Chiusa la “querelle” su Corso Garibaldi. A Francesco Ferreri potrà essere dedicato una scuola, una villa o altro immobile.

Chiusa la “querelle” su Corso Garibaldi. A Francesco Ferreri potrà essere dedicato una scuola, una villa o altro immobile.

Il corso Garibaldi non cambierà nome. Questo quanto  deliberato giovedì dove a firma del primo cittadino Salvatore Lupo congiuntamente a quella dei genitori del piccolo Francesco Ferreri, il papà Giuseppe e Anna Bonanno, è stata avviata una richiesta di modificare della delibera di giunta n. 66 del 20 luglio scorso secondo cui il comune predisponeva  la ridenominazione del Corso Garibaldi in Corso Francesco Ferreri. Al posto della via principale, quindi, si potrà procedere con la intitolazione di un altro immobile sia essa una scuola, una villa o qualsiasi altro immobile. La decisione di questa iniziativa arriva anche dal fatto che giovedì mattina era stata protocollata al comune una lettera dove gli zii di Francesco, Angelo Ferrigno e Filippo Bonanno, su invito dei genitori del tredicenne ucciso, si chiedeva, seppur l’iniziativa era meritevole nell’intento, il ritiro della delibera. Al di la di critiche e dichiarazioni fuorvianti di questi giorni, è arrivato il buon senso e la voglia di giustizia che per Francesco Ferreri ancora non è arrivata. La finalità dell’amministrazione e dei vari componenti della giunta, che avevano votato la delibera all’unanimità, era quella di dare una valenza sociale al cambiamento dato che, a distanza di dieci anni dall’omicidio << l’assassinio di Francesco è di una gravità inaudita tanto da richiedere perenne e duratura memoria e una riflessione costante e quotidiana>>. Il sindaco ha anche smentito  le preoccupazioni infondate perché gli eventuali adempimenti burocratici – amministrativi sarebbero stati posti a carico dell’ente. “ Interessa che la popolazione barrese – afferma il primo cittadino Salvatore Lupo – non venga divisa da tali questioni ma si ritrovi unita nel nome di Francesco e nella volontà di ricerca della verità al fine di rendere giustizia ai familiari e all’intera comunità”. Come si ricorderà Francesco Ferreri è stato ucciso in modo atroce nel dicembre del 2005 in contrada Bessima, a pochi chilometri dalla cittadini barrese ma ancora chi è stato l’autore si trova in liberta. Anche don Fortunato Di Noto, presidente dell’associazione Meter, mesi fa, aveva invitato a chi aveva compiuto l’insano gesto di costituirsi con la speranza della riapertura del caso. “ Il ricordo di Francesco serve per non rassegnarci all’idea – conclude Lupo – che un gesto del genere possa rimanere impunito”. Un effetto la delibera, al di la della richiesta di modifica, per Lupo l’ha già sortito, dato che si è ripreso a parlare di Francesco, con la speranza anche di una riapertura delle indagini.



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