Barrafranca. “A Casicatummina”, il nuovo libro di poesie in dialetto barrese di Alessandro Geraci.

Barrafranca. “A Casicatummina”, il nuovo libro di poesie in dialetto barrese di Alessandro Geraci.

- in Barrafranca

Il titolo del libro “Casicatummina” termine dialettale che indica la capriola, secondo il prof. Alessandro Geraci, autore del libro di poesie in dialetto barrese, indica “gli avvenimenti della vita che spesso ci appaiono diversi e contrari rispetto al normale svolgimento della vita e di cui non sappiamo dare una logica spiegazione ne farci una ragione, un mondo al contrario simile a quello che ci appare con la casicattumina,” la capriola appunto.

Destinato a un pubblico giovane, questo libro rappresenta una sfida intrigante e un’opportunità per immergersi in un universo linguistico ricco di storia. Non solo si tratta di una lettura che emoziona, diverte e coinvolge, ma è anche uno strumento prezioso per i giovani barresi e non, per avvicinarsi alla loro eredità linguistica in un modo che i libri di testo tradizionali o i più utilizzati social non possono offrire. Il concetto viene meglio chiarito dall’autore nelle note introduttive “Questo mio libro di poesie, scritto in dialetto barrese, nasce con l’intento di salvare, ripristinare valorizzare, fin dove e fin quanto possibile, il nostro patrimonio linguistico dialettale che ormai molti giovani stanno accantonando preferendo nelle comunicazioni quotidiane e nei rapporti trra amici e conoscenti, al dialetto barrese la lingua italiana che ritengono più adatta alle relazioni sociali e più nobile, blasonata e aristocratica rispetto alla povera e plebea lingua materna” continua il prof. Alessandro Geraci autore del libro “Questa mia pubblicazione, che spero possa far parte dei circuiti scolatici, è indirizzata a tutti i genitori e soprattutto alle giovani madri affinché trasmettano ai loro figlioli la lingua che loro hanno parlato da bambine”.

“Il dialetto non si inventa nasce con la vita e con l’anima, fa parte del patrimonio genetico si eredita e si tramanda” ed con una narrazione vivace e autentica, intrisa di saggezza popolare, humor e lezioni di vita, il linguaggio risulta colorito ed espressivo cosa che solo il dialetto barrese può offrire al lettore. Ed ecco che passano sotto i nostri occhi poesie come “A vita e bella”, una riflessione attenta sugli attimi della propria esistenza e come viverla bene. “Sabbanadica” , il saluto per eccellenza che oggi è in disuso e non viene piuù utilizzato dai giovani nell’incontro con persone anziane.
Non poteva mancare una poesia dedicata al SS Crocifisso miracoloso di Barrafranca, una struggente preghiera nata in occasione della pandemia quando per la seconda volta non si potè portare in processione il fercolo con grande disappunto della popolazione intera per il mancato avvenimento. “Signore Voi che potete far tutto allontanate questo momento brutto” e ancora “Signore Voi che dispensate tanto bene, non lasciateci soli tra questi guai e pene…siamo come gli uccellini che hanno fame che ancora implumi volano tra il fogliame…Misericordia!”. E chiaro che la traduzione in italiano non rende giustizia alla poesia scritta in dialetto barrese ma dà l’idea precisa del contenuto e di cosa si deve aspettare il lettore accincendosi alla lettura.

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