PIETRAPERZIA. Viva soddisfazione per le “Virtù Ritrovate”.

PIETRAPERZIA. Viva soddisfazione per le “Virtù Ritrovate”.

- in Pietraperzia

La manifesta l’architetto pietrino Armando Laurella. Il professionista di Piuetraperzia ha voluto manifestare la sua gioia con una lunga nota. Nel suo documento lui scrive: “LE VIRTU’ RITROVATE. Il recupero di un’opera d’arte che era stata trafugata è un evento di straordinario valore perché restituisce un bene, opera del Genio, al godimento di tutti”. “Questo – aggiunge Armando Laurella – è quanto sta accadendo in questi giorni a Pietraperzia, il mio paese. Raccontai quella storia a commento di una tavola del calendario “I Luoghi e i Segni” del 2022 e, con autentica gioia, ripropongo quella tavola e quel commento”. Questo quanto aveva scritto Armando Laurella nel commentare la tavola del calendario I Luoghi e i Segni 2023: “Questa è la storia del furto di un’opera d’arte, crimine che non è solo la sottrazione di un bene che appartiene al godimento di tutti, ma è l’impietoso racconto di un bene che non abbiamo saputo proteggere. Durante la notte di alcuni decenni fa, i ladri entrano indisturbati nella Chiesa Madre di Pietraperzia e si impossessano di quattro preziose Cariatidi che reggevano il Sarcofago di un monumento sepolcrale della famiglia Barresi”. “Non è un monumento sepolcrale qualsiasi – aggiunge Armando Laurella – ma un’opera di ANTONELLO GAGINI commissionatagli dal Marchese Matteo Barresi, domininus del castello e delle terre di Pietraperzia. Le quattro statue rappresentavano i simboli delle virtù di casa Barresi: La MEDICINA, La GIUSTIZIA, La SCIENZA e La CARITA’”. “Le quattro fotografie che hanno preso malinconicamente il posto delle statue trafugate – continua la nota di Armando Laurella – ci mostrano le raffinate figure plastiche, degne della migliore Scuola Rinascimentale Siciliana, nell’atteggiamento e don i segni delle allegorie che rappresentano”. “Il furto, con ogni probabilità su commissione, sconta la colpevole negligenza – scrive ancora Armando Laurella – di chi avrebbe dovuto vigilare su quelle opere del genio. Non deve essere stato facile, per i malfattori, rimuovere le quattro pesanti statue dal supporto marmoreo e murario a cui erano attaccate da secoli e, probabilmente, non basta la sola negligenza a spiegare come siano andate veramente le cose”. “La mia ricostruzione grafica mostra un gruppo di visitatori, magari degli studiosi, intenti a contemplare il Mausoleo del Gagini prima del furto ed il vicino bellissimo Sarcofago che contiene le spoglie di DORORTEA BARRESI che può essere paragonato a quelli consimili di FEDERICO II e COASTANZA D’ALTAVILLA che si trovano nel Duomo di Palermo e ai quali non è secondo”. Armando Laurella conclude: “Così scrivevo nell’ottobre di due anni fa, ma, a breve, ringraziando il cielo, le quattro Virtù torneranno a casa”. GAETANO MILINO

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