Siciliani Liberi: “Sdegno per i traditori dei cittadini barresi e dell’intero popolo siciliano”

Siciliani Liberi: “Sdegno per i traditori dei cittadini barresi e dell’intero popolo siciliano”




E’ arrivato in redazione un comunicato stampa a firma del coordinatore locale del Movimento Siciliani Liberi, Salvatore Crapanzano. RadioLuce lo pubblica in maniera integrale.

Il neosindaco Accardi nel 2° consiglio comunale, in occasione della elezione del presidente del consiglio (eletto tra i consiglieri di minoranza), col grido “abbiamo sfregiato la città”, dà una svolta alla politica barrese: richiama alla propria responsabilità i partiti di maggioranza e azzera la neonata giunta; riconvoca le delegazioni delle forze politiche tentando invano di ricucire lo strappo nella maggioranza e decide di nominare una giunta di transizione e di scopo per affrontare le improcrastinabili emergenze locali.
Il primo cittadino barrese, dichiaratosi sin dall’inizio indipendente, svincolato dai partiti nazionali, proposto da un gruppo di amici, è stato eletto con l’appoggio delle liste del PD, UDC e PDR con le quali aveva stretto un accordo mirante a risanare la grave crisi che attanaglia il paese, ha ritenuto opportuno, per il bene del paese, andare avanti con l’intento di ricostruire la maggioranza in consiglio comunale su base programmatica.
Oggi è in corso una campagna di delegittimazione, un attacco su tutti i fronti, si vuole intralciare con tutti i mezzi l’operato della nuova amministrazione.
Si sono verificati concomitanti eventi: cumuli d’immondizia che prendono fuoco, autocompattatori carichi di spazzatura bloccati, fermi per giorni, dichiarazioni velenose in consiglio comunale, continui attacchi mediatici e “facebookiani”, numerose interrogazioni dei consiglieri con allegata brochure del programma elettorale del sindaco…
Probabilmente, il Sindaco, viene scambiato come bersaglio da tirassegno e, come fa notare un Simpatico facebookiano, come “eccelso mago con tanto di bacchetta magica”. Ricordiamo che il sindaco è in carica da 2 mesi e che il suo programma elettorale si riferisce a cinque anni di amministrazione.
“In un momento di grande difficoltà della città come quello che stiamo vivendo è urgente e strategico pensare a come proiettare Barrafranca verso una forma di comunità nuova”.
Così iniziava la premessa al programma elettorale del Sindaco Fabio Accardi.
Oggi la nostra comunità, invece, semplicemente soffre, è pervasa dalla sofferenza. I cittadini si sentono soli, abbandonati dalle istituzioni, disarmati, denudati della propria dignità di esseri umani, di lavoratori. Decine di famiglie sono partite da Barrafranca in cerca di lavoro, un esodo superiore a quello del dopoguerra. Lo sconforto è totale, il paese gronda di lacrime, di buche, di spazzatura, di disoccupati, di anziani sempre più soli, di giovani demoralizzati, di agricoltori disagiati……
La situazione è catastrofica, gravissima e di ciò non si può immolare a capro espiatorio il neosindaco, per il poco tempo a disposizione e il mancato aiuto dei partiti di governo. Questo è il frutto di una atavica politica becera, miope, strabica che non vuole capire, fa finta di non capire, non gli interessa capire, gli interessa salvaguardare il sistema, il vecchio sistema, in barba al dilagare del malessere sociale.
Lo stato, la politica deve essere al servizio del cittadino non viceversa; il cittadino non può essere vessato per garantire la sopravvivenza dell’apparato statale. Uno stato vero deve semplicemente pensare al benessere dei propri cittadini, essere amico non nemico predatore.
Così, come Barrafranca, altri 350 comuni siciliani soffrono, sono malati di questa “lebbra” economico – sociale che fa dei barresi e dei siciliani degli appestati. Una peste che penetra dentro i cuori, dentro il cuore di ogni siciliano e lo fa sentire in colpa, in colpa per essere in questa condizione, in questa disastrata terra come se fosse lui l’artefice di questo disastro e taluni ne sono più che convinti: noi siciliani siamo così bravi a fare male e a farci del male.
Chi è il responsabile di questo massacro sociale?
Dall’inizio del 2000 ad oggi alla Sicilia sono stati sottratti dallo stato italiano circa 150 miliardi di Euro con il beneplacito dei siculi governi, schiavi di Roma, che si sono succeduti.
L’assessore all’economia Baccei del governo Crocetta dichiara, in una intervista all’Espresso del 26/05/2016, che lo stato italiano sottrae alla Sicilia 7 miliardi l’anno di Irpef e di IVA spettante per statuto alla Sicilia. Complessivamente durante il governo Crocetta la Sicilia è stata defraudata di 30 miliardi di euro. Ricordate l’asinello al quale il contadino dimezzava la biada per risparmiare? Alla fine morì… Ed è questa la fine cheBaccei, Renzi e Crocetta, con i relativi cespugli, vogliono imporre alla nostra isola. Affamarci per poi commissariarci. I Siciliani -loro sono convinti- sono incapaci di ribellarsi. Sono solo limoni da spremere..
Durante la campagna elettorale locale sul palco comiziale barrese si sono succeduti quasi tutti i massimi rappresentanti provinciali e regionali dei partiti nazionali e tutti hanno promesso un notevole sostegno al nostro disastrato paese.
