PIETRAPERZIA. Presentato il museo etno-antropologico Marotta di Pietraperzia.

PIETRAPERZIA. Presentato il museo etno-antropologico Marotta di Pietraperzia.

- in Pietraperzia

PIETRAPERZIA. La presentazione al termine di un convegno tenuto nell’auditorium dell’istituto comprensivo “Vincenzo Guarnaccia” di viale Marconi. La manifestazione era organizzata dall’Accademia Cauloniana di Pietraperzia, presidente don Filippo Marotta. Al tavolo della presidenza, lo stesso don Filippo Marotta, il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua, il dirigente scolastico Giuseppe Ferro. Allo stesso tavolo l’avvocato Cristina Guarneri, il geometra Calogero Falzone, l’architetto Paolo SIllitto e il moderatore della serata Gaetano Milino. Gli intermezzi musicali a cura della chitarrista Jessica Fazio.  Questi i brani da lei presentati nel corso della serata: “Appunti di Fine Secolo”, “Kosovo – Orazione per un genocidio” e “Albania. Il viaggio senza ritorno”. I tre brani sono del chitarrista torinese Maurizio Colonna. Altri pezzi:  “Capricho Arabo” e “Adelita” del Compositore e chitarrista spagnolo Francisco Tarrega, Poi “Danza Del Altiplano”  del Compositore, Chitarrista e direttore d’orchestra cubano Leo Brouwer.

A chiusura della serata, “Giochi Proibiti” di Anonimo. Ad apertura dei lavori, Gaetano Milino ha detto: “Questo progetto sulla scorta del principio secondo cui il futuro si costruisce sul passato. Il museo etno-antropologico non vuole essere qualcosa di statico e di obsoleto ma una realtà in perenne divenire che trasmetta i valori di ieri alle giovani generazioni che, magari,  hanno una conoscenza di usi, costumi e tradizioni del passato solo per sentito dire e, sicuramente, non sono stati da loro vissuti in prima persona. Il museo vuole raccogliere oggetti e testimonianze basilari per la vita dei nostri avi”. Subito dopo, il dirigente scolastico Giuseppe Ferro. “Questa iniziativa – ha dichiarato il dirigente Giuseppe Ferro – va incentivata e il nostro auspicio è che possa durare per tanto tempo per testimoniare le nostre radici“. Il geometra Calogero Falzone ha presentato i locali del museo che si sviluppa nel piano terra, nel primo, nel secondo e nel terzo piano. L’avvocato Cristina Guarneri ha parlato dell’aspetto giuridico della fondazione che gestirà il museo. Del consiglio di amministrazione  della stessa fondazione fanno parte don come presidente Filippo Marotta, Il parroco della Matrice di Pietraperzia pro tempore don Osvaldo Brugnone come vicepresidente. Ci sono pure il geometra Calogero Falzone – progettista e direttore dei lavori del Museo – con il compito anche di cassiere   della Fondazione Museo, l’avvocato Cristina Guarneri, segretaria della Fondazione. Del consiglio di amministrazione fa parte anche il dottore Gianluca Miccichè, esperto di attività museali.

La relazione dell’architetto Paolo Sillitto basata sulle numerose “bellezze” di Pietraperzia tra cui ii siti archeologici di Tornambè, Cuddaru di Krastu e Anagaggia e le antiche civiltà di Pietraperzia. Don Filippo Marotta ha detto: “ Se si vuole realizzare il benessere personale, bisogna favorire il benessere collettivo. Ciò non può avvenire senza un lavoro e una sicurezza lavorativa”. “Condicio sine qua non per creare un vantaggioso futuro per ciascuno e per tutti i residenti è la valorizzazione del ricchissimo patrimonio archeologico, monumentale, artistico e storico che abbiamo ereditato dai nostri antenati e che necessita continuamente di essere custodito e reso fruibile per i diretti beneficiari (gli abitanti di Pietraperzia) e per chi ne potrà usufruire in termini culturali, economici e sociali”. “Vorrei sperare – ha concluso don Filippo Marotta – che nel disporre e usare le positive capacità e possibilità e nell’evitare il vizio capitale dell’invidia e dell’interesse privato, si riesca a realizzare, per questo paese, un avvenire solido e duraturo e sviluppare un benessere che renda appetibile la permanenza proficua di giovani e meno giovani a vantaggio del bene comune”. Il sindaco Antonio Bevilacqua ha detto: “L’obiettivo di questa iniziativa è di carattere culturale, lavorativo e quello di migliorare la nostra comunità. Questo ci permetterà di continuare a vedere gli antichi mestieri e gli antichi saperi”. “Come amministrazione, svilupperemo le cose basilari come la segnaletica e i percorsi turistici. Bisogna lavorarci e bisogna credere in tutto quello che Pietraperzia offre. Faremo di tutto per dare una mano perché questa realtà possa concretizzarsi e conciliarsi con altri progetti che stiamo portando avanti”   Gaetano Milino

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