Pubblicava e vendeva sul WEB immagini raccapriccianti di bambini viiolentati, arrestato grazie a Meter

Pubblicava e vendeva sul WEB immagini raccapriccianti di bambini viiolentati, arrestato grazie a Meter

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meterAvola (Sr), 29 ottobre 2015 ——– Un disoccupato di 38 anni, residente, nella Provincia di Udine, è stato arrestato in flagranza per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico su segnalazione della Associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto alla Polizia Postale di Catania, le indagine condotte anche dalla Distrettuale di Torino.

E’ destinatario di due distinte attività d’indagine condotte rispettivamente dai Compartimenti Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania e di Torino.

La scoperta e la denuncia di Meter – attraverso l’OSMOCOP (Osservatorio Mondiale contro la pedofilia della Associazione ) ha portato all’arresto in flagranza dell’uomo, molto attivo su Internet e che aveva catalogato 55.000 immagini video e foto per genere, con contenuti particolarmente crudi riguardanti anche bambine in tenerissima età coinvolte in abusi sessuali con adulti ed in alcuni casi con animali che su di essi lucrava migliaia di euro che condivideva con centinaia di utenti attraverso un proprio blog. Un sistema lucrativo e redditizio.

Don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, da 25 anni in lotta contro questo abominio, dichiara: “L’arresto è un ulteriore conferma che la pedopornografia non è virtuale, ma reale. E’ un crimine efferato sia per chi produce che per chi ‘guadagna’ sulla tenera e innocenza dei bambini, piccolissimi che subiscono abusi non solo da adulti ma anche da animali. E’ la conferma che non possiamo e dobbiamo abbassare la guardia, auspicando un maggiore impegno nel contrasto e nella prevenzione. Un fenomeno globale che richiede interventi globali. Continueremo senza arretrare di un passo certi anche dei rischi e dei problemi che tale attività possa generare. Pensare alla perversione di aver catalogate per genere 55.000 foto, se ci facciamo un calcolo arriviamo a circa decine di migliaia di bambini già coinvolti. Una vergogna”.




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