ENNA. Anche l’Istituto Superiore per le Scienze Cognitive diretto dal professore Scrimali scende in piazza per dire no ai tagli del Governo, rivolti ai disturbi del comportamento alimentare.

ENNA. Anche l’Istituto Superiore per le Scienze Cognitive diretto dal professore Scrimali scende in piazza per dire no ai tagli del Governo, rivolti ai disturbi del comportamento alimentare.

- in Enna

In Italia vi sono circa tre milioni di persone che ne soffrono. Il Governo ci ripensa e il Ministro della Salute Orazio Schillaci annuncia lo stanziamento di dieci milioni di euro per sovvenzionare i percorsi di cura delle persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Ma sarà vero? Professionisti, studenti e familiari in associazione venerdì 19 gennaio sono scesi in piazza anche a Catania, come nel resto dell’Italia, per manifestare il loro diniego e chiedere al Governo Meloni di ascoltarli. “I Dca non sono una scelta! Ci state tagliando il futuro”, questo lo slogan utilizzato in tutto il Paese dai manifestanti che in piazza hanno portato le loro vite, le loro esperienze personali e professionali. I disturbi del comportamento alimentare (detti anche DCA) sono disturbi psichiatrici invalidanti, potenzialmente mortali, che compromettono la salute fisica e le relazioni sociali della persona. Sono disturbi caratterizzati da un rapporto patologico con l’alimentazione e con il proprio corpo, come: anoressia, bulimia, ortoressia, pica, arfid, vigoressia. Tra le associazioni e i professionisti che hanno preso parte alla manifestazione anche l’Istituto Superiore per le Scienze Cognitive, struttura no profit, guidato dal professore Tullio Scrimali, che con i centri clinici Aleteia di Enna, Catania e Palermo si occupa di assistenza del disagio psichico.

“Siamo qui per dare un contributo scientifico alla manifestazione parlando ai presenti delle nuove metodologie di cura dedicate ai disturbi  del comportamento alimentare, che abbiamo messo in campo presso i nostri centri. – ha spiegato il neuropsichiatra, Tullio Scrimali, che continua – Il problema è l’assenza di stanziamenti a sufficienza dedicati a queste patologie in netto aumento. L’Istituto Superiore per le Scienze Cognitive partecipa dunque alla manifestazione per caldeggiare l’incremento degli investimenti in questo delicato ambito della salute mentale.” In Italia vi sono circa tre milioni di persone che soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione; due milioni di questi sono adolescenti. Dopo gli incidenti stradali, sono la seconda causa di morte in età adolescenziale. Insomma centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che soffrono di tali disturbi rischiano di finire nel dimenticatoio del sistema sanitario nazionale. Ancora troppa ignoranza su questi temi, disagi che troppo spesso vengono confusi con capricci anziché disturbi psicologici dove il “non mangiare” o “mangiare troppo” sono solo il sintomo, la punta dell’iceberg. “I ricoveri – come ha spiegato il professore Scrimali – spesso durano mesi  e le famiglie arrivano ad ipotecare anche la casa pur di fare curare e guarire il proprio caro, in strutture presenti prevalentemente al nord Italia.  Quindi è davvero necessario lo stanziamento di fondi, e lo è ancor più per il Sud e le Isole, dove le famiglie trovano difficoltà anche a reperire strutture competenti che possano prendere in carico chi ne ha necessità, senza dover intraprendere i consueti viaggi della speranza. Aiutateci ad aiutarli”. Prossimo appuntamenti il 15 marzo in occasione della “Giornata dedicata ai disturbi alimentari”. GAETANO MILINO

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