Il Salotto artistico-letterario “Civico 49” presenta il romanzo “SOLSTIZIO DI SANGUE: Nella foresta suonava una campana” del socio Carmelo Orofino

Il Salotto artistico-letterario “Civico 49” presenta il romanzo “SOLSTIZIO DI SANGUE: Nella foresta suonava una campana” del socio Carmelo Orofino

- in Barrafranca, Civico 49
Il Salotto artistico - letterario "Civico 49"
Il Salotto artistico-letterario e Carmelo Orofino

Nella riunione di giovedì  31 ottobre 2019 il Salotto artistico-letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) ha avuto l’onore di presentare l’ultima fatica letteraria del socio Carmelo Orofino dal titolo “SOLSTIZIO DI SANGUE: Nella foresta suonava una campana”, pubblicato nel settembre 2019. Le vicende traggono spunto da un viaggio svolto dall’autore in Venezuela verso la fine degli anni ’90 del secolo scorso e narrato nell’ultimo capitolo del romanzo.

Un giorno, assieme ad altri turisti, si trovava su un barcone a motore guidato da Ramon, un ragazzo del luogo, mentre percorreva il fiume Rio per ammirare la bellezza del paesaggio.  Fermato il balcone, si udirono da lontano due rintocchi di una campana. Una turista nordamericana domandò se da quelle parti ci fosse una chiesa. Il ragazzo rispose che non c’era nessuna chiesa e precisò che a suonar la campana era stato un suo amico, gli serviva per richiamare i figli che si trovavano a pescare. Incuriosito da quella risposta, Orofino gli chiese come mai quell’uomo avesse una campana e gli fu risposto che fu ritrovata tra i ruderi di una chiesa abbandonata in una missione lì vicino, risalente all’epoca dei Conquistadores.  Le poche notizie fornite da Ramon lo incuriosirono e lo spinsero a fare alcune ricerche, ma niente, non riuscì a trovare nessuna notizia sia sulla missione, sia sul suo fondatore. Allora decise di creare una storia di pura fantasia sull’origine di quella missione. Scrisse alcune pagine che poi conservò nell’hard disk del computer. Tutto sarebbe andato perduto, dopo il definito flop del computer,  se Orofino non avesse dato a un amico una copia da leggere in un pen drive. Dopo dieci anni gli capitò di rileggere quelle pagine e gli venne voglia di continuare la storia, sistemandola e completandola.

Carmelo Orofino

Il romanzo è ambientato in Venezuela nel lontano XVI secolo, all’epoca dei Conquistadores, dove un francescano, che in realtà è un intellettuale di nobili origini, va eroicamente a fondare una sua missione e a costruire una sua chiesa fra i selvaggi.  L’incontro-scontro di padre Isidro, così si chiama il missionario, e dei suoi uomini con una tribù che vive sulle sponde di un affluente del bacino dell’Orinoco, darà origine a una serie di accadimenti imprevisti e imprevedibili sullo sfondo di una natura rigogliosa e incontaminata. La vicenda culmina con la tragica fine del missionario e prosegue con i maneggi – non disinteressati – dei suoi affinché al martire venga ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa il titolo di “servo di Dio”.

«Questo racconto non è che un alibi dell’autore – esordisce Orofino leggendo la quarta di copertina- per proporre un’insolita, e talvolta irriverente, riflessione sulla fragilità dei sistemi valoriali su cui si regge la nostra vita sociale: la fede nella trascendenza, la convivenza pacifica, il gioco dei ruoli, l’orgoglio identitario e l’amore. Per far ciò egli ricorre a rapidi e disorientanti cambiamenti di prospettiva, focalizzando l’attenzione ora sul modo di ragionare dei nativi ora su quello più strutturato, ma non questo meno crudele, dei civilissimi invasori». Questo romanzo ha avuto una lunga “gestazione”: iniziato a scrivere nel 1990, fu poi abbandono e quasi dimenticato dall’autore, per essere riscoperto anni fa, sistemato e dato così alla stampa. L’intento era di scrivere un romanzo con tutte le caratteristiche che lo rendessero tale, ma allo stesso tempo la storia dovesse dare motivi e spunti di riflessione».

Dalla fede alla bellezza del creato, dall’amore all’arte, dal difficile rapporto tra conquistadores e indigeni all’orgoglio identitario, sono alcuni dei temi che emergono tra quelle pagine dal linguaggio scorrevole ma ricercato, in cui un filo d’ironia pervade l’intera opera. «Il tema predominate- sottolinea Orofino- è quello della fede, poiché sia per i selvaggi, sia per i civilizzati, è impossibili vivere senza una divinità, senza il concetto del sacro, anche se nelle varie civiltà diverso è il concetto di sacro».

La copertina del romanzo ritrae un paesaggio venezuelano. Si tratta di un’elaborazione grafica tratta da una foto scattata dallo stesso autore a Puerto Ordaz (Venezuela). Nell’elaborazione grafica Orofino però ha aggiunto alcuni elementi come il paesaggio sul fondo e il sole splendente.

Il libro si può acquistare su Amazon o in tutte le cartolibrerie di Barrafranca.

Rita Bevilacqua

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