Alluvione 12 ottobre 1991: a scuola testimonianze e volontari della Protezione Civile

Alluvione 12 ottobre 1991: a scuola testimonianze e volontari della Protezione Civile

- in Barrafranca

Presentato per l’occasione il piano di protezione civile di rischio idrogeologico

“Un paese letteralmente scioccato e sconvolto dalla potenza dell’acqua che trascinava fanghiglia procurando, purtroppo, anche delle vittime. Tanta sofferenza e forza di volontà per fronteggiare le emergenze ”. Queste le parole di uno dei testimoni oculari, Giuseppe Balsamo, ex sindaco, che davanti ad una platea di alunni barresi della scuola media dell’I.C. San Giovanni Bosco, plesso Don Milani, ha parlato di un evento che ha scosso la comunità come l’alluvione del 12 ottobre 1991. Il tutto è stato organizzato nella sala del plesso don Milani, dal referente del progetto prof. Calogero Costa, laureato in Geologia e in Protezione Civile e coadiuvato dai tutor, prof. Concetta Ciulla e prof. Marianna Tambè. Per la prima volta al pubblico è stato presentato il piano di protezione civile rischio idro-geologico approvato qualche mese fa dalla commissione straordinaria inerente ai luoghi più sensibili del nostro territorio. Tutti i comuni devono munirsi di un piano di protezione civile e la prevenzione è necessaria per la situazione odierna sui cambiamenti climatici. A coordinare i due incontri a distanza di pochi giorni la dirigente scolastica, Nadia Rizzo, la quale ha ribadito <<l’importanza e il contributo della scuola nella società civile per cui fare memoria è importantissimo>>. “Non ci dovrebbe essere emergenza – afferma i prof. Calogero Costa – se si fa una buona prevenzione. Il progetto va ad inserirsi nel campo della prevenzione perché informando i giovani sui comportamenti corretti da attuare in caso di pericolo e di emergenza si evitano danni a persone e a cose. Un ringraziamento alla dirigente scolastica, Nadia Rizzo e a tutti i colleghi”.
Al primo incontro hanno partecipato la maggior parte delle istituzioni dove la dirigente Rizzo ha fatto gli onori di casa e dove hanno portato i saluti il rappresentante del prefetto di Enna, FilippoFiammetta, il caposettore del comune, Eugenio Diliberto, il presidente dell’associazione “Amico Soccorso”, Gaetano Bernunzo, il volontario della protezione civile, Filippo Caputo, il comandante della Stazione dei Carabinieri, Rosario Alessandro, il comandante dei Vigili Urbani, Maria Costa, il dirigente DRPC di Enna, Cristoforo Costa,  e poi Vincenzo Filetti e Gerardo Barbagallo dell’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste di Enna; e infine, il commissario Carmelo La Paglia del comune di Barrafranca. Proprio in questa occasione è stata presentata per la prima volta, da parte del caposettore del comune Eugenio Diliberto, alla popolazione il piano di protezione civile di rischio idrogeologico da poco approvato. Importante anche la testimonianza di Giuseppe Balsamo, ex sindaco, ma anche dirigente scolastico, e promotore della costruzione del liceo scientifico, istituto superiore ubicato in via Pio La Torre. Balsamo ha evidenziato tutte le difficoltà di una macchina organizzativa in aiuto ad una popolazione stremata. L’alluvione causò morte ed anche danni sia a strutture che al settore dell’agricoltura. “ Si lavorava a ritmo serrato con squadre di soccorso – afferma Balsamo – e nel lavoro di ricerca dei dispersi furono impiegati ben 180 uomini fra militari provenienti anche da Catania, Siracusa”. Ha portato i saluti e la sua testimonianza anche la figlia di Giuseppe Balsamo, Clara, la quale ha raccontato uno spaccato di quello che ha personalmente vissuto in quelle ore, che si erano tramutate in tragedia. “Eri a casa ma avevi anche la voglia che tuo padre tornasse a casa ma aveva un ruolo di primo cittadino che lo ha obbligato a stare fuori di casa. Non da meno il lavoro fatto da chi fu il cronista dell’epoca, il giornalista Luigi Barbaro, uomo preparato e punto di riferimento locale per la cronaca di allora. Durante l’alluvione le aree vulnerabili furono il Bivio Catena con il torrente Tardara e contrada Sottoserra. Hanno partecipato al progetto gli alunni delle classi prime, seconde e terze dove, grazie ai volontari,i quali hanno acquisito conoscenze importanti dei mezzi in dotazione alla protezione civile.


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