Condanna dell’arrembaggio alla nave umanitaria Freedom Flotilla

L’Associazione Don Bosco 2000 esprime profonda preoccupazione e ferma condanna per quanto avvenuto nelle scorse ore nel Mediterraneo, dove la nave Madleen della Freedom Flotilla Coalition, salpata da Catania con a bordo aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza e 12 attivisti disarmati, è stata intercettata e abbordata con la forza dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF). |
Si tratta di un gesto inaccettabile, che rappresenta una palese violazione del diritto internazionale e umanitario, nonché un attacco alla solidarietà tra i popoli, al diritto all’assistenza umanitaria e alla libertà di coscienza e di espressione. Colpire una missione di pace, con a bordo operatori e attivisti civili, significa colpire la speranza stessa di costruire ponti tra le nazioni, specialmente in un tempo in cui le ferite della guerra sono sempre più profonde. |
Condanniamo con forza l’uso di droni, sostanze irritanti e l’impiego della forza militare per impedire l’arrivo di aiuti salvavita a una popolazione stremata da mesi di bombardamenti, assedi e privazioni. Esprimiamo piena solidarietà a tutti gli attivisti presenti a bordo, compresa l’attivista Greta Thunberg, e chiediamo che vengano immediatamente rilasciati e trattati con rispetto e dignità. |
“La loro è una missione di pace, a bordo non hanno armi, ma cibo e aiuti per una popolazione che da mesi è privata di tutto. La loro missione è un segnale di protesta contro l’assedio imposto da Israele, non un attacco a quest’ultimo. A bordo ci sono farina, riso, kit per rendere l’acqua potabile, latte in polvere, pannolini, assorbenti per le mestruazioni, stampelle, protesi per bambini e altre forniture mediche. Un aiuto che non risolve la situazione, ma che mirava a dare supporto” sottolinea Agostino Sella. |
La sicurezza non si costruisce con la repressione, ma attraverso il dialogo, la cooperazione e la tutela dei diritti umani universali. |
“Nel nostro impegno quotidiano per la pace, l’accoglienza e la giustizia sociale, ribadiamo che ogni popolo ha diritto alla vita, alla libertà e alla dignità. Chiediamo alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite di intervenire con urgenza per condannare l’episodio, tutelare gli attivisti e garantire corridoi umanitari sicuri verso Gaza. La solidarietà non è un crimine, ma un dovere morale”, conclude Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000. |