PIETRAPERZIA. Ragazzi da tutta la diocesi armerina, a Pietraperzia, per la “Giornata Diocesana della Pace 2019”.

PIETRAPERZIA. Ragazzi da tutta la diocesi armerina, a Pietraperzia, per la “Giornata Diocesana della Pace 2019”.

- in Pietraperzia

PIETRAPERZIA. Ad organizzare il tutto l’ACR – Azione Cattolica Ragazzi – della diocesi di Piazza Armerina. La giornata è cominciata alle 9,30 nei locali del plesso scolastico “Vincenzo Guarnaccia” di viale Marconi. Dopo le attività preliminari, preghiere e giochi, ci si è messi in marcia verso la chiesa Madre, parroco don Osvaldo Brugnone. Tra i presenti nella stessa chiesa gli assessori Chiara Stuppia e Michele Laplaca. Queste le vie attraversate durante il corteo: Marconi, Stefano Di Blasi, piazza Vittorio Emanuele e via Barone Tortorici. All’arrivo, è cominciata la messa presieduta dal vescovo della diocesi di Piazza Armerina monsignor Rosario Gisana. A concelebrare la liturgia eucaristica, sono stati don Osvaldo Brugnone e don Giovanni Bongiovanni, rispettivamente parroci della matrice e di “Santa Maria di Gesù” di Pietraperzia. Gli altri due concelebranti sono stati don Giuseppe Rabita, direttore generale della segreteria Pastorale della CESI, Conferenza Episcopale Siciliana, e don Emiliano di Menza, parroco del santuario di San Rocco di Butera. Ad apertura delle celebrazioni, padre Di Menza ha detto: “Dobbiamo lottare per questo grande dono, la Pace. Riflettiamo assieme su questa tematica. Ascoltiamo la voce del Santo Padre che ci vuole dire di evangelizzare e dare speranza a chi l’ha perduta”. Subito dopo, sempre ad apertura della celebrazione eucaristica, monsignor Rosario Gisana ha detto: “La pace parte dai piccoli gesti quotidiani. Il primo segnale è l’amabilità. La pace si fa se nei rapporti ognuno di noi mette l’amabilità”. La prima lettura è stata letta dall’assessore di Pietraperzia Chiara Stuppia. Il vescovo, all’omelia, ha detto: “Riflettiamo sul tema della Pace. Essa è molto importante perché ci permette di vivere. Quando non c’è la pace, si va verso la morte”. “Fare la pace – ha continuato il presule – equivale all’accettazione della diversità. È bello vivere assieme per arricchirsi. La pace è la gioia di incontrarsi nell’essere diversi l’uno dall’altro ed è anche accoglienza dell’uno da parte dell’altro nella diversità”. E ha continuato: “La pace è anche il rispetto dei nostri ruoli. Noi dobbiamo essere più delicati e cortesi e stimare ed apprezzare gli altri”. E ha concluso: “Dobbiamo venire incontro a chi vive nelle difficoltà cercando e accogliendo”. A conclusione della messa, consegnato all’assessore Michele Laplaca – che ha fatto, per l’occasione, le veci del sindaco Antonio Bevilacqua – il Messaggio della Pace di Papa Francesco. A consegnarglielo è stata la piccola Elena Caffo. Lei era accompagnata da Giuseppina Zaffora, responsabile diocesana Acr, Azione Cattolica Ragazzi. Michele Laplaca ha detto: “L’ignoranza genera la violenza. Facciamo di tutto per evitare i tranelli di tutti i giorni”. GAETANO MILINO

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