Settimana Santa 2023, la domanda sorge spontanea “Li possiamo fare sti biglietti?”

Settimana Santa 2023, la domanda sorge spontanea “Li possiamo fare sti biglietti?”

- in Barrafranca
U Trunu- anno 2019

FOTO Settimana Santa 2019 di maria Grazia Massimiani

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del barrese Calogero Aleo che, come tanti altri, vive e lavora fuori dalla nostra cittadina, lo conosciamo bene per il suo impegno attivo nel sociale e nelle associazioni locali.

Abbiamo riposto gli addobbi natalizi e digerito i panettoni, finalmente dopo tanti anni siamo riusciti ad abbracciarci, a poter godere dei nostri affetti più cari senza restrizioni e relative paure, siamo riusciti a brindare per il Capodanno ed organizzare le classiche feste del primo dell’anno, con colazione finale all’alba.

Siamo pertanto tornati alle solite attività quotidiane: abbiamo ripreso con i buoni propositi, siamo tornati in palestra, ma soprattutto siamo tornati a lavorare.
Di solito la prima cosa che fai quando torni in ufficio con i colleghi, oltre alla condivisione dei racconti delle vacanze trascorse, progetti subito la prossima vacanza.
Indubbiamente per noi Barresi il pensiero va alla nostra amatissima Settimana Santa, e quindi sorge spontanea la domanda “ possiamo farli sti biglietti?”

A tal proposito, comprendo perfettamente che i verbi programmare e pianificare sono assolutamente sconosciuti in un paese sordo, sconnesso e senza nessuna forma di energia sociale, ma credo sia dignitoso e rispettoso per tutti i cittadini barresi, sia per chi vive in paese sia per chi vive fuori, conoscere il programma e le attività della Settimana Santa.

Io credo fortemente che è arrivato il momento di alzare il capo, non possiamo più accettare queste violenze morali e psicologiche.
Noi non siamo il popolo violento e funesto descritto nella relazione ministeriale dello scorso anno, solo perché difendiamo le nostre tradizioni.

Noi non meritiamo le scene che siamo stati costretti a subire lo scorso 15 aprile, un Venerdì Santo passato alla storia come una delle pagine peggiori della nostra comunità.
Noi non siamo un popolo di mafiosi e nemmeno di vigliacchi che accetta tutto senza reagire.

Per cui, oggi, a tre mesi dalla Santa Pasqua credo sia rispettoso nei confronti di un’intera comunità che ci sia chiarezza, con il solo obiettivo di evitare ambigue interpretazioni. Chi di dovere comunichi intenzioni e programmi.

Il mio è un semplice appello, di un portatore che per anni, come altri amici, come altri concittadini, ha sofferto per l’assenza della festa a cui ogni barrese tiene di più. Non saremo mai in grado di spiegare al prefetto, alla questura, al ministero o anche al Papa, cosa proviamo e cosa rappresenta per noi questa processione.
Lancio un appello a tutti voi, ai commissari, alle istituzioni ecclesiastiche (mi occuperò personalmente di protocollare una copia), al comitato e a tutta la cittadinanza, affinché ci sia chiarezza in modo che ognuno di noi possa organizzarsi evitando di pagare biglietti già di per sé abbastanza esosi.

“quando un tradizione raccoglie abbastanza forza per andare avanti per secoli, non può essere cancellata in un giorno solo”. CALOGERO ALEO

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