Omicidio Caronte traduzioni sbagliate imputati assolti

Omicidio Caronte traduzioni sbagliate imputati assolti

- in Cronaca Barrafranca
Un momento dei rilievi dei Carabinieri in un campo a Borgo Santa Fumia dove e' stato ritrovato il cadavere carbonizzato di un uomo, stamani 27 gennaio 2012. Sarebbe stato ucciso nella tarda serata di ieri con almeno un colpo di pistola e poi bruciato. La vittima, non ancora identificata, è un uomo. ANSA/CLAUDIO PERI

Depositate le motivazioni della sentenza di primo grado che ha assolto i tre imputati accusati di due omicidi e un tentato omicidio. Il Gup del tribunale di Caltanissetta Davide Salvucci, dinanzi al quale è stato celebrato il processo con rito abbreviato, nelle motivazioni ha sostanzialmente accolto le tesi difensive. Per il giudice le accuse ai fratelli Carmelo e Luigino Tambè, accusati di essere mandanti dell’omicidio di Salvatore Caronte e dell’agguato nel quale venne assassinato Maurizio Marotta e rimase ferito il fratello della vittima, e Orazio La Rosa che era accusato di essere stato esecutore materiale dell’agguato ai Marotta e che quindi era accusato di omicidio e tentato omicidio, sono scaturite da una erronea interpretazione delle intercettazioni tutte in dialetto barrese.
Il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo dei tre imputati per l’omicidio di Maurizio Marotta ed il tentato omicidio del fratello Gaetano, e l’assoluzione per l’omicidio di Salvatore Caronte, del quale erano accusati solo i Tambè, ma tutto il processo è stato incentrato sulle perizie e le trascrizioni delle intercettazioni. Una lunga battaglia dei difensori, gli avvocati Gaetano Giunta ed Enrico Trantino per i fratelli Tambè e l’avvocato Paolo Giuseppe Piazza per La Rosa, condotta sul filo delle perizie e consulenze sulle intercettazioni, fulcro dell’impianto accusatorio. Caronte era stato assassinato nel 2007 nelle campagne Barresi, mentre la sera di Santo Stefano del 2010, un killer solitario, sbucato da un cespuglio, si era avvicinato all’auto di Maurizio Marotta, che era appena stato in un bar, e gli aveva sparato al volto, quando il fratellp Gaetano che era in auto con la vittima, aveva accennato ad una reazione, gli aveva sparato ferendolo in modo non grave, 11 sicario si era allontanato a piedi A determinare le assoluzioni la superperizia affidata dal gup a Luciano Romiti, che ha escluso che le conversazioni registrate si riferissero ad agguati e omicidi, che aveva confermato le tesi difensive.
GIULIA MARTORANA (La Sicilia)

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