Venerdì 19 maggio 2017 presso la Biblioteca comunale di Barrafranca (EN) si è tenuto l’evento “IL VASO DI BASILICO” tratto dai racconti di Giuseppe Pitrè. Destinatari i bambini di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. L’evento è stato organizzato dal CTS Centro Teatrale Siciliano, organismo di promozione e formazione teatrale, di cui è dirigente l’attrice Graziana Maniscalco, dal GRIA TEATRO organismo di promozione teatrale, diretto da Nino Romeo, e dalla Biblioteca comunale, con il patrocinio del Comune di Barrafranca. L’intento è stato quello di diffondere e avvicinare i ragazzi alla cultura teatrale. Difatti il CTS Centro Teatrale Siciliano e il GRIA TEATRO operano sul territorio regionale e nazionale, portando in giro per le scuole di ogni ordine e grado attività teatrali.
All’evento hanno partecipato una 70 bambini appartenenti all’Ist. Comprensivo “Europa” e precisamente la 2D Plesso L. Sciascia e 2A, 2B e 2C del Plesso Europa. A recitare il racconto è stata l’attrice catanese Graziana Maniscalco, una delle attrici di maggior temperamento della scena siciliana, già intervenuta in diversi eventi organizzati dalla Biblioteca Comunale. Due ceste di marionette raffiguranti i personaggi del racconto: Rusidda, il padre, la maestra, il Re, il figlio del Re
IL VASO DI BASILICO o meglio “A grasta di lu basilicu” è un racconto tratto da “Fiabe, novelle, e racconti popolari siciliani” raccolti ed illustrati da Giuseppe Pitrè, letterato e antropologo siciliano, noto soprattutto per il suo lavoro nell’ambito del folclore regionale. Difatti ha raccolto e studiato le tradizioni popolari siciliane. Narra la storia di una ragazza di nome Rusidda, che fu mandata dal padre a casa di una maestra privata. Nella casa di questa vi era una terrazza, dove ogni tanto Rusidda si affacciava. Di fronte vi abitava un re. Anche il figlio del re si affacciava spesso al balcone. Un giorno vide a Rusidda che, affacciata cantava:- nto nto ron tò! nto nto ron tò! Allora il figlio del re rispose: – Rusidda ntontorontò! Quantu pampini c’è ‘nta lu basilicò? La ragazza lo racconta alla maestra, la quale le dice di rispondergli: –e tu Re ‘ncurunatu, quantu stiddi cc’è ‘nta lu stiddatu? Al figlio del Re gli sembrò uno sfregio e allora, con l’aiuto della maestra, si nascose sotto il letto della ragazza. Appena si mise a letto, il ragazzo iniziò a pungerla. Questa cosa continuò per qualche giorno, tanto che Rusudda tornò dal padre, raccontatogli tutto. Allora il padre decide di intervenire. Compra una mula, fa preparare una cintura d0oro e dice alla figlia di andare sotto il balcone del giovane re dicendo:- A cu’ vasa lu culu a la mè mula, io ci dugnu sta bella cintura! Allora il giovane accetta, ma Russidda riesce a fuggire… Tra continue battute che i due personaggi principali si scambiano, la vicenda si conclude a lieto fine con il matrimonio di Rusidda e del giovane Re.
Rita Bevilacqua