mio mandato, un titolo volutamente altisonante. L’ho scelto con cura poiché credo che ciò che mi accingo ad intraprendere, non sia un passatempo ma una carica piena di responsabilità nei confronti dell’associazione, dei soci, della comunità e della cultura per il nostro territorio. Malgrado non ci sia stata calca (e di questo ne sono dispiaciuto) per la corsa a coordinatore di un’associazione culturale, ciò avviene per altre cariche e/o se ci sono interessi “più seri,” ho accettato con gioia poiché ritengo tale figura alla pari, per dignità ed importanza, delle altre citate. Bisogna rivalutare la bellezza e l’utilità dell’inutile, considerato tale proprio perché non ha un fine sul piano economico, metro di misura usato per la scelta di molte cose, proprio per ciò credo sia anche più nobile. In merito alla nobiltà citata, disturberò nuovamente Aristotele prendendo in prestito le sue parole riferite alla filosofia, applicandole alla cultura, all’amore per il sapere e per il bello, egli disse: “La filosofia (la cultura, l’arte ed il bello) non serve a nulla dirai; ma sappi che proprio perché priva del legame di servitù è il sapere più nobile.” Proprio perché non ha vincoli e/o doppi fini con altri poteri, quando non vengono usate in modo speculativo, la cultura valorizza ed arricchisce l’uomo e la comunità che attinge alla sua fonte. Come dicevo ho accettato con gioia e soprattutto prendendo sul serio quanto affidatomi, cosciente che saranno più oneri che onori, proprio per ciò non sarò né un tappabuchi, inserito e scelto tanto per non lasciar la sede vacante, né un semplice nome sulla lista ma parte viva ed attiva, come lo sono stato da socio. Ringrazio di cuore gli ex presidenti: Lucia Miccichè, Francesco La Lomia ed Emiliano Spampinato per il loro prezioso contributo, con la loro doti personali e la loro operosità hanno lasciato un segno indelebile ed hanno fatto crescere l’associazione, che ha già dato tanto alla nostra comunità ed ancora ha tanto da dare, seppur in mezzo a molte difficoltà, così spero anche io di poter portare il mio contributo, come hanno fatto in modo eccezionale i miei predecessori, insieme al direttivo ed a tutti i soci. Abbiamo ancora molti progetti da completare e tanti altri ne ho in mente che verranno elencati durante il passaggio di consegne; da solo sicuramente non potrei mai riuscirci, potranno esser realizzati solo e se ci sarà la partecipazione attiva in primis del direttivo, di tutti i soci e secondariamente di ogni persona che voglia aiutarci anche se non fa parte dell’associazione, ognuno secondo le proprie disponibilità di tempo, idee e risorse. La conoscenza e l’amore per il nostro territorio e dei nostri beni è un qualcosa che riguarda tutti, passa da noi ed in noi non deve romanere ma fluire, per ciò farò coinvolgeremo tutte le realtà che ci circondano già presenti, cercando di collaborare in un’ottica di “ecumenismo culturale.” Coltivare il proprio orticello, credersi migliori delle altre associazioni e/o degli altri studiosi è stata, ahimè, una prassi che ha portato ad allontanare le persone dall’amore, dalla conoscenza ed affetto verso la propria terra, la propria storia ed i beni. Si è creato un piccolo olimpo (poco coeso anche tra gli stessi membri) che ha escluso a priori chiunque non ne facesse parte, nulla di più sbagliato e dannoso! Uno dei punti cardine del mio agire sarà invertire la rotta, già tracciata che ha avuto un riscontro positivo nell’organizzazione dei convegni. A tal proposito, una figura di spicco, controcorrente, a cui vanno i miei ringraziamenti più sinceri e con cui mi onoro di collaborare da anni è il nostro caro ed amato professor Culmone! Persona da prendere come esempio per la sua vivace e sempreverde curiosità e voglia di imparare, nostra preziosa memoria storica a cui tutti noi attingiamo, altra dote che lo contraddistingue è la sua generosità, il condividere senza tener per sè in modo infantile ed avaro, il suo sapere, i documenti ed ogni cosa in suo possesso, pienamente cosciente che la vera cultura è condivisione e non potrebbe esser altrimenti! Con il cuore pieno di gratitudine ringrazio ancora una volta quanti hanno insistito affinché oggi si arrivasse a questo risultato: i membri del direttivo uno per uno poiché lo meritate: Il nostro carissimo ed instancabile presidente Emiliano, la nostra inarrestabile e creativa Lucia, la carissima e sempre disponibile Erminia, l’attivissima e simpatica Rosanna, l’ingegnoso signor La Lomia, il “deus ex machina” il signor Zappulla, i soci, gli amici e, dulcis in fundo, la mia Giovannella, anche se inizialmente non tanto d’accordo per paura di trascurare le ricerche storiche ed altro. Ravvedutasi dopo aver ricevuto le dovute rassicurazioni e sopratutto dopo aver capito che un “fesso” doveva pur ricoprire la carica e portar avanti con passione l’associazione, e chi più fesso di me cara Giovannella? Se fossi stato più “intelligente e scaltro” ricoprirei altre cariche molto più “importanti” e redditizie, dedicherei il mio tempo ad altro ed invece… Grazie ancora per la fiducia e la stima, con il vostro prezioso supporto e la vostra collaborazione, spero di assolvere al meglio quanto mi avete affidato e di esser all’altezza delle vostre aspettative!