SAN VALENTINO, patrono degli innamorati

SAN VALENTINO, patrono degli innamorati

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san_valentinoIl 14 febbraio si festeggia San Valentino, vescovo di Interamna (oggi Terni), conosciuto come il Santo patrono degli innamorati. La festa di San Valentino fu istituita un paio di secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità (i Lupercalia dedicati al dio Luperco) una ispirata al messaggio d’amore diffuso dall’opera di san Valentino. Nel IV sec. a.C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire il deleterio Lupercus.

L’associazione specifica con l’amore romantico e gli innamorati e la questione della sua origine è controversa e molti storici la fanno risalire al basso medioevo, in cui prese forma la tradizione dell’amor cortese.

Tante le storie e le leggende che associano San Valentino agli innamorati.  Una di queste narra che il vescovo Valentino, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati. Un’altra versione di questa storia narra che il Santo sia riuscito a ispirare amore ai due giovani, facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell’espressione piccioncini. Un’altra storia narra che, mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione, sia “caduto” nell’amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla.

Nel corso del XX secolo, un vivace dibattito si è sviluppato tra gli studiosi e gli archeologi sulla figura di san Valentino. Alcuni sostengono che alla data del 14 febbraio si ricordano due santi martiri con lo stesso nome, il Valentino, vescovo di Terni o Valentino sacerdote di Roma. Di contro secondo alcuni i due santi sono due persone distinte e un martire Valentino di Roma non sia mai esistito. Per ultimo si è formulata una terza ipotesi secondo la quale, facendo leva sull’omonimia dei due martiri, il Valentino sacerdote romano e il vescovo di Terni sarebbero la stessa persona.

imagesBiografia: Nato a Interamna (Terni)nel 176. Fu convertito al cristianesimo e ordinato vescovo da san Feliciano di Foligno nel 197. Nell’anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell’oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall’imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo tentando anzi di convertire l’imperatore al cristianesimo. Claudio II lo graziò dall’esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia.
Valentino fu arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L’impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e i vertici della Chiesa di Roma e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Questo terzo arresto gli fu fatale: morì decapitato il 14 febbraio 273 per mano del soldato romano Frius Placida, agli ordini dell’imperatore Aureliano.

Rita Bevilacqua

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