La manifestazione ha preso il via con una sfilata da via San Domenico, 5, davanti al palazzo municipale. A fare gli onori di casa il sindaco Salvuccio Messina, in fascia tricolore, il suo vice Angelo Vullo e gli assessori Lorenza Nicoletti, Salvatore Russo, Michele Corvo. C’erano anche presidente e vicepresidente del consiglio comunale Pino Micciché e Mariella Tamburello. Presenti i comandanti di carabinieri e polizia municipale luogotenente Giuseppe Geraci e Capitano Gino Stringi e rappresentanze delle confraternite e dei sodalizi cittadini. Per le confraternite, le consorelle “Figlie di Maria Santissima Addolorata (Governatrice Giusy Marotta), confraternite “Maria Santissima del Soccorso” (Governatore Giuseppe Maddalena), “Preziosissimo Sangue di Cristo” (Governatore Filippo Rizzo), “Madonna del Rosario” (Governatore Enzo Taibi). Per i sodalizi erano presenti, oltre alle rispettive delegazioni, i presidenti Totò Russo (“Società Operaia Regina Margherita), Salvatore Mastrosimone (Combattenti e Reduci), Salvatore Amato (Militari in congedo) e volontari Protezione Civile con il presidente Giuseppe D Gloria. Presente pure una delegazione delle “Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon” guidata dal presidente cittadino Giuseppe Giuliana. Presenti anche i parroci della “Matrice” e di “Santa Maria di Gesù” don Osvaldo Brugnone e Don Giovanni Bongiovanni. Per le scuole cittadine, la dirigente scolastica Nadia Rizzo i suoi collaboratori Caterina Salvaggio e Mirko Gangi e la professoressa Rosalinda Nicolosi, referente Legalità. Caterina Salvaggio e Rosalinda Nicolosi hanno accompagnato una delegazione di alunni della secondaria di primo grado del comprensivo “Vincenzo Guarnaccia”. Questi gli alunni presenti: Lorenzo Bongiovanni, Vittoria Glorioso, Emanuele Montedoro, Federica Paci, Vincenzo Sciarrino, Arianna Sillitto, Aurora Tisa, Syria Vasapolli. I piccoli hanno recitato delle poesie e letto dei brani sull’argomento. Il servizio d’ordine assicurato da carabinieri e Polizia Locale. Il corteo ha attraversato le vie San Domenico, Barone Tortorici, piazza Vittorio Emanuele e Viale Marconi. Arrivati davanti alla villa comunale “Parco della Rimembranza” di viale Marconi è stato intonato il “Silenzio Fuori Ordinanza” diffuso da un amplificatore. Subito dopo, nello stesso posto, la lettura dei brani e la recita delle poesie, ad opera degli alunni, “Il 4 Novembre”, “La Patria”, “San Martino del Carso”, “Soldati”, “Sorridere alla vita” e “Veglia”. “IL 4 NOVEMBRE”. “Il 4 Novembre si celebra il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate ed è una data importantissima per l’Italia. Il 4 Novembre, infatti, si concluse la Prima Guerra Mondiale dopo 41 mesi di durissimi combattimenti. All’Italia venivano annessi Trento e Trieste (che erano sotto il dominio austriaco), la Nazione era finalmente UNITA, ecco perché si chiama giorno dell’Unità Nazionale”. “La Prima Guerra Mondiale viene anche denominata la Grande Guerra perché fu la prima che vide molte nazioni combattere tra di loro per vari motivi e fu anche la prima in cui vennero utilizzati i moderni armamenti: mezzi corazzati, navi da guerra, sommergibili, aerei e mitragliatori. Fu anche a causa di ciò che persero la vita circa 700.000 soldati italiani, i feriti furono 947.000 e tra soldati dispersi e imprigionati si contarono 600.000 unità”. “Per ricordare tutti i soldati caduti durante la guerra i giardini e le piazze di tutti i paesi italiani ospitano dei monumenti o delle lapidi. Sono molte, inoltre, le celebrazioni che tengono in tutte le città”. “La Prima Guerra Mondiale iniziò nel 1914, ma l’Italia entrò in guerra solo nel 1915 per combattere contro la Germania e l’impero Austro-Ungarico. L’Italia vinse la guerra contro le due nazioni nemiche, infatti, in passato la ricorrenza del 4 novembre celebrava la Festa della Vittoria”. “L’Altare della Patria: L’Altare della Patria si trova sulla scalinata del Vittoriano a Roma, E’ uno dei massimi punti di riferimento per ogni italiano e serve a ricordare il coraggio ed il sacrificio di tutti coloro che hanno permesso all’Italia di diventare una nazione unita, libera e raccolta sotto un’unica bandiera tricolore ed un unico inno nazionale”.“Il milite ignoto: All’interno dell’altare della Patria riposa il Milite Ignoto. Si tratta della salma di un soldato italiano non identificato, caduto durante la Prima Guerra Mondiale e scelto tra molti soldati non identificati per rappresentare simbolicamente i 700.000 soldati che hanno dato la vita per l’Italia nel corso della Grande Guerra”. “Il 26 ottobre 1921 il corpo del Milite Ignoto fu trasportato da Aquileia (Friuli Venezia Giulia) a Roma. Il treno che lo trasportava viaggiava a passo d’uomo e milioni di italiani si riversavano lungo i binari e nelle stazioni per salutarlo e rendergli onore”. “Il 4 Novembre, anniversario della fine della guerra il treno arrivò a Roma ed il Milite Ignoto ebbe degna sepoltura”. “Al Milite Ignoto fu concessa la Medaglia d’Oro con questa motivazione: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che vittoria e la grandezza della patria”.Da allora, due soldati fanno la guardia al Milite Ignoto giorno e notte, in estate e in inverno sotto la pioggia e sotto il sole più caldo.Ogni italiano è tenuto al giusto rispetto nei confronti dell’Altare della Patria e deve eterno riconoscimento al Milite Ignoto e a tutti i soldati italiani caduti.LA PATRIA “Lo sai, fanciullo, che cos’è la Patria?