Il Salotto artistico-letterario “Civico 49” presenta la raccolta di poesie “A vita è na rota” del prof. Paolo Scelfo

Il Salotto artistico-letterario “Civico 49” presenta la raccolta di poesie “A vita è na rota” del prof. Paolo Scelfo

- in Barrafranca, Civico 49
Paolo Scelfo al Salotto artistico-letterario

Giovedì 17 gennaio 2019 il Salotto artistico-letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) ha avuto il piacere di presentare la raccolta di poesie del prof. Paolo Scelfo dal titolo “A vita è na rota. Lirici greci in dialetto siciliano”, pubblicato nel 2018 dalla casa editrice Edit.

Paolo Scelfo è docente di lettere alla scuola secondaria di primo grado “Don Milani” di Barrafranca. Dopo i saluti del padrone di casa Gaetano Vicari, Diego Aleo ha letto una breve biografia dell’ospite.

Paolo Scelfo è nato a Enna nel 1978. Nel 2004 si è laureato presso l’università degli studi di Palermo, in lettere classiche, e nel 2006 ha conseguito l’abilitazione alla docenza. Dal 2006 al 2015 ha insegnato letteratura greca e latina presso l’Istituto salesiano “Don Bosco Villa Ranchibile”. Nel 2015 è diventato docente di ruolo nella scuola pubblica. Attualmente insegna presso la scuola media “Don Milani” di Barrafranca. Tra le sue passioni, oltre alla musica e la poesia, vi è la fotografia di strada e di reportage.

Gina Patti presenta l’opera di Paolo Scelfo

«Paolo Scelfo un poeta che traduce poeti». Con questa espressione la prof.ssa Gina Patti ha esordito nel presentare l’opera dell’amico e collega. «Paolo sceglie anzitutto un gruppo di frammenti- continua la Patti- di testi in vari casi pervenuti a noi incompleti; li traduce, li adatta, li trasforma in completa autonomia, li unisce, tanto da dare l’impressione che siciliano e greco antico trionfano in un’opera estremamente contemporanea. Infatti, i componimenti tradotti misurano l’animo umano in tutte le sue forme relazionali: con gli uomini, con Dio, con le cose, con l’amore, con i pensieri e le idee.» «Tradurre dal greco o dal latino mi ha sempre affascinato- spiega Scelfo- ma non avevo mai preso in considerazione la possibilità di tradurre dei classici in dialetto siciliano. Il risultato del primo esperimento, su alcuni versi di Archiloco, mi ha però subito entusiasmato.  Man mano mi sono reso  conto, con crescente meraviglia e gioia, della potenza espressiva del dialetto siciliano, in termini di suggestione immaginifica e sonora».

Paolo Scelfo, Gaetano Vicari e Diego Aleo

Come già detto “A vita è na rota” è una raccolta di frammenti di poeti greci tradotti in dialetto siciliano. Il titolo prende spunto dalla traduzione del  frammento 128 West di Archiloco, che l’autore traduce appunto in “A vita è na rota”. Non si tratta di una traduzione “letterale” ma di una interpretazione che, attraverso la metrica accentuativa del siciliano, si avvicinasse il più possibile al senso dei versi greci. Ogni frammento tradotto assume un valore “autonomo” intercalato nella vera realtà del dialetto.  Il dialetto utilizzato dall’autore  non è tipico di una  specifica zona della Sicilia, ma un dialetto che unisce le varie sfumature delle diverse parlate siciliane. «Nella traduzione – continua l’autore- ho spesso immaginato come una parola, una frase potesse essere pronunciata dall’uomo comune. Per questo la traduzione non poteva essere testuale, ma doveva adattarsi alla caratteristica parlata siciliana.» E così tra la curiosità dei presenti, l’ospite ha declamato in dialetto alcuni frammenti delle poesie di Archiloco, Solone, Senofane, Alceo e altri, incuriosendo i presenti e suscitando ammirazione per la sua capacità espressiva.

Plauso al professore Scelfo per il suo lavoro certosino di ricerca, traduzione ed elaborazione di quei versi che, facendoli propri, trascendono la metrica greca per adattarsi alla parlata siciliana. I temi trattati dagli autori greci diventano così temi attuali in cui, anche il lettore più disattento, può riconoscersi.

Al termine Gaetano Vicari ha donato all’ospite un libro come ricordo della serata.

Rita Bevilacqua

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