Nel periodo dal 31 luglio al 3 agosto, i Reparti della Guardia di finanza hanno intensificato, sull’intero territorio nazionale, i controlli in materia di trasparenza dei prezzi di carburanti praticati al consumo. I Finanzieri hanno eseguito 234 controlli, 22 nei confronti di impianti autostradali e 212 a distributori della rete stradale. Sono 240 le violazioni complessivamente contestate: in 126 casi è stata riscontrata la mancata o difforme esposizione dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati. Sono 114, invece, le irregolarità rilevate in materia di obbligo di comunicazione dei prezzi al Ministero delle imprese e del made in Italy. Intanto dalla Guardia di Finanza spiegano il modus operandi delle Fiamme Gialle durante la loro attività di controllo. Questa l’intervista integrale: “L’oggetto di questa intensificazione attuata nell’ambito nel Piano di Azione del controllo degli impianti di distribuzione del carburante investe sostanzialmente due profili che sono gli obblighi di comunicazione all’Osservatorio Prezzi del Ministero delle Imprese e Made in Italy – il cosiddetto MIMIT – del prezzo praticato nell’impianto. Il secondo obbligo riguarda l’esposizione dei prezzi, una cartellonistica distinta per tipologia di prodotto e con indicazione del prezzo del servito o del self e che, dal 1° agosto 2023, è entrato in vigore un nuovo presidio a tutela del consumatore impone l’obbligo di esposizione del prezzo medio diverso a seconda che ci si trovi in un distributore che opera sulla rete autostradale o sulla rete stradale ordinaria. Negli impianti della rete autostradale viene esposto il prezzo medio nazionale. In quelli della rete stradale ordinaria viene, invece, esposto il prezzo medio regionale. Questo serve ad orientare il consumatore e a renderlo più consapevole nel momento in cui si approccia ad un distributore a quale soggetto rivolgersi”. “La Guardia di Finanza – continuano dalle Fiamme Gialle – ha, a livello centrale, il Nucleo Speciale Antitrust che provvede ad estrapolare i dati del contesto merceologico del settore, li elabora avvalendosi della tecnologia, coniuga queste elaborazioni al dato esperienziale del controllo economico del territorio. Noi abbiamo ottocento reparti su tutto il territorio nazionale. Tutti i giorni esercitiamo azioni di controllo a presidio della legalità e tutela dei cittadini”. “Questi dati – aggiungono dalla Guardia di Finanza – messi assieme ci consentono di estrarre, di individuare, di preselezionare un elenco limitato di soggetti connotati da elevati problemi di rischio. Quando ci muoviamo verso un soggetto di questo tipo e decidiamo dei controlli mirati, è evidente che le irregolarità diventano elevate. Quando nel comunicato si legge il dato delle irregolarità, va osservato che gli obblighi sono più di uno e, se un operatore risulta inosservante, c’è più di una irregolarità che gli viene contestata. Pertanto, il dato – 240 irregolarità – riguarda soggetti destinatari di violazioni plurime. Questa è la chiave di lettura”. “Il piano di azione – dicono ancora dalla Guardia di Finanza – ci impegnerà per tutto l’anno sino al 31 dicembre. L’intensificazione di cui parliamo nel comunicato riguarda una limitata porzione di questo piano di azione e che, sostanzialmente, riguarda quattro giorni. Il dato che potrà uscire ad esito complessivo delle attività potrà essere anche più rappresentativo delle stato ispettivo delle cose. Se adesso siamo andati verso i soggetti più a rischio, è evidente che abbiamo incontrato un rilevante numero di irregolarità”. E concludono: “L’obiettivo non è quello di trovare irregolarità ma elevare la trasparenza e tutelare i cittadini. L’importo effettivo della sanzione dipende dalla tipologia delle azioni, da quante violazioni ci sono. Tuttavia è una sanzione amministrativa di carattere pecuniario”. GAETANO MILINO
Seconda lettera aperta al Sindaco di Barrafranca della stessa cittadina incompresa e abbandonata
Riceviamo e pubblichiamo una “Seconda Lettera aperta al