Giudice di pace, tempi stretti

Giudice di pace, tempi stretti

- in Barrafranca

L’Amministrazione deve avanzare richiesta entro il 31luglio

BARRAFRANcA. Il baluardo della legalità e dello Stato rischia essere definitivamente soppresso se l’amministrazione entro il 31luglio non si attiva per la richiesta per il ripristino del giudice di pace al ministero della Giustizia. Cè molta incertezza e anche delusione perché ancora adesso ci sarebbero notizie discordanti sul ripristino del giudice di pace, dopo la soppressione dell’unico ufficio in provincia ma che potrebbe essere salvato grazie al decreto «Mille proroghe».
A denunciare la carenza di un’azione forte da parte dell’amministrazione barre- se è presidente della commissione all’Urps “Affari europei” e già consigliere provinciale, Giuseppe Regalbuto, il quale afferma che «la domanda per l’apertura dell’ufficio va fatta entro la fine del mese di luglio ma è quasi impossibile pensare che l’ente comune non abbia individuato due dipendenti da formare, elemento necessario per mantenere il giudice di pace. Sono veramente molto preoccupato perché questo presidio rappresenta per Barra- franca un baluardo di legalità e inoltre rappresenta un segnale forte di presenza dello Stato dopo tutto quello che succede nella cittadina».
Come si ricorderà tra gli uffici del giudice di pace del territorio ennese, si procedette, lo scorso anno, a chiudere solo l’ufficio di Barrafranca mentre il ministero confermò tutte le altre sei sedi come Agira, Centuripe, L.eonforte, Piazza Armerina, Regalbuto e Troina e perché avevano inviato personale per la formazione. Nonostante, però, per il giudice di Pace si siano riaperti i termini della procedura per il ripristino degli uffici del giudice di pace, l’amministrazione avrebbe proceduto ad inviare al comune di Pietraperzia la richiesta di due unità di personale per mantenere l’ufficio. Ma per molti e anche ai non addetti ai lavori la domanda è: «Come mai il comune non ha formato due dei suoi oltre cento dipendenti comunali? ».
Il giudice di Pace di Barrafranca paradossalmente, rispetto alle altre sedi ennesi, era l’unica struttura ministeriale ed ha anche storia civile, sociale e culturale. L’ufficio del giudice di pace (è stato anche sede di pretura con Piero Grasso, attuale presidente della camera del Senato, e Santi Consolo, oggi nuovo capo dell’amministrazione penitenziaria) è presente da venti anni e serviva il comprensorio di Barrafranca e Pietraperzia con una popolazione di circa 20mila abitanti, e oltre a servire in modo efficiente la comunità, è una struttura di cui recentemente sono stati spesi 900 mila euro dove è presente anche un ascensore. Gli oneri, che nel caso in cui l’ufficio venisse riaperto, a carico dell’ente sono le spese di funzionamento e del personale comunale, che comunque lo stesso dovrebbe pagare. Ora mancano tre mesi e in tanti sperano che l’ente faccia le giuste azioni per aprire l’ufficio di viale Signore Ritrovato.

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