Frà Biagio Conte si racconta in mezzo alla comunità barrese facendo visita alle parrocchie

Frà Biagio Conte si racconta in mezzo alla comunità barrese facendo visita alle parrocchie

- in Barrafranca, Religione

In molti lo hanno visto per strada o nelle chiese locali nei giorni di domenica e lunedì: un uomo con il saio e un altro uomo che portavano assieme una croce. Sono entrati persino in chiesa durante un funerale e poi si sono recati nelle varie parrocchie persino nella chiesa Maria SS della Stella e dove uno di loro ha dato anche la sua testimonianza di fede.  E’ il laico missionario Biagio Conte fondatore di Missione di Speranza e Carità fondata a Palermo nel 1991. Frà Biagio Conte è arrivato a Barrafranca proprio in occasione in cui si celebrava la 52^ Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni tanto che don Luca Crapanzano ha anche chiesto ai tanti fedeli una preghiera particolare per il seminario diocesano di Piazza Armerina e per tutti i giovani che sono alla ricerca della propria vocazione. Oltre alle parole colpiscono i tanti gesti che Frà Biagio ha compiuto come ad esempio inginocchiarsi davanti al sacerdote più longevo di Barrafranca, don Liborio Tambè, chiedendo la sua benedizione. Frà Biagio ha lasciato la città di Palermo per percorrere tutta la Sicilia, << portandosi il peso della Croce>> e accompagnato in questo caso da un uomo di colore che ha sposato l’iniziativa. Ha avuto l’occasione di dormire a Barrafranca ed ha voluto che il materasso venisse poggiato a terra. Poi nel primo pomeriggio di lunedì è partito per la volta di Pietraperzia dove si è soffermato per un po ma poi ha continuato lungo lo scorrimento veloce ( lo ha incontrato un ciclista, forse pietrino, che ha fatto anche una foto ricordo e postata su facebook) per la volta di Caltanissetta. Infatti in tanti lo hanno notato che portava la croce assieme ad un accompagnatore.  E’ molto probabile che Frà Biagio sta vivendo un profondo ritiro  tanto da affidarsi tutto a Cristo Nostro Salvatore, e la provvidenza è uno degli elementi principali che lo fanno resistere nonostante l’esaurimento di tutte le scorte. “ Se non provvederà l’uomo – ha affermato – certamente provvederà il Buon Dio. Chiedo preghiere e sostegno: dalla Chiesa, dalle parrocchie barresi, dalle comunità religiose, dalle associazioni e dalle diverse confessioni religiose e non, anche dai non credenti”. In realtà per Biagio Conte è stato un ritorno a Barrafranca visto che nel 2010 durante la Missione Francescana incontrò tanti giovani all’interno del parco urbano di viale Generale Cannada. Frà Biagio Conte è fondatore di Missione di Speranza e Carità fondata a Palermo nel 1991. Il carisma della Missione è l’accoglienza e il donarsi ai nuovi poveri delle città ovvero a tutti quelli che rimangono indietro e ai margini di questa società così indifferente; vengono chiamati barboni, vagabondi, giovani sbandati, alcolisti, ex detenuti, separati, prostitute profughi, immigrati, ma in Missione ci chiamiamo tutti fratello e sorella senza alcuna distinzione. Attualmente la Missione accoglie ed assiste circa 800 persone in tre comunità: due destinate all’ accoglienza maschile e una per l’accoglienza di donne singole o mamme con bambini.

APPELLO DI FRATEL BIAGIO ALLA SOCIETA’ CIVILE

Fratel Biagio ha sentito durante i vari incontri di voler parlare alla società civile e fare un appello in cui << i poveri non sono solo della Missione ma di tutti noi!>>

Questa una delle riflessioni di Biagio Conte, e rimarcate durante una delle feste religiose a Palermo, ma che trovano fondamento nella società odierna:                                                              Dove è andato a finire l’uomo giusto, altruista, solidale, culturale, artista, sportivo, professionale, istituzionale, saggio, intellettuale, scientifico, nobile e ricco, pronto a dare la vita o una parte di sé per il bene della società e del popolo  a cui apparteniamo tutti noi. Abbiamo tutti il dovere di risollevare chi è caduto e di aiutare chi sta per cadere, mi rivolgo soprattutto a quelle persone economicamente più disponibili, più fortunate e ben retribuite, coloro che hanno accumulato o ancora peggio hanno frodato; a chi ci porge la mano non possiamo chiudere gli occhi, davanti a chi ci chiede aiuto, davanti alla verità non possiamo girare la faccia. Se non interveniamo, diventeremo responsabili di questo decadimento morale e sociale.
Abbiamo un compito da esaudire nel cuore come credenti e non credenti: aiutare questa società malata di egoismo e indifferenza, abbiamo tutti la responsabilità di farlo, diversamente si scenderà nel baratro! Chi ha e non da nulla ai poveri non può essere un uomo di Pace e di Speranza in questa sofferente società.
Abbiamo tutti il dovere di difendere la causa dei miseri e il diritto dei poveri “ beato  l’uomo che ha cura del debole”. La Missione di Speranza e Carità opera da quasi venti anni nella città di Palermo in tre diverse comunità  due dedicate all’accoglienza maschile e una femminile, oggi si accolgono quasi mille persone!. L’assistenza è anche rivolta a tante famiglie bisognose di alcuni quartieri difficili di Palermo.                                                                                                                                                                  La Missione chiede aiuto in questo momento drammatico per potere pagare la luce, l’acqua  il gas, la tassa per i rifiuti e per completare i tanti lavori che possono migliorare la vita dei fratelli, delle sorelle e dei bambini accolti nelle comunità. Mi appello al buon cuore di tutti i cittadini: ai professionisti, alle associazioni, agli Enti, alle scuole, alle Università, alle Parrocchie, alla Prefettura, al Comune di Palermo, alla Provincia, alla Regione Siciliana, alla magistratura e alle forze dell’ordine, mi rivolgo inoltre a tutti coloro che  in questi anni hanno visto nascere la Missione: pur conoscendo il momento difficile, vi chiedo di non lasciarci soli in questo arduo e difficile cammino di aiuto sociale, non vi chiedo di erogare finanziamenti che allo stato attuale non esistono, ma di contribuire anche singolarmente a livello personale donando anche pochi spiccioli ma che messi insieme (come diceva Madre Teresa) potranno diventare tante gocce che aiutano a dissetare questi grandi bisogni.

 

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