Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Palermo: attività operativa 2024

Le attività condotte nel 2024 dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in
Sicilia hanno visto impegnati i militari del Nucleo di Palermo e della dipendente Sezione di
Siracusa in molteplici ambiti d’intervento, con particolare attenzione al traffico illecito di
beni archeologici e ai furti di beni culturali. Nel 2024, il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha registrato significativi successi che hanno permesso di recuperare 124 reperti archeologici. Nel 2024 si registra un aumento delle denunce di furti di beni culturali (18), rispetto all’anno precedente (13), sebbene va osservato che, gran parte dei furti avvenuti ai danni di musei e di biblioteche, sono emersi a seguito di controlli inventariali e, dunque, risalenti ad anni precedenti. I luoghi più colpiti sono stati musei/pinacoteche/antiquarium (3); luoghi espositivi pubblici/privati e pertinenze (4); luoghi di culto (5); archivi pubblici/privati/ecclesiastici (1); biblioteche pubbliche/private/ecclesiastiche (1); luoghi privati e pertinenze (4).
La strategia di intervento del Nucleo di Palermo e della Sezione di Siracusa si è
articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione mediante le molteplici
attività ispettive e l’azione di contrasto sviluppata attraverso le indagini di polizia
giudiziaria. Nel corso del 2024, l’attività di prevenzione ha certificato l’esecuzione di 496 controlli finalizzati alla sicurezza dei luoghi della cultura, quali musei, archivi e biblioteche, e delle aree archeologiche e/o tutelate da vincoli paesaggistici. Le verifiche hanno altresì
riguardato gli esercizi commerciali di settore, con numerosi controlli amministrativi presso
mercatini, fiere ed antiquari, allo scopo di contrastare la ricettazione di beni rubati. Infatti, i
dati acquisiti vengono successivamente incrociati con quelli presenti nella Banca dati dei
beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio
Culturale, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo. Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto sviluppata mediante le indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali operanti nel settore.
Nel 2024, sono state deferite in stato di libertà 65 persone per diversi reati
(prevalentemente nei confronti del paesaggio, danneggiamento, furto, ricettazione,
contraffazione di opere d’arte), sequestrando beni culturali per un valore di oltre
ottocento mila euro. I beni sono stati poi riconsegnati agli Enti regionali di tutela e chiese
per garantirne la fruizione. I risultati conseguiti sono dettagliatamente esposti nelle seguenti tabelle.
QUADRO DI SINTESI DELL’ATTIVITÀ PREVENTIVA
Di seguito si riportano, suddivisi per settore d’intervento, i controlli effettuati nel 2024 per il
cui conseguimento il Nucleo TPC di Palermo e la Sezione di Siracusa hanno operato in
piena sinergia con tutti i Reparti dell’Arma territoriale della Sicilia, i Nuclei Elicotteri CC di
Palermo e di Catania ed il Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, oltre alle competenti
Soprintendenze provinciali, alla Soprintendenza del Mare ed alle Soprintendenze Archivi di
Stato siciliana:
Verifiche alla sicurezza di musei, biblioteche e archivi 49
Controlli nelle aree archeologiche 149
Controlli alle aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali 189
Controlli presso esercizi antiquariali, mercati e fieri antiquariali 113
TOTALE 500
QUADRO DI SINTESI DELL’AZIONE DI CONTRASTO
Beni recuperati 242
Beni archeologici 124
Beni paleontologici 13
Beni antiquariali 105
Valore economico dei beni recuperati € 875.500
Persone denunciate all’A.G. 65
Perquisizioni 26
Tipologia dei reati perseguiti
Furto 1
Ricettazione 27
Scavo clandestino 2
Contraffazione opere d’arte 4
Danneggiamento 24
Reati in danno del paesaggio 14
Altri reati 23
OPERAZIONI DI RILIEVO
Acireale: il prezioso incunabolo “L’economia del cittadine 1665” veniva sequestrato
a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e successive verifiche
all’interno della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, poiché provento di furto consumato, il 07.01.1993, ai danni della biblioteca comunale “Francesco
Scavo” di Carini (PA);
Siracusa: 5 volumi, databili tra il XVIII ed il XIX sec., un reliquiario in argento, un
turibolo in argento ed una coppia di mazze cerimoniali in legno venivano sequestrati
