Occupazione a rischio, Consorzio di bonifica e Biomasse Dittaino in agitazione

Occupazione a rischio, Consorzio di bonifica e Biomasse Dittaino in agitazione

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OGGI SIT-IN ALL’AZIENDA DI BIOMASSE E INCONTRO IN PREFETTURA
Posto a rischio per 65 motoseghisti

Oggi alle 10 i 65 motoseghisti che lavorano con l’Azienda biomasse hanno indetto un sit-ip di protesta davanti alla prefettura in quanto c’è a rischio il loro posto di lavoro. Alla manifestazione, organizzata dai segretari provinciali di categoria Nunzio Scomavacche per la Cgil, Massimo Bubbo per la Cisl e Enzo Savarino per l’Uil parteciperà una folta delegazione di lavoratori provenienti con ‘mezzi propri da tutta la provincia. Nel corso della mattinata i tre segretari di categoria chiederanno di essere ricevuti con una delegazione di lavoratori dal Prefetto, per rappresentare la situazionein cui si stanno trovando i lavoratori dipendenti della ditta Biomasse Sicilia Spa, e nel contempo si chiede di convocare anche i rappresentanti dell’azienda Biomasse e la deputazione regionale del territorio ennese in quanto tale vertenza investe gli assessorati regionali di competenza. I motoseghisti sono lavoratori stagionali e vengono utilizzati per il taglio degli alberi da utilizzare per produrre energia elettrica. Per il taglio degli alberi è necessaria l’autorizzazione della Regione e devono essere fatti con razionalità ed anche circoscritti a zone in modo da dare il tempo che gli stessi possano crescere. A ritardare in questo momento è l’autorizzazione della Regione Siciliana a tagliare gli alberi secondo una schema ben stabilito da un progetto approvato dalla Regione. L’incontro di oggi in prefettura, se presente l’azienda Biomasse Sicilia, potrebbe fare chiarezza e dare speranze concrete di lavoro per i 65 motoseghisti.
FG La Sicilia

CRISI DEL CONSORZIO BONIFICA.

Restano confinati negli uffici i lavoratori senza salario Occupazione a oltranza

Prosegue senza sosta la protesta pacifica che dalla scorsa settimana vede i lavoratori del Consorzio di bonifica di Enna presidiare gli uffici. Si tratta di un grido d’allarme che lanciano ormai da mesi (e raccolto anche dai sindaci della provincia) ma che adesso si è accentuato dopo che l’Assemblea regionale siciliana non ha previsto per loro quelle norme che darebbero futura speranza ai Consorzi. Dallo scorso I ottobre, dunque, sono riuniti in presidio in attesa di qualche novità che, anche se flebile, pare poterci essere all’orizzonte. Non risolutiva ma comunque un primo segnale tenuto conto che da Palermo ci si comincia ad interrogare sulla vicenda. E così è stato preannunciato lo sblocco dei fondi regionali che permetteranno di pagare qualche mensilità ma, dicono con forza i lavoratori, «non è questo ciò che chiediamo». In una condizione di totale incertezza sul futuro il pagamento di una o anche tre mensilità sarebbe un buon passo in avanti «ma il nostro obiettivo primario è invece la necessità che alla Regione si inizi a parlare del futuro. Serve una riforma che ci permetta di essere autonomi» chiedono i lavoratori a gran voce. Quella stessa riforma che ha invocato anche il direttore del Consorio di bonifica ennese, Gaetano Punzi, per scongiurare la morte di questi enti che danno un grosso sostegno all’agricoltura. Un comparto, quest’ultimo, che fino ad oggi ha però dimostrato poca solidarietà ai lavoratori come se il problema fosse circo- scritto solo ai consorzisti. «Se crolla il sistema Consorzio i primi ad avere difficoltà sono gli agricoltori e ad oggi non abbiamo sentito nessuno di loro né le associazioni di categoria» dicono a denti stretti i dipendenti del Consorzio chiedendo una maggiore sensibilità. Intanto anche oggi il presidio – organizzato da un movimento spontaneo di lavoratori – continuerà ma allo stesso tempo verranno garantiti i turni di lavoro anche se afatica visto che, ad esempio, stamattina alcuni operai dei cantieri saranno chiamati ari- parare un guasto ma saranno costretti a farlo senza i mezzi perchè non ci sono fondi per sistemarli e allora si procederà manualmente. Con tutte le conseguenze del caso che potrebbe anche essere un maggior tempo di ripristino del guasto.
Interrotto, infine, lo sciopero della fame nel cantiere di Sparacollo dove però i lavoratori continueranno con il presidio.
WS La Sicilia

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