BARRAFRANCA. Una giovane pasticciera barrese dona alla sua città un centinaio di colombe pasquali per i meno abbienti del paese.

BARRAFRANCA. Una giovane pasticciera barrese dona alla sua città un centinaio di colombe pasquali per i meno abbienti del paese.

- in Barrafranca

 BARRAFRANCA. La benefattrice è la ventiquattrenne Elena Simona Maria Pistone. Lei ha un avviato laboratorio di pasticceria. Ad aiutarla nel suo lavoro ci sono sua sorella maggiore Sofia Federica ed il loro fratello Giuseppe.  Le colombe pasquali prodotte nel laboratorio Pistone sono artigianali. Sono state già consegnate alla sezione cittadina della Protezione Civile perché possano arrivare alle famiglie meno abbienti del paese. Elena, Sofia Federica e Giuseppe accompagnano il prezioso dono con gli auguri di Buona Pasqua e con un messaggio molto profondo, specialmente in questo difficile periodo  di Covid 19 Questo il messaggio integrale: “Pasqua si avvicina, anche noi come moltissimi altri ci siamo dovuti fermare nel bel mezzo della produzione. Avevamo programmato, pianificato, organizzato e sognato tutto nei minimi dettagli con una cura che quasi faceva paura, eravamo soddisfatti e felici dei risultati che stavamo ottenendo, era la corsa che stava continuando. Come da sempre non ci siamo fermati, spesso nemmeno per guardarci in faccia, ci ha pensato il mondo a fermarsi, ne cogliamo gli aspetti positivi. Si, perché qualsiasi avvenimento ha un aspetto positivo anche il più tragico. Eravamo talmente impegnati a correre verso la meta che stavamo perdendoci il paesaggio, cosi ora ci ritroviamo ad ammirare tutto ciò che ci circonda, quell’insieme di piccole cose alle quali magari non avevamo fatto nemmeno caso, sempre concentrati su molti altri aspetti. Inutile calcolare le perdite, è ovvio che ce ne siano tante, ma come ci insegna Esiodo, Prometeo avrebbe fatto bene a non aprirlo il vaso di Pandora, motivo per cui lo lasceremo chiuso. Ci teniamo comunque a ringraziare tutti i nostri collaboratori uno per uno, che da tutta Italia stavano dando il massimo per noi, raggiungendo tra l’altro risultati per noi importantissimi. Guardiamo sempre avanti, appurato che non sarà un assegno una-tantum a cambiare le nostre sorti, risorgeremo dalle nostre ceneri come abbiamo sempre fatto. Auspichiamo che tutto questo induca alla riflessione i nostri legiferatori. E’ grazie alle aziende private che in Italia si riesce a produrre tutto ciò che in questa emergenza serve, è grazie agli imprenditori che hanno il coraggio e la capacità di cambiare in maniera repentina le loro prospettive che tutto ciò è possibile. Finito tutto questo ci auguriamo tempi migliori per le aziende, per i lavoratori autonomi, per tutti coloro i quali mantengono in piedi l’economia, e che fino ad oggi sono stati soltanto perseguitati dalla burocrazia e dal peso della pressione fiscale. Servirà una seria riforma fiscale, bisognerà motivare alla crescita, alleggerire il peso su chi vuole fare, di certo non sarà un elemosina a far ripartire l’Italia. Bisognerà consentire agli Italiani di crescere, perché se non crescono loro, l’Italia intera rimarrà ferma dove è sempre stata. Ci auguriamo un dopo Covid, molto più intenso e deciso del dopo Guerra che ha fatto grande l’Italia lo scorso secolo. Detto questo abbiamo deciso di donare , tutto quello che avevamo iniziato a produrre fino al lockdown, ai più bisognosi, cosi da regalare un sorriso e un momento di dolcezza a chi non può permetterselo, cerchiamo cosi di colmare quella necessità di umanità, serenità e normalità che purtroppo in questi tempi manca. Adesso restiamo a casa, facendoci salva la pelle e godendoci la compagnia delle persone più care, che sono le uniche cose che contano. Torneranno le sfide, tornerà la vita quotidiana, Torneranno i tempi di pensare al futuro e agli affari, quel giorno indosseremo il nostro sorriso migliore e porteremo con noi tutta la voglia e la grinta necessaria e a quel punto si che #ANDRATUTTOBENE. Colgo l’occasione per dire che siamo disponibili a mettere gratuitamente a disposizione, della protezione civile e del nostro comune, i nostri laboratori e le nostre attrezzature qualora ci sia la necessità di dover produrre beni di prima necessità, nei limiti della nostra capacità produttiva e organizzativa, estendendo l’invito alle altre aziende del territorio che ne condividano il pensiero. Potrebbe essere questo un modo per applicare fattori moltiplicativi agli aiuti che lo Stato ha concesso alla nostra comunità, in una logica di autosufficienza territoriale. Gettando cosi le basi ad una sinergia interaziendale che, successivamente a questa emergenza ,potrebbe essere utile ad implementare la valorizzazione dei nostri prodotti ripartendo gli oneri logistici ed economici che diversamente sono a carico esclusivo delle singole aziende. A conclusione del messaggio si legge: “Un modo per rilanciare e far crescere le aziende presenti sul territorio, facendo crescere di conseguenza il benessere economico e sociale della nostra comunità. In qualità di scrivente mi rendo disponibile ad approfondire tecnicamente questo argomento con amministratori e colleghi che ritengono sostenibile questa proposta. Vi auguriamo comunque di trascorrere nel migliore dei modi questa insolita Pasqua”.  GAETANO MILINO

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