Pasquasia – “ C’era un sistema di tangenti per avviare bonifica del sito”

Pasquasia – “ C’era un sistema di tangenti per avviare bonifica del sito”

- in Barrafranca, Enna

Ampio il ventaglio di reati che vanno dallo smaltimento di rifiuti tossici, al peculato e falso

ENNA. L’attività investigativa che alla fine dello scorso ottobre portò i carabinieri del comando provinciale di Enna, coadiuvati dai militari dei comandi provinciali di Catania, Palermo, Agrigento e Bergamo ad eseguire, nel corso dell’operazione «Bonifica Pasquasia» 12 ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Francesco Lauricella, su disposizione della Dda nissena, stroncando un presunto giro di traffici illeciti e tangerti sulla miniera dismessa di Pasquasia parte nel febbraio del 2013 e arriva al maggio 2014. Dalle investigazioni, come riportato nella corposa ordinanza, emergerebbe, un sistema di tangenti e altri illeciti sull’appalto per la bonifica sul sito minerario di- smesso.

Un lungo filo investigativo quello tessuto dagli inquirenti che dal cuore della Sicilia arriva sino a Bergamo. Ampio il ventaglio di reati ipotizzati in questa fase a vario titolo per i 12 indagati, che vanno dallo smalti- mento di rifiutitossici, al peculato e falso. A tre degli indagati Giacomo Aranzulla, 60 anni, di Mirabella Imbaccari e ad Antonino e Michele Berna Nasca, originari di Nicosia, rispettivamente di 36 e 43 anni, unici destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, era stato contestato il concorso esterno in associazione mafiosa «per avere agevolato l’organizzazione mafiosa grazie all’assunzione pilotata di lavoratori, o favorendo l’impiego di ditte vicine all’ organizzazione criminale».

I fratelli Berna Nasca, si ricorda, sono tornati in in libertà su disposizione del Tribunale delle libertà di Caltanissetta dopo due settimane dall’arresto. I legali, nell’articolato ricorso, avevano eccepito diverse contraddizioni nei racconti dei pentiti che hanno accusato i due fratelli. Ci sarebbe stato, in particolare anche una sorta di scambio di persona, riferita ad Antonino Berna Nasca a sostegno della sua estraneità ai fatti. Ai domiciliari sono inizialmente andati gli ennesi Gaetano Bognanni di 54 anni dirigente superiore del corpo forestale della regione, Yicenzo Ferrarello di 54 anni, ispettore, Massimo Zagarella, di 51 anni torinese residente a Palermo, Rosario Consiglio di 60 anni originario di Piazza Armerina ma residente ad Enna, funzionario della Cassa edile ennese, Pasquale Gattuso, 53 anni, calabrese, ma residente in provincia di Bergamo titolare dell’impresa I Emmedi Bergamo. Obbligo di presentazione alla Pg era stato invece disposto dal gip Lauricella per Eugenio Vecchio, di 43 anni, nato a Catania ma residente a Porto Empedocle, Salvatore Mammo Zagarella di 49 anni, agrigentino e Giuseppe Costanza agrigentino ma residente a Palma di Montechiaro di 38 anni.

Coinvolto nella vicenda anche un autotrasportatore di Ficarazzi, Luigi Morici di 45 anni inizialmente destinatario della misura cautelare ai domiciliari, rintracciato dai carabinieri di Bagheria all’indomani dell’operazione. Per lui si ipotizzava il coinvolgimento nella ricettazione di ingenti quantitativi di rame e ferro asportati dal Pasquasia. Posizione minore quella contestata a Rosario Consiglio, funzionario della Cassa edile di Enna, inizialmente posto ai domiciliari che ha poi ottenuto dal tribunale del riesame di Caltanissetta la modifica dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria una volta a settimana. Per gli inquirenti, avrebbe consentito il rilascio di false abilitazioni per i patentini di primo soccorso per il cantiere di Pasquasia dietro illecito compenso.

Tiziana Tavella

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