Un barrese, ex dipendente Italkali e ed ex lavoratore della miniera di Pasquasia scrive al presidente della Regione, Rosario Crocetta per rimarcare come la ditta della Resais, nonostante non abbia versato i contributi previdenziali all’Inps, e i tanti contenziosi persi, tenti a resistere fino all’ultimo grado, tanto da sprecare denaro pubblico. Ignazio Bartoli, 66 anni, ex dipendente dell’Italkali, denuncia come sia stato calpestato un sacrosanto diritto e lo fa indirizzando una lettera a Rosario Crocetta visto che, dopo varie richieste, ha un contenzioso con la Resais che ha evaso dei versamenti contributivi all’Inps in base ai dati Istat. Per tale ragione Bartoli ha intentato una causa legale vinta in primo grado. La Resais, che è una società controllata dalla Regione Siciliana, però si è appellata. “ Certamente con i tempi che corrono un cittadino deve fare i conti con la burocrazia e la giustizia italiana – afferma Ignazio Bartoli – ma non è possibile come esista una procedura anomala che da l’avvio allo sperpero di denaro pubblico di una società che è diretta dalla stessa regione Siciliana”. Chiediamo a Ignazio Bartoli che ci spieghi meglio la situazione, tanto che ci riferisce che una causa simile, intentata contro lo la Resais, è stata avviata da molti suoi colleghi andati in pre-pensionamento, e vinta nel terzo grado di giudizio, confermando, quindi, il primo e secondo grado di giudizio. “ Consideri, signor Presidente Crocetta – riferisce Bartoli – che nelle sentenza di secondo grado di giudizio, e che confermano il primo grado, in favore dei ricorrenti il giudice ha evidenziato come i contributi all’ Inps non possono essere evasi, neanche se le parti si mettessero d’accordo. Ciò nonostante la Resais insiste a tutti i costi a voler essere evasore e sperperona”. Una situazione analoga si è verificata per 37 ex lavoratori della miniera di Pasquasia tutti provenienti dai comuni della provincia, tra cui Barrafranca, Enna, Pietraperzia e Piazza Armerina. La corte di appello di Caltanissetta, in precedenza, aveva stabilito che la Resais doveva pagare i contributi previdenziali non versati negli anni Novanta. Gli ex lavoratori furono posti in prepensionamento, come Bartoli, ma da parte della Resais i contributi previdenziali non furono versati. La denuncia del barrese Ignazio Bartoli è che potrebbe esistere un ingente spreco di denaro pubblico della Regione Siciliana a causa di un netto rifiuto di una prima richiesta bonaria del versamento dei contributi a cui Bartoli ha diritto e, considerato, che ha già vinto il primo grado di giudizio. “ Così, oltre a pagare i contributi – conclude Bartoli – bisogna anche pagare uno stuolo di avvocati. A lei caro Presidente Crocetta l’ardua sentenza”. In questo lungo calvario Bartoli ha rivendicato il disinteresse di un sindacato che dovrebbe essere a fianco di chi non vengono tutelati i propri diritti.