È la casa dove tua madret’ha cullato sulle sue ginocchia e tuo padre ha lavorato per te.È il prato dov’è spuntata l’erbatrapunta di margherite, per la gioia delle tue corse.È la scuola dove s’è aperta la tua piccola mente alle prime nozioni, e il tuo cuore ai primi affetti.È la terra su cui sventola labandiera dai tre colori.È il cimitero dove riposano i morti che i tuoi genitori piangonoancora.È il campanile da cui giungela voce che invita a pregare.Sono i campi che produconoper te. Sono le pianure, le colline,le montagne che tu calchi, di cuitu respiri l’aria salubre.È il cielo a cui tu volgi gli occhi nella gioia e nel dolore”. Francesca Castellino. SAN MARTINO DEL CARSO “Di queste caseNon è rimastoChe qualcheBrandello di muroDi tanti Che mi corrispondevanoNon è rimastoNeppure tantoMa nel cuoreNessuna croce mancaÉil mio cuoreIl paese più straziato”Giuseppe Ungaretti. SOLDATI “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Giuseppe Ungaretti. SORRIDERE ALLA VITA “Sono andato soldato per difendere una patriache ho sempre amato.Al fronte, uomini e giovani combattevano per un fine, per un ideale.Vite spezzate, vite distrutte.Anch’io ho pianto e sparato, amato e odiato.Ero giovane, fiero e bello;ma son tornato stanco e affaticato.Un bacio in fronte a mamma che mi aspettavae un bacio appassionatoall’amore che non mi ha lasciato.Giulia, alzando gli occhi al ciel, mi dice:“E’ arrivata alfin la pace…”“Pace sì…ma la guerra mi ha lasciatoil ricordo di chi se n’è andato!” Non vorrei dimenticare, girare le spalle;ma ormai sono nonno bis:sorridere devo alla vita, aprire gli occhie andare avanti. Battista Cherubini. VEGLIA Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata nel mio silenzio ho scritto lettere piene d’amore non sono mai stato tanto attaccato alla vita”. Giuseppe Ungaretti. Al termine, ci si è spostati all’incrocio con via San Domenico Savio per la scopertura della targa. A benedire il manufatto è stato don Osvaldo Brugnone. Il sindaco Salvuccio Messina ha detto: “Cari concittadini, grazie a tutti gli intervenuti. Oggi è la Giornata dell’Unità Nazionale nonché la giornata delle Forze Armate. Il 4 novembre è il giorno della commemorazione dei caduti di tutte le guerre, è il giorno del ringraziamento ai militi in servizio in Italia e all’estero”. “Inoltre oggi – ha continuato il sindaco Salvuccio Messina – nel centenario della istituzione del Milite Ignoto, il conferimento della Cittadinanza Onoraria , da parte del nostro Comune come di altri, non è solo un mdo per tributare un omaggio ai soldati caduti e mai identificati, ma anche un simbolo di coesione sociale e nazionale in cui ognuno rinuncia al proprio Ego in nome del bene comune”. Il sindaco Salvuccio Messina ha concluso: “Oggi scopriremo una targa in memoria del Milite Ignoto per ricordare il conferimento della cittadinanza onoraria deliberato in consiglio comunale”. Subito dopo, il sindaco ha consegnato a Salvatore Amato, presidente della Società Militari in Congedo di Pietraperzia, una pergamena. Nel documento, che riporta, ai due lati, lo stemma del Comune di Pietraperzia e il logo “100 Centenario Milite Ignoto 1921 – 2021”, è scritta la seguente motivazione: “L’Amministrazione Comunale di Pietraperzia, con delibera del Consiglio Comunale N° 49 del 18.10.2021, Nel Centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto all’Altare della Patria, su proposta della Società Militari in Congedo di Pietraperzia, ha conferito la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto quale simbolo delle vittime di tutti i conflitti armati e di tutti quanti hanno dato la vita durante le guerre, lottando per la libertà, la democrazia e per la difesa della Patria”. Nella targa è riportata la seguente scritta: “Il Comune di Pietraperzia conferisce la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto onorando con orgoglio ed amore patrio la memoria dei valorosi Caduti italiani della Grande Guerra. 4.11.1921 = 4.11.2021. Il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Micciché. Il Sindaco Salvatore Messina”. Al termine della celebrazione, lo stesso amplificatore ha diffuso le note dell’Inno di Mameli. GAETANO MILINO
LE ACLI DI ENNA al 27°Congresso Nazionale ACLI di Roma
Le ACLI di Enna con il Delegato congressuale