Pietraperzia. Presentata la piramide rovesciata, verrà collocata in piazza Vittorio Emanuele

Pietraperzia. Presentata la piramide rovesciata, verrà collocata in piazza Vittorio Emanuele

- in Pietraperzia

Il manufatto è alto nove metri e costruito in acciaio con un rivestimento di rete trasparente bianca che faccia anche ombra. Un modello della piramide, alto quattro metri, è collocato all’interno del teatro comunale della stessa piazza Vittorio Emanuele. All’ingresso del teatro è affisso un manifesto, “Planiperzia”. In esso è spiegata tutta la genesi della piramide e il suo sviluppo. L’opera nasce da un’idea del giovane sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua. È stata realizzata da 25 studenti dell’università di Palermo, Dipartimento di Architettura, polo universitario di Agrigento, guidati dal professore Giuseppe Guerrera, ordinario all’ateneo palermitano. Hanno lavorato pure il sindaco Bevilacqua, la giunta municipale, Alessandro Cacciato, alcune associazioni locali e dei funzionari dell’ufficio tecnico del Comune di Pietraperzia che hanno fornito la base su cui iniziare il lavoro. Hanno prestato la loro opera anche alcuni cittadini. Il tutto è cominciato con un workshop di due giorni, il 3 e il 4 novembre 2017, tenuto proprio a Pietraperzia. La piramide capovolta resterà in piazza per i mesi estivi. Poi verrà smontata e rimontata all’occorrenza. A spiegare il significato dell’opera è il professore Giuseppe Guerrera. “Tutto è iniziato con il workshop dello scorso novembre”, dichiara il docente universitario palermitano. E continua: “Abbiamo lavorato sulla valorizzazione dell’artigianato e del commercio pietrino attraverso la realizzazione di una serie di progetti di allestimento di negozi e botteghe artigiane”. “L’idea di una piramide capovolta – aggiunge il professore Guerrera – nasce perché a Pietraperzia c’è una piramide. La nostra realizzazione simboleggia il cambiamento ed è capovolta ed aperta in modo che tutti possano entrarci e non solo il ‘faraone”. All’interno sono previsti padiglioni con sedili e bambini che giocano dentro “come si faceva nei parchi nobiliari del ‘700”. “Questa piramide è aperta a tutti”, conclude il professore Giuseppe Guerrera. Il “facilitatore” Alessandro Cacciato afferma: “È un’attività attraverso cui il Comune di Pietraperzia ha focalizzato la propria attenzione sull’ascolto dei cittadini che hanno voluto partecipare a questa prima sperimentazione di attrattore turistico per l’intero territorio”. “Attraverso i fatti – continua Alessandro Cacciato – abbiamo dimostrato che è possibile fare qualcosa di diverso che metta al centro i cittadini. La scommessa – continua Alessandro Cacciato – è quella di coinvolgere quante più persone possibili all’interno della Planiperzia che è una mappa turistica dove, oltre alle bellezze storico-paesaggistiche, verranno inserite le attività dei cittadini”. “La città diventa – conclude Cacciato – un museo al cui interno succede qualcosa con vari espositori di prodotti tipici del territorio”. Il sindaco Antonio Bevilacqua afferma: “In questi giorni si concretizza un progetto che ha avuto inizio lo scorso novembre assieme alla Università di Palermo (Dipartimento di Architettura), con il professore Giuseppe Guerrera e i suoi studenti oltre ad Alessandro Cacciato e ad alcune associazioni locali”. “L’idea – conclude il sindaco di Pietraperzia – è quella di valorizzare alcuni aspetti del nostro paese. In particolare ci siamo concentrati su come valorizzare l’esistente (il castello Barresio, il centro storico, i siti archeologici) e di attirare turisti e visitatori realizzando qualcosa di nuovo che possa far circolare il nome di Pietraperzia”. Gaetano Milino

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