attraverso gli sviluppi investigativi inerenti alla ricezione del furto consumato ai
danni della biblioteca “Arcivescovile Alagoniana” aretusea;
Paternò: 8 monete in bronzo, di epoca greco-punica V – IV a.C., venivano
individuate e sequestrate, poiché messi in vendita illecitamente sul sito web di una
casa d’asta, come accertato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-
Commerce;
Palermo: una statuetta lignea, policroma, raffigurante San Francesco di Paola,
epoca XVI-XVII sec., veniva sequestrata poiché messa in vendita illegalmente sul
sito web di una casa d’aste. Il recupero avveniva a seguito di controlli di siti web
dedicati all’E-Commerce e gli approfondimenti all’interno della “Banca dati dei beni
culturali illecitamente sottratti” che certificavano l’illecita provenienza del manufatto,
oggetto di furto consumato, il 18.12.2008, ai danni della chiesa di San Rocco di
Acireale;
Siracusa: il dipinto raffigurante “Santa Lucia”, olio su tela, epoca XVIII sec., veniva
recuperato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e le verifiche
all’interno della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, le quali
confermavano che la preziosa opera era oggetto di furto consumato, il 17.02.1991,
ai danni della chiesa di Santa Maria Scala del Paradiso di Noto;
Floridia: i reparti TPC siciliani sequestravano, in collaborazione con la
Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, una estesa area oggetto di
danneggiamento irreversibile di una porzione del sistema idrico di captazione e di
distribuzione delle acque di origine araba, tipo “Qanat”, a doppio spiovente di epoca
IX sec. d.C., a causa lavori eseguiti in difformità alle autorizzazioni concesse dallo
stesso Ente di tutela;
Siracusa: i reparti TPC siciliani sequestravano, in collaborazione con la
Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, una estesa area oggetto di
danneggiamento irreversibile di una porzione dei resti delle mura “Dionegiane”,
epoca V – IV sec. a. C., a seguito dell’esecuzione di lavori edili abusivi;
Noto: a seguito di indagini finalizzate al contrasto di reati in danno del patrimonio
archeologico-paesaggistico/naturalistico, si procedeva al sequestro di tre aree
distinte, rispettivamente di mq. 53.000, 14.000 e 18.000, in cui era stata realizzata
un’abusiva area di sosta a pagamento per autovetture;
Noto: un reliquiario di “Sant’Alessio Martire”, in argento su legno e vetro, epoca
1700, ed una mitra vescovile, in seta e argento, con raffigurazioni floreale, epoca
1800, veniva recuperati, a seguito delle verifiche all’interno della “Banca Dati dei
Beni Culturali illecitamente sottratti”, poiché oggetto di furto avvenuto, nel 2023,
all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate di Noto;
Lipari: a seguito di controlli su siti web dedicati all’E-Commerce venivano
individuate 2 anfore fittili, da trasporto tipo Dressel; 1 vaso fittile biansato, una statuetta in bronzo epoca V – III sec. a.C. e diversi frammenti fittili, poi affidati al
locale museo “Bernabò Brea”;
Palermo e Lucca: il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante il nobile
“Giovanni Branciforti”, epoca XVIII sec., messo in vendita su sito web case
d’asta. A seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce, il dipinto veniva
individuato e le successive verifiche presso la “Banca Dati dei Beni Culturali
Illecitamente Sottratti” certificavano l’illecita provenienza dell’opera, asportata a
Palermo nel 1991;
Randazzo: il sequestro di 69 volumi, di epoca compresa tra il XVI – XVIII sec.,
individuati mediante i controlli dei siti web dedicati all’E-Commerce, in
collaborazione con la Soprintendenza Archivistica – Archivio di Stato di Palermo,
asportati dalla Biblioteca dei Carmelitani Scalzi di Milano;
Palermo e Modica: il sequestro di un importante dipinto, olio su tela, raffigurante
“Venere in Amore”, attribuito al maestro Paolo De Matteis (1662-1728) e 4 reperti
archeologici, fittili, (anfora, lucerna, vasetto e piatto). Il prezioso dipinto è stato
individuato a seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce e le successive
verifiche presso la “Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti”, le quali
certificavano che era oggetto di furto consumato, il 17.11.1986, ai danni del Palazzo
Chigi – Albani, di Soriano nel Cimino (VT);
Roma: a seguito di indagini relative l’illecita detenzione di beni d’arte, i reparti TPC
