Palermo. Settimana culturale tunisina. ” Tunisia e Sicilia, due popoli legati dallo stesso Mare Nostrum e da una storia millenaria”

Palermo. Settimana culturale tunisina. ” Tunisia e Sicilia, due popoli legati dallo stesso Mare Nostrum e da una storia millenaria”

- in Cultura, Sicilia

E’ un bilancio positivo la seconda edizione della “Settimana della cultura tunisina in Sicilia – Da Carthago a Panormus”, organizzata dal Consolato di Tunisia, in collaborazione con comune di Palermo e Cisl Palermo – Trapani e che in nove giorni ha previsto convegni, mostre fotografiche, proiezioni di filmati, mostre e spettacoli con musica e balli. La sede dei cantieri culturali della Zisa, è stato uno dei luoghi in cui si sono svolte diverse iniziative serali e a fare da cornice sono stati i balli e la musica tipici del territorio tunisino ma anche la degustazione dei cibi tunisini all’interno della tenda berbera. “Nove giorni – afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – di grande e straordinaria cultura, musica, arte ed economia che hanno regalato a Palermo un’occasione di incontro e dove ci sono state diverse comunità a conferma come la Sicilia e la Tunisia sono fortemente legati da una cultura di coabitazione e convivenza. Dopo la manifestazione tunisina abbiamo celebrato il 1 maggio nazionale a Pozzallo e il tema affrontato era quello dei diritti dei migranti e alla migrazione che deve smettere di essere una sofferenza ma un modo per far maturare il concetto di mobilità come diritto. La parola integrazione è cosa brutta, io penso che noi popoli vogliamo vivere assieme, coabitare, convivere insieme ed è quello che abbiamo realizzato a Palermo. Magari l’Europa fosse come Palermo”. Nei vari giorni della settimana culturale tunisina si è parlato anche della “Carta di Palermo” sulla mobilità come diritto. Uno dei punti principali della Carta è l’abolizione del permesso di soggiorno e la modifica della legge sulla cittadinanza. “ Nessuno di noi – ribadisce Leoluca Orlando – ha scelto dove vivere ma abbiamo il diritto di scegliere dove vivere e vivere meglio”. Ai cantieri culturali hanno allietato l’ultima serata il gruppo musicale tunisino con Khaled Mannai (tamburo), Fathi Marsalla (orgue), Mounir Clady (lute) ma anche singolare e caratteristico è stata la <<performance>> di giovani appartenenti all’ Accademia di  Sabah Ben Ziedi. “ L’ultima decade del mese di aprile – afferma S. E. Farhat Ben Souissi, il console di Tunisia a Palermo,  la Tunisia è stato un modello che ha trainato tutte le altre comunità; forse è poco parlare di aspetto culturale ma dobbiamo parlare di cooperazione, di turismo di integrazione di diritti e speriamo che il sogno della Carta di Palermo si realizzi. Se l’evento è stato un successo è grazie a tutti i tunisini ma anche alle istituzioni che hanno dato un grande contributo”. Invece sulla cooperazione economica tra imprese il Console Ben Soussi, aggiunge: “Nel dicembre scorso si è verificato un incontro tra le due camere di commercio di Bizerta e di Palermo al fine di dare vita alla cooperazione fra imprese che duri nel tempo. Protagonisti sono stati gli imprenditori tunisini e siciliani dove alcuni hanno ottenuto un sodalizio tra le due imprese com ad esempio nel campo dei prefabbricati”. I due imprenditori a cui fa riferimento il Console sono Mourad Chaieb di Sousse (Tunisia) e Rocco Selvaggio di Mazzarino (Sicilia), dato che dopo il workshop economico “Palermo- Tunisi” vogliono creare un ponte virtuale e accrescere le opportunità di investimento. Ma i suoni, le immagini e le parole delle varie attività che si sono concentrate dal 22 fino al 30 aprile su due mondi, apparentemente lontani, ma che trovano una magica congiunzione nell’antica terra di Sicilia. C’è voluto tanto lavoro ma alla fine il successo dell’evento è arrivato grazie alla sinergia, ad esempio, tra la componente tunisina e rappresentanti di consulte e della società civile palermitana: ed è impossibile non menzionare Nadine Abdia, vice presidente della consulta della cultura di Palermo, il vice-console Mohieddine Elachaal, e poi Adham Darawsha, presidente della consulta delle Culture filo diretto anche con le istituzioni comunali ed anche Giuseppe Silvestri della “Kinos Viaggi”, nota agenzia di Palermo in via Sampolo. I ringraziamenti dovuti oltre alle tante personalità tunisine e siciliane, sono stati rivolti al professore Vassallo premiato per il suo impegno per la “Carta di Palermo” e la vicinanza  stare accanto per tutte le problematiche grande applauso e grande uomo. “ Ringraziamo – afferma il viceconsole Mohieddine Elachaal – tutti quanti hanno aderito a questa iniziativa tra cui il primo cittadino Orlando. La serie di eventi è iniziato con un convegno sul riavvicinamento storico tra Tunisia e Sicilia, ma importante è stata anche la giornata multietnica dove si sono fatte convergere tutte le comunità straniere a Palermo; partecipato anche il convegno diritti sugli immigrati e le visioni di filmati sulla presenza di siciliani in Tunisia; anche la giornata con lo slogan <<siamo tutti Bardo>> dopo la strage del 18 marzo scorso ha voluto dare un messaggio forte dove neanche il terrorismo può tagliarci la strada e il convegno dialogo interreligioso vogliono dire che la religione anche se diversa non divide ma può dare un contributo per la pace”. La mostra tunisina, alla sua seconda edizione, ha promosso il Turismo Culturale Tunisino ed oltre agli antichi costumi ed usanze è stato dedicato tempo anche all’architettura domestica tunisina. Le dichiarazioni nell’ultimo giorno della manifestazione da parte di Abdelmlek Bhiri, rappresentante dell’ ONNT Bari (<< Dobbiamo vederci di più e avere la bandiera siciliana e tunisina assieme>>) e di Hassen Slama, docente di politica e storia all’ Università di Palermo, ( <<la storia in comune tra popolo tunisino e siciliano dobbiamo preservarla perché abbiamo nel nostro dna la docilità dell’accoglienza e del vivere assieme anche se diversi. Perché è proprio la diversità che rende i nostri popoli un elemento indiscutibile di attrattività culturale, economica e turistica>>) oltre ad essere un auspicio è anche il <<modus operandi>> di due popoli che da secoli contribuiscono, e devono ancora farlo in futuro, grazie alla promozione del dialogo e dello scambio.

RENATO PINNISI

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