Il rispetto delle regole per una convivenza pacifica: è il tema della delegazione di arbitri ennesi presentato ai bambini del Grest

Il rispetto delle regole per una convivenza pacifica: è il tema della delegazione di arbitri ennesi presentato ai bambini del Grest

- in Comunicati Stampa, Enna




Una delegazione dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) di Enna, composta da Daniele Rutella, Luigi Barbarino, Cielo Cacciato, Valentina Scalzo, Francesco Messina, Gaetano Bonasera, Giovanni Martorana, Fausto Taranto, Alfredo Alerci, Francesco Occhipinti, Mauro Gangi, Pierluigi Fazzi, Dino Algozino e Mauro Grimaldi, guidata dal Presidente Giuseppe Di Gregorio è stata invitata ed accolta da Padre Giuseppe Rugolo a portare una testimonianza ai bambini del Grest del Duomo di Enna sulla tematica del rispetto delle regole.
Si è parlato di rispetto delle regole sotto molteplici aspetti, non solo da un punto di vista calcistico, ma anche da un punto di vista morale ed etico, visto come necessario, se non indispensabile, per una civile convivenza e per far sì che vengano garantiti i diritti, i doveri e le libertà del singolo come della comunità. Della stessa importanza è l’applicazione delle regole; in sostanzasi tratta di un vero e proprio modus vivendi che non impedisce in alcun modo la libertà personale, anzi la rende possibile in quanto le leggi sono alla base della pacifica convivenza, poiché serve ad evitare effetti dannosi per sé e per terzi.
Dopo una presentazione di fronte a tutti i partecipanti del Grest, gli arbitri presenti si sono divisi nei diversi gruppi, interagendo direttamente con i numerosissimi bambini di tutte le età, dai 4 ai 13 anni, i quali hanno ascoltato gli interventi di ciascuno e partecipato entusiasti con molte domande, curiosi di avere l’opinione della figura che in campo si comporta da “primo fra i pari” e che non è spesso sotto i riflettori. C’è stato anche modo di parlare della figura arbitrale, la quale (è risaputo) ha il compito di prendere decisioni su cosa è giusto e cosa è sbagliato, per il bene del gioco e dei suoi partecipanti. Un arbitro dunque visto come un uomo in grado di fare emergere il meglio che c’è negli altri, non come qualcuno che punisce, mache al contrario ripristina il gioco laddove la corretta comunicazione e tra i calciatori viene a mancare, con i mezzi a sua disposizione. Questo compito delicato ha delle responsabilità ed è anche per questo che si richiede una grande competenza per compiere al meglio di sé il ruolo che è tenuto a svolgere.
Con l’augurio di collaborare ancora in altre occasioni, il Presidente Di Gregorio ha donato una divisa al cortese Padre Giuseppe, ricevendo in cambio il titolo di animatore onorario, mentre Daniele Rutella ha consegnato dei cartellini ad alcuni dei ragazzi presenti. Un modo per ringraziare della calorosa accoglienza riservata a tutto il nostro gruppo e della splendida esperienza vissuta a contatto con questa splendida realtà.




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