Alla kore di Enna la giovane barrese Tummino si laurea con 110 e Lode

Alla kore di Enna la giovane barrese Tummino si laurea con 110 e Lode

- in Barrafranca

Dopo appena un anno e mezzo dal precedente traguardo universitario, un altro successo per la giovane barrese Tummino Morena che completa il suo percorso di studi con voto 110 e Lode con una tesi molto interessante. La candidata ha affrontato un argomento delicato, uno dei principali punti cruciali di salute pubblica: L’ictus. Nello specifico si è soffermata sul ruolo fondamentale che può avere l’attività fisica considerando quest’ultima come un vero e proprio farmaco, in grado non solo di ridurre drasticamente i costi della sanità pubblica ma anche di agire sulla prevenzione delle malattie invecchiamento-associate e sul miglioramento della qualità di vita in pazienti che hanno subito l’ictus. L’ictus acuto sappiamo essere causa di morte e severa disabilità nella popolazione anziana, e non solo, per cui l’urgenza di programmi di prevenzione secondaria e terziaria ha indotto l’Italia ad effondere un intervento di Attività Fisica Adattata per l’ictus. È importante dire che L’AFA speciale per ictus non sostituisce la normale attività riabilitativa bensì si integra con un altro programma che mira al mantenimento della migliore autonomia possibile nel tempo. L’obiettivo della sua tesi è stato quello di valutare se l’attività fisica adattata unita all’educazione terapeutica, rispetto al trattamento riabilitativo standard, migliori gli esiti della riabilitazione. Dall’analisi dei dati si è visto che pazienti con emiparesi cronica in trattamento AFA della durata di un anno presentano risultati tendenzialmente migliori rispetto a quelli in trattamento riabilitativo classico. I miglioramenti si hanno nella qualità di equilibrio e cammino, velocità di andatura, mobilità e svolgimento delle attività di base di vita quotidiana. Inoltre sono stati eseguiti test di tolleranza al glucosio e per questi soggetti la secrezione di insulina risulta diminuita. Anche gli individui con sintomi depressivi sono migliorati, a testimonianza del fatto che l’effetto è sia sulla componente fisica che su quella emozionale. «Questo è quello che potrebbe fare un laureato in Scienze Motorie» afferma Morena, «programmare e dosare con scrupolo l’attività motoria in funzione delle caratteristiche del soggetto e della sua patologia».

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