Proprio delle belle facce toste!
Hanno mantenuto la promessa: notevole sostegno maal taglio dei fondi per i comuni.
Questi onorevoli rappresentanti hanno perso la faccia e la stima dei barresi e dell’intero popolo siciliano, hanno tradito il mandato dato loro dai siciliani. Hanno ucciso il presente e il futuro dell’economia siciliana, dell’agricoltura siciliana, dei comuni siciliani, dei giovani siciliani, della sanità siciliana, della scuola siciliana; hanno distrutto la speranza del popolo siciliano.
All’Ars, 43 ascari (sul sito inuovivespri.it nell’art.del 13/07/i nomi degli Ascari)hanno approvato il 12 luglio in Aula l’accordo truffa Stato-Regione, il patto scellerato “Crocetta-Renzi” che condanna la Sicilia alla povertà. Crocetta svende di nuovo la Sicilia, autorizza il governo romano a sottrarre-rubare 10 miliardi ogni anno ai siciliani a fronte di 500 milioni deliberati dal Consiglio dei Ministri a favore della Sicilia. In aperta violazione dello Statuto, la Sicilia deve recepire le norme nazionali che impongono ulteriori tagli ai servizi e ai redditi altrimenti si riprendono questi 500 milioni.
Mentre il fondo regionale per le autonomie locali negli anni passati stanziava 900 milioni di euro l’anno per i comuni, quest’anno, forse, ne stanzierà appena 154milioni, l’80% in meno.
Ma oltre il danno pure la beffa: questi 500 milioni non sono arrivati e sembra che non arriveranno più!
Il leader di Siciliani Liberi, prof. Massimo Costa, parla di alto tradimento: “I deputati del PD, dell’UDC/CDU e cespuglietti vari hanno letteralmente venduto la Sicilia all’Italia per un piatto di lenticchie (per la loro personale carriera politica) macchiandosi della peggiore delle colpe: Alto tradimento nei confronti del Popolo Siciliano”. L’accordo è fuori dalla Costituzione, dallo Statuto, dalle norme attuative nonché dalle procedure per emanare norme attuative. Esso non è soltanto sbilanciato spaventosamente a favore dello Stato, di cui si mallevano tutti i furti, ma anche vistosamente illegittimo e incostituzionale.
Vogliamo pubblicamente ringraziare, esprimendogli immensa stima e gratitudine,un vero siciliano, l’onorevole Alessio Villarosa(pentastellato) che, prendendo spunto dagli studi del prof. Massimo Costa, alla camera dei deputati con grinta e determinazione ha attaccato l’infame accordo truffa Stato – Regione.
Ritornando all’aspetto locale, che è sempre legato a quello regionale, vogliamo suggerire a quei consiglieri che, incuranti della dissestata e ultra vuota cassa comunale, prima di presentare mozioni che gravino sull’esausta cassa si rivolgano ai referenti regionali dei propri partiti che hanno tolto l’80% di finanziamenti ai comuni. Prima di ergersi a “vigilantes” dell’operato del neoeletto Sindaco, limitato nell’azione dal conclamato dissesto, sarebbe più proficuo e opportuno interessarsi dell’azione d’impoverimento della Sicilia condotta dagli ascari dei partiti nazionali(sul sito sicilianiliberi.org nell’art. del 26/07 i nomi degli Ascari siciliani al Parlamento Romano).
Riteniamo opportuno sostenere chiunque dia il proprio apporto per il bene di Barrafrancae apprezziamo la posizione assunta dal Primo Cittadino che ha anteposto il bene dei cittadini barresi ad ogni altra logica.
Nella storia delle nazioni civili non si è mai visto uno stato che tiranneggia, umilia e deruba una parte di se stesso.
Sappiano i Siciliani che lo Stato Italiano, deliberatamente, maliziosamente, dolosamente non ha fatto il proprio dovere, è venuto meno all’impegno d’onore e alla leale collaborazione con la regione: ci ha imbrogliato e defraudato.
Sappiatelo bene, una volta per tutte: la vergognosa malafede di questa politica serva – dal governo Crocetta al Parlamento siciliano targato Ardizzone- è la causa diretta, unica e immediata del nostro disagio sociale, della disoccupazione e della fuga dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Quello che sta accadendo non è una maledizione biblica: è una violenza cui è giusto reagire! Adesso!
E’ giunta l’ora della resa dei conti, I siciliani non siamo idioti bambocci che si fanno irridere o limoni da spremere è l’ora di sbattere in faccia le proprie responsabilità a tutti gli accoliti dei giuda che stanno affossando i comuni siciliani. E’ l’ora della mobilitazione popolare, facciamo un appello a tutti i veri Siciliani a coloro che hanno a cuore la nostra terra e il futuro dei nostri figli, a tutti i Sindaci Siciliani che, accompagnati dai propri cittadini, si rechino presso l’Ars e strappino le tessere dei partiti nazionali e depositino le fasce tricolori nelle mani del “Despota” e reclamino con forza i propri diritti . La Sicilia non è una colonia da depredare e il popolo siciliano non è costituito da servi della gleba.
Difendere la propria terra e la propria gente, non ha ideologia e quindi l’autodeterminazione di un popolo è diritto sacro e santo contro lo strapotere predatorio degli apparati finanziari e dei partiti nazionali.
La Sicilia ai Siciliani!
“La terra ha risorse sufficienti per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di tutti.”(Mahatma Gandhi)




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