L’artista barrese Maria Costa dona al plesso Verga l’opera “Santa Famiglia- La potenza dell’intercessione”

L’artista barrese Maria Costa dona al plesso Verga l’opera “Santa Famiglia- La potenza dell’intercessione”

- in Barrafranca
L'artista Maria Costa
L’artista Maria Costa spiega ai presenti la sua opera

In occasione del Santo Natale, l’artista barrese Maria Costa ha donato una sua opera intitolata “Santa Famiglia- La potenza dell’intercessione” al plesso “G. Verga”di Barrafranca (EN), dove ha insegnato per parecchi anni. La cerimonia inaugurale si è svolta lunedì 16 dicembre 2019 presso l’aula bilingue del plesso “G. Verga” di Barrafranca. Presenti il sindaco di Barrafranca Fabio Accardi, i soci del Salotto artistico-letterario “Civico 49” di Barrafranca, il presidente AVIS sez. Barrafranca Giuseppe La Rosa, don Giacomo Zangara, l’ex dirigente scolastico Filippo Aleo, alcuni alunni e professori. Per impegni personali, il neo dirigente dott.ssa Mirella Vella non ha potuto partecipare all’evento. A fare gli onori di casa è stata la prof.ssa Pasqua Gulino.

L’opera raffigura la Santa Famiglia, realizzata in polistirolo e applicata su un’enorme stoffa in juta. «Questa figura rappresenta  la Santa Famiglia, o come amo chiamarla io, una famiglia comune -ha spiegato Maria Costa. Quest’opera ha avuto una lunga gestazione. Originariamente e in formato più ridotto, il disegno base è stato elaborato più di dieci anni fa, quando a Barrafranca si costituì l’Ass. UCIIM. Il prof. Diego Aleo mi aveva chiesto di realizzare una Natività da regalare ai neo soci. In seguito ingrandii il disegno originario, lasciandolo bianco.

Particolare della veste di Giuseppe

In occasione del Natale 2017 divenne la base della Novena- Presepe, installata all’Ass. Il Sorriso, dal titolo “La loro speranza, la nostra speranza”, in cui erano presenti le opere letterarie e artistiche dei soci del Salotto artistico-letterario “Civico 49”. In quell’occasione lasciai le sagome di Maria e del Bambino bianche e colorai solo la sagoma di Giuseppe». Giuseppe è il Santo simbolo della famiglia, colui che lavora per sostenerla. La sua sagoma è rivestita da tante treccine di lana, realizzate nel 2017 dalle donne dell’Ass. Il Sorriso. La lana simboleggia la protezione dal freddo, mentre le trecce simboleggiano la forza e l’intreccio, l’amore e la solidarietà dei membri di una famiglia.

Particolare della veste di Maria

Maria è raffigurata come una donna solenne e regale, curva verso il bimbo che tiene in braccio.E’ ricoperta da un enorme mantello blu e rosa su cui sono ricamati tantissime perle e corallini invecchiati dall’usura (sono tutti riciclati), quasi a creare un labirinto infinito, dove non c’è ne inizio ne fine. Le perle simboleggiano il dolore umano, perchè esse sono il male dell’ostrica, la reazione del mollusco di fronte ad un corpo estraneo. Dalla sofferenza nasce qualcosa di bene, di prezioso. Tra queste perle spiccano tanti esili fiorellini, come a indicare una forma di rinascita dell’umanità.

Particolare della veste del bambino

Il Bambino è ricoperto da una veste bianca, simbolo di purezza, su cui sono applicati solo pizzi e merletti, simbolo di eleganza e regalità, e piccole palline di vetro, simbolo della trasparenza del divino. Quel Bambino diventerà la Chiesa di Barrafranca e di tutto il mondo. Riportiamo la spiegazione- poesia dell’opera scritta dalla stessa artista dal titolo POTENTE INTERCESSIONE:

“-Il mio nome è Maria.

Il mio manto, color del cielo è stato violato.

Lupi affamati di bellezza di rosso l’hanno imbrattato,

insanguinando la terra che li ha allevati.

E vagano, vagano in nome della loro Onnipotenza, in tutta libertà.

-Il mio nome è Maria.

Sul suo manto coralli invecchiati son ricamati in un labirinto infinito;

non c’è partenza, non c’è traguardo, ma un turbinio di sogni che inquietano il cuore.

-Mi chiamate Maria.

Sul mio manto il dolore terreno che m’incurva come morte incombente

e minaccia chi, come me, ha la certezza di quella luce.

che scalda dentro l’ombra del più cupo dolore.

L’opera “Santa Famiglia- La potenza dell’intercessione” di Maria Costa

-Io sono Maria.

Sul mio manto tra coralli color del fango,

piccoli fiorellini esili e riservati

timidamente annunciano la nuova umanità

-Maria mi ha dipinto con sul petto l’universo

e mentre il mio sguardo si perde

nel bianco dei pizzi e dei cristalli trasparenti,

il mio divino amore scende e si fa umanità.

-Io sono Maria moglie di Giuseppe.

Sopra di me il cantuccio;

il mio manto portavoce d’intrecci e legami

che si collegano alla nostra famiglia,

ai nostri antenati, alla stessa nostra madre terra.

-Mi è stato dato il tuo nome, Maria.

Sono colei che indegnamente ti ha ricamato.

Sono colei che t’implora di insegnarle a ricamare tre manti diversi:

uno di lana per riscaldare i cuori di quell’umanità inviperita e gelata.

Uno di seta per svecchiare l’anima e scivolare dolcemente

nella fede illuminante.

Uno di cotone come lenzuolo candido steso al sole.

-Mi è stato dato il tuo nome, Maria

e ho indegnamente ricamato il tuo manto e continuerò a farlo.

Un manto che spazzi via le erbacce di cui tanti giovani,

alla ricerca spasmodica di nuove esperienze, si nutrono;

un manto per svegliare l’indifferenza e l’immobilità, convinti che tanto niente cambia;

un manto che miri a non coprire, ma a scoprire le bellezze della vita;

un manto con tante vie ricamate che portino tutti ad una rinnovata e splendida umanità.”

Alcuni alunni di musica del plesso “Giovanni Verga”

La presentazione si è conclusa con l’ascolto di brani natalizi dialettali eseguiti da alcuni studenti di musica della scuola Verga, preparati dagli insegnanti Kevin Marchì, Gaetano Strazzanti e Salvatore Rizzo. A sorpresa l’intervento finale dei zampognari.

Rita Bevilacqua

 

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