Dato il “via” al piano di riequilibrio. Ora l’amministrazione Lupo con l’assessore al bilancio, Sandro Tambè ha 3 mesi di tempo per redigere lo schema di bilancio

Dato il “via” al piano di riequilibrio. Ora l’amministrazione Lupo con l’assessore al bilancio, Sandro Tambè ha 3 mesi di tempo per redigere lo schema di bilancio

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E’ stato approvato con 8 voti favorevoli e 4 astenuti l’avvio alla procedura per l’ approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
Con la decisione del consiglio comunale non è per niente risolta la situazione economico finanziaria dell’ente dato che l’amministrazione ha 90 giorni di tempo per presentare un bilancio che si presenta con alcune criticità. C’è chi ha strumentalizzato la situazione dell’ente ma quella prevalente è stata la posizione in sede di consiglio che ha creato due fronti opposti e alla fine con l’augurio che qualcosa si risolva il punto sull’avvio della procedura per il piano di riequilibrio è stato approvato. Durante la votazione hanno espresso parere favorevole i consiglieri comunali Fabrizio Ferrigno, Salvatore Cumia, Calogero Zuccalà, Angelo Paternò, Michele La Pusata, Salvatore Nicolosi, Angelo Siciliano e Alessandro Faraci mentre ad astenersi invece sono stati Giovanni Di Dio, Giovanni Patti, Giuseppe Vetriolo e Alessandro Salvaggio. Il consigliere Fabrizio Ferrigno ha messo ai voti l’immediata esecutività del punto tanto che è stata approvata con gli stessi voti favorevoli (otto) e astenuti (4). La giunta Lupo non ha portato in consiglio dello scorso anno il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 tanto che la Regione Siciliana ha commissariato l’ente ma le criticità appaiono evidenti in quanto sia il capo del servizio finanziario Antonio Zuccalà, secondo i numeri dell’ente che grava in una situazione negativa, ha proposto l’avvio del procedimento per la dichiarazione del dissesto finanziario; un parere che è coinciso con il revisore unico dei conti dell’ente, Giuseppe Flammà. La domanda che ha assillato molti cittadini è questa: <>. In poche parole c’è chi conferma che non vi siano grandi differenze tra piano di riequilibrio e dissesto finanziario tranne che cambiano le procedure inerenti al pagamento dei creditori; cambia anche la gestione in caso di alienazione del patrimonio dell’immobile in capo al comune con un ammortamento pluriennale fino a dieci anni se si vuole per mettere in ordine i propri bilanci. Invece in caso di dissesto in alcuni casi può avere ripercussioni sugli amministratori tale da determinare l’ineleggibilità per alcuni anni. Intanto dopo l’approvazione del punto non sono mancate le polemiche dei due schieramenti dove da una parte, Fabrizio Ferrigno si è ritenuto soddisfatto ad aver contribuito per salvare il malato (il comune) criticando chi si è astenuto mentre dall’altra, il gruppo di 11 consiglieri (la maggioranza) ha espresso il senso di responsabilità perché ha mantenuto i numeri in aula per far votare il punto altrimenti sarebbe stato bocciato. Ora la palla, quindi passa all’amministrazione che deve redigere lo schema di bilancio. Sembrerebbe che vi siano 1,5 milioni di debiti e l’assessore al bilancio ha molto da lavorare per presentare un quadro completo e serio.

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