siciliani individuavano e sequestravano due importanti dipinti, olio su tela,
raffiguranti “Ritratto di bambino… che gioca con scimmietta” e “Ritratto di bambina
con cane”, nonché 5 reperti archeologici di epoca magnogreca – ellenistica (V – IV
sec. a.C.). I dipinti, a seguito di verifiche presso la “Banca Dati dei beni culturali
illecitamente sottratti” risultavano essere provento di furto consumato in Roma, il
07.03.2016, ai danni di un privato;
Milano e Città di Castello (PG): il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante
“Ritratto di nobildonna”, epoca XVIII sec., veniva individuato a seguito di controlli di
siti web dedicati all’E-commerce. Le successive verifiche presso la “Banca Dati dei
beni culturali illecitamente sottratti” accertavano l’illecita provenienza del dipinto,
poiché oggetto di furto consumato in Messina, il 21.07.2019, ai danni di un privato;
Bologna: il sequestro di due dipinti olio su tela raffiguranti “Scene di genere”, di
epoca XVIII sec., attribuiti al maestro Giuseppe Maria CRESPI, messi in vendita sul
sito web di una casa d’asta e segnalati dalla Sezione Elaborazione Dati del
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, a seguito di controlli di siti web
dedicati all’E-Commerce. Le successive verifiche all’interno della “Banca dati dei
beni culturali illecitamente sottratti” confermavano l’illecita provenienza dei dipinti,
oggetto di furto consumato in Feltre (BL), il 09.11.1988, all’interno di un palazzo
nobiliare. Infine, si segnala che i reparti TPC siciliani hanno restituito:
a. alla Biblioteca “Ludovico II de Torres” di Monreale n. 9 cinquecentine, di grande valore
storico e culturale, oggetto di furto avvenuto negli anni ’80 del secolo scorso, i quali si
aggiungono ai 61 già restituiti negli anni scorsi. I preziosi volumi, rari e di pregio, sono stati individuati, a seguito del monitoraggio dei siti web, presso la biblioteca dell’Università “U.C.L.A.” di Los Angeles (U.S.A.). I successivi accertamenti stabilivano che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d’arte della Sicilia della Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Palermo non aveva rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione e, a seguito di Rogatoria Internazionale avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo, i responsabili della predetta università riconoscevano la validità della rivendicazione, restituendo i volumi.
b. al museo civico “Sebastiano Guzzone” di Militello Val di Catania (CT), tre importanti
dipinti asportati dalla predetta struttura nel 2013, durante una mostra:
dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “due bambini in stile lezioso”, con stile
ascrivibile al pittore francese, Francois Boucher;
dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “Console Cornelio inginocchiato
davanti ad un angelo in atto di sottomissione”, recante la firma G. Sciuti;
dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “consorte di Sebastiano Guzzone
donna Gaetanina Baldanza con vestito bianco e girocollo”, attribuito all’artista
Sebastiano Guzzone.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata
sviluppata dalla Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa e dalla
Compagnia Carabinieri di Acireale, in perfetta sinergia tra loro, nel momento in cui –
durante un’attività di perquisizione ad Acicastello – i militari dell’Arma territoriale
rinvenivano le opere e chiedevano l’intervento del reparto speciale. I successivi sviluppi
investigativi attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente
sottratti”, si accertava l’illecita provenienza delle opere quali provento di furto ai danni
del museo civico:
c. alla Chiesa Madre di “Santa Maria Maggiore” di Pietraperzia sono state restituite 4
colonne in marmo pregiato, con bassorilievi del GAGINI, raffiguranti le quattro virtù
cardinali.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata
sviluppata in sinergia tra la Sezione Carabinieri TPC di Siracusa e la Compagnia
Carabinieri di Piazza Armerina, nell’ambito della costante attività di monitoraggio dei
beni venduti sul web, nello specifico nel sito di una casa d’aste catanese. I successivi
sviluppi investigativi, attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali
illecitamente sottratti”, confermavano che i predetti manufatti erano stati asportati dalla
chiesa madre di Pietraperzia.