BARRAFRANCA. Notevole malumore in paese per le bollette recapitate dal Consorzio di Bonifica di Enna.

BARRAFRANCA. Notevole malumore in paese per le bollette recapitate dal Consorzio di Bonifica di Enna.

- in Barrafranca

Con tali bollette, inviate tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, si chiede il pagamento del “contributo delle spese fisse per impianti irrigui autorizzate con delibera del Commissario Straordinario”. Il contributo di cui si chiede il pagamento si riferisce agli anni 2018 e 2019. “A norma della vigente legislazione – si legge nella stessa richiesta di pagamento – i proprietari dei terreni irrigabili ricadenti in comprensorio irriguo consortile sono tenuti, il qualità di consorziati, al versamento di detti contributi quale quota di partecipazione alle spese annuali sostenute dal Consorzio per la porzione non coperto dal contributo regionale”. Il pagamento viene chiesto ai proprietari di terreni nelle cui vicinanze passa la condotta dell’acqua. Il pagamento viene chiesto anche a chi non ha nessun servizio e conseguente impianto idrico nel proprio terreno. I malumori sono accresciuti anche dal fatto che sono state recapitate bollette con la richiesta di pagamento per centinaia di euro o anche per migliaia di euro. “L’importo da ripartire, per l’anno 2018, – si legge nello stesso avviso del Consorzio di Bonifica di Enna – stabilito nella delibera del Commissario Straordinario per l’anno 2018 è pari a 3 milioni 404 mila euro”. Per il 2019, tale somma da ripartire e stabilita con delibera del Commissario Straordinario, ammonta ad € tremilioni e 87 mila112,97. Nell’avviso del Consorzio di Bonifica si dice, tra l’altro, che la presenza di opere irrigue nel terreno determina un aumento di valore del terreno stesso. Il pagamento, è scritto nel “documento” del Consorzio di Bonifica, deve essere effettuato entro trenta giorni dal ricevimento dell’avviso. “IL mancato versamento dei tributi – si legge ancora nell’avviso del Consorzio di Bonifica – comporta la riscossione a mezzo ruolo, secondo le norme e i privilegi di cui all’articolo 21 Regio Decreto 13.02.1933, N° 215, con aggravio degli oneri di legge, oltre interessi e mora per ritardato pagamento”. Il sindaco di Barrafranca avvocato Giuseppe Lo Monaco dichiara: “Noi, come Amministrazione Comunale, abbiamo fatto un incontro con gli agricoltori alla presenza dell’onorevole Fabio Venezia che ha già presentato una interrogazione parlamentare alla Assemblea Regionale Siciliana proprio per questa problematica”. “In questa riunione si è deciso – continua l’avvocato Giuseppe Lo Monaco – di promuovere degli incontri con gli altri Comuni viciniori (Mazzarino, Piazza Armerina) che hanno tutti la stessa problematica. Riteniamo che queste cartelle relative al beneficio idrico siano assolutamente ingiuste per tutti gli agricoltori anche perché, a oggi, il Consorzio di Bonifica – che è commissariato – ha una gestione fallimentare e queste cartelle rappresentano un doppio danno perché da un lato si chiede di pagare qualcosa che non ha portato alcun beneficio effettivo e, dall’altro lato, perché gli agricoltori non riescono a fare le colture a pieno campo perché il Consorzio di Bonifica non riesce a garantire e programmare la corretta erogazione dell’acqua per cui abbiamo deciso, oltre all’incontro con gli altri Comuni, di fare una pressione alla Assemblea Regionale Siciliana affinché la questione venga risolta a monte con una modifica dell’articolo 10 della Legge Regionale 45 del 1995”. Il sindaco di Barrafranca Giuseppe Lo Monaco dice ancora: “Questo è il grande problema oggi della agricoltura barrese che già, ai guai derivanti dalla crisi economica se ne aggiungono altri con il recapito delle bollette di pagamento”. E conclude: “Noi faremo tutto il possibile per dare una mano ai nostri agricoltori”. GAETANO MILINO

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