PIETRAPERZIA. Santa Maria del cammino: il nuovo album di Antonio Maddalena, per sublimare il dolore e cantare il riscatto

PIETRAPERZIA. Santa Maria del cammino: il nuovo album di Antonio Maddalena, per sublimare il dolore e cantare il riscatto

- in Pietraperzia

PIETRAPERZIA. Antonio, uno dei tre nomi all’anagrafe di Angelo (Maria) Maddalena, è il nome con il quale scelgo di “rinascere”, dopo la morte di mia madre, che mi aveva dato questo nome perché sono nato quattro giorni prima della festa di Sant’Antonio da Padova. Il mio nuovo album Santa Maria del cammino è dedicato a mia madre Maria, che ha lasciato il nostro vivere terreno il 21 marzo nell’ospedale di Piazza Armerina dopo quindici giorni di degenza all’Ospedale Umberto I di Enna”. Madre di preghiera è uno dei nuovi brani di Angelo, scritto pochi giorni dopo la morte della madre, così come ci sono tracce della perdita e del dolore sublimato nella canzone Tornare a Siena e Maria di Magdala. Un disco che è anche un percorso attraverso il dolore e l’angoscia collettiva dell’inizio della pandemia e della quarantena forzata di marzo e aprile, molte le canzoni scritte in quel periodo: Quanto vale un sorriso, Polvere…ma poi ci sono anche i brani dell’inverno prima della pandemia: Passo, Vorrei scriverti, zia Lucia…Biagio Accardi, artista calabrese che ha curato la registrazione dei brani e ha messo i suoi strumenti in alcuni pezzi, ha scritto nella seconda di copertina il testo Le canzoni grezze di un’umanità essenziale di Antonio Maddalena: “resta appunto l’essenziale: lo sferragliare della chitarra che accompagna i testi diretti e attuali, ma non poveri di alta poesia.

A tratti le rime sfiorano il catartico, mentre in altri momenti l’autoironia sembra quasi servire da terapia per affrontare con sfacciataggine le difficoltà della vita”. Per l’autoironia forse si riferisce alla canzone Angelo cornuto, che oltre il titolo “giocoso”,  indaga e sperimenta la “borghesia malata/vita di donna schiacciata, la perdita del perdono per il fallimento, il perdono di noi stessi ci affligge e sconfigge”. Adele S. Pantuso, autrice di alcune foto del libretto dei testi e dell’interno copertina, scrive delle canzoni e poesie di Maddalena: “viaggio fisico e intimo/e il mare il muro li devi attraversare/libertà extracorporea che esplora e non teme camminamenti(…) ferite immedicate guarite/midollo e mirtilli di un’anima alata di fissità pietrina” (Adele senza saperlo ha fatto riferimento alla “pietrinità” di Antonio, in quanto abitante di Pietraperzia, i cui abitanti si chiamano pietrini!). Il libretto dei testi contiene alcune poesie e testi extra, come la poesia tratta dal libro Le poesie giovanili di R.M. Rilke. Io non ho mani è la poesia di Turoldo che Antonio registra nel disco, come registra altri due testi “parlati”, tra cui questo di Edgar Morin: Il dono sublime dell’arte permette di estetizzare il dolore, cioè di farlo avvertire nella sua intensità pur facendo gioire della sua espressione”. GAETANO MILINO

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