Le motivazioni per la sfiducia al sindaco Lupo. Se viene approvata dai 2/3 dei consiglieri il sindaco e la giunta cessano dalla carica

Le motivazioni per la sfiducia al sindaco Lupo. Se viene approvata dai 2/3 dei consiglieri il sindaco e la giunta cessano dalla carica

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Finanziamento regionale non reso esecutivo da anni per abbattimento barriere architettoniche, fallimento raccolta differenziata, redazione del bilancio di previsione e consuntivo 2014 errato e incongruente. E poi ancora: mancata relazione annuale del sindaco, incapacità di intraprendere dialogo con la regione per lavoratori ex Rmi, problematica scuolabus e sevizio mensa. Queste alcune delle motivazioni che hanno portato otto consiglieri a firmare la mozione di sfiducia al sindaco Salvatore Lupo e che suggella il fallimento di un  rapporto tra sindaco giunta e consiglio comunale e anche di una politica congestionata dai tanti problemi quotidiani irrisolti. La discussione avverrà oggi pomeriggio alle ore 17 nell’aula consiliare dopo la convocazione della seduta da parte del presidente del consiglio comunale, Calogero Zuccalà. Per la presentazione della mozione di sfiducia dovevano essere almeno i 2/5 tanto che a sottoscriverla sono stati i consiglieri comunali Michele La Pusata, Alessandro Faraci, Calogero Zuccalà, Alessandro Salvaggio, Angelo Paternò, Giuseppe Lo Monaco, Giuseppe Ferrigno e Giuseppe Vetriolo. Tra i diversi motivi c’è anche il fatto dell’incapacità del sindaco e del vicesindaco di redigere un piano di riequilibrio finanziario nei termini previsti e quello di mantenere e intraprendere rapporti istituzionali con il consiglio comunale << fino a concretizzarsi con un duplice atto di sfregio nei confronti del consiglio comunale e del presidente del consiglio. Il sindaco è, a nostro parere, il più grande tifoso del dissesto>>. Nelle motivazioni c’è anche un riferimento della sorella di un membro della giunta che ha fatto ricorso contro il presidente del consiglio comunale al fine di posporre la data di scadenza del piano di riequilibrio. I consiglieri comunali accusano il sindaco Lupo di immobilismo politico e di incapacità amministrativa. In caso dell’ approvazione della mozione di sfiducia, che per passare deve registrare almeno quattordici voti (i 2/3 dei consiglieri comunali), come recita la legge regionale 35/1997, sia il sindaco che la giunta porranno fine alla loro carica. All’ordine del giorno il consiglio comunale dovrebbe esprimersi anche sulla proposta per la dichiarazione del dissesto finanziario del comune dopo la diffida da parte della Regione e le possibili cause relative alla decadenza di tre consiglieri comunali, assenti per tre sedute consecutive che sono Borino Cumia, Angelo Ferrigno e Michele La Pusata. Tra poche ore la tensione salirà in consiglio comunale e per i vari punti si prevede un nutrito pubblico.

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