FESTA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

FESTA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

- in Barrafranca, Tradizione

L’8 dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione, il cui dogma fu proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Questa festività era celebrata in Oriente già nel secolo VIII come “concezione di Maria” intesa come concezione di Gesù per opera dello Spirito Santo, mentre in Occidente tracce di questa festività si trovano in Inghilterra già prima della conquista normanna, con la data dell’8 dicembre ed era celebrata nei monasteri. In Sicilia il tema dell’Immacolata Concezione fu subito sentito ancora prima della definizione del dogma. Promotori e divulgatori del culto furono i frati Francescani, specialmente i Conventuali e le Congregazioni mariane. Tanta è la devozione che l’isola prova nei confronti dell’Immacolata. Ricordiamo che il 23 febbraio del 1643 Don Giovanni Alfonso Henriquez de Caprera, Almirante di Castiglia, proclamava l’Immacolata patrona principale di tutto il Regno di Sicilia e ordinava a tutti i comuni dell’Isola di celebrare la festa solenne con pubbliche processioni l’8 dicembre di ogni anno, emulando così la capitale.

Foto IMMACOLATAA livello liturgico la festa è preceduta dal “novenario” o “novena” dedicata alla Vergine Maria. In questi nove giorni i fedeli si ritrovano in chiesa a seguire la santa messa e a recitare la “Coroncina dell’Immacolata Concezione”, conosciuta anche come “Stellario dell’Immacolata”. Il termine stellario indica la corona di dodici stelle che orna il capo di molte statue e immagini della Madonna. Nel pensiero cristiano, il numero dodici ha un grande valore simbolico: dodici i figli d’Istraele- Giacobbe, antenati eponimi delle dodici tribù d’Israele, dodici gli apostoli, dodici le stelle della corona che ha in capo “la donna vestita di sole” dell’Apocalisse di Giovanni (Ap. 12, 1). Inoltre il numero 12 è il risultato della moltiplicazione del 3 e del numero 4; il 3 simboleggia la perfezione perché è il numero della Trinità e il 4 è un simbolo cosmico, poiché 4 sono le figure che governano il mondo: leone-vitello-uomo-aquila (Ap. 4,7). Di conseguenza il 12 diventa un numero “perfetto” poiché è l’incontro tra il divino (simboleggiato dalla Trinità) e l’umano (simboleggiato dalle figure cosmiche). La coroncina contiene i dodici privilegi che la Santissima Trinità concesse alla Vergine Maria. In molti paesi siciliani lo Stellario viene cantato ed è conosciuto come IL CANTO DELLO STELLARIO.

Nel mondo contadino, la festa dell’Immacolata è considerata la prima festa dopo la fine della semina che, anticamente, si svolgeva a novembre, di ringraziamento e di buon auspicio per il nuovo anno agricolo. Non c’era contadino che la mattina dell’8 dicembre, prima di andare in campagna, non si recasse in chiesa ad assistere alla messa in onore dell’Immacolata.

Non ha caso in questo giorno, in molti paesi della Sicilia, si consumava e ancora oggi si consuma la “muffuletta”, una pagnotta morbida impastata con cumino, pepe e semi di finocchietto. Questa in Sicilia, è un classico pane delle feste invernali, poiché le sue caratteristiche strutturali consentono, in particolare quando è calda e appena sfornata, di essere imbottita facilmente con ricotta, caciocavallo e sugna (strutto), oppure con olio, pepe, acciughe e formaggio. Nel palermitano è consumata per il 2 novembre, mentre a Barrafranca, a Caltagirone e in altri paesi siciliani si consuma per la festa dell’8 dicembre.

muffolette+siciliane1201Sembra che il termine “muffuletta” derivi dall’antico termine sassone “muffin”, che indicava una particolare focaccina. Sembra, infatti, che siano stati i soldati dell’imperatore Federico II a “importare” in Sicilia l’abitudine di aromatizzare il pane con semi di “cumino dei prati”, per meglio conservarlo durante le lunghe campagne militari. La relazione con la Vergine Maria pare riguardi l’intendimento popolare in base al quale la “muffuletta” rappresenti il ventre della Vergine, puro come la ricotta che ne costituisce la farcitura. Inoltre si ritiene che i semi di cumino utilizzati nella “muffuletta” favoriscano la monta lattea nelle donne che hanno appena partorito.  Da noi la classica “muffuletta” è con la ricotta di pecora, ma c’è chi la gusta con olio o altro.

Rita Bevilacqua

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