PIETRAPERZIA. Mozione per celebrare gli 80 anni dalla Liberazione.

La mozione promossa dai gruppi consiliari “Insieme per Pietraperzia” e Noi per Pietraperzia”, sarà estesa anche agli altri consiglieri comunali perché venga firmata da tutti e trattata al prossimo consiglio comunale. Questo il testo integrale della Mozione: “Mozione: Iniziative per ricordare i partigiani ennesi in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione (1945-2025) e negli anni a venire. IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che: quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della Liberazione (1945-2025), un momento importante che intende ricordare una delle più luminose pagine della storia italiana e contribuire a promuovere la crescita democratica dei cittadini e a educare le nuove generazioni ai principi della Costituzione repubblicana; l’articolo 69 della Legge regionale n. 3/2025 stabilisce che “la Regione promuove, difende e pratica la memoria della Resistenza, valore fondante dell’ordinamento costituzionale, e opera al fine di realizzare il pieno sviluppo della persona e dei principi di libertà, giustizia, uguaglianza, solidarietà, rispetto della dignità personale e dei diritti umani” e “nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della Liberazione (1945-2025), realizza, direttamente o in collaborazione con le associazioni siciliane aderenti al Forum delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza o all’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI), progetti e iniziative volti a promuovere la conservazione e la diffusione dei valori dell’Antifascismo, con particolare riguardo alla memoria dei partigiani siciliani che presero parte alla Resistenza in Italia”; considerato che: negli ultimi anni stanno aumentando i rischi di un processo di revisione e di torsione culturale della verità storica, pericolosi per la stessa convivenza democratica. Per queste ragioni occorre ribadire che il grande fatto storico della Resistenza al fascismo e al nazismo ha natura composita ma univoca, a costituire la quale hanno concorso le dure lotte partigiane e il sacrificio umano di chi ha lottato per liberare l’Italia dalla dittatura. Un grande affresco storico, di indubitabile forza e complessità, del quale occorre non tralasciare o sottovalutare alcuna componente, in quanto queste si saldano fortemente una con l’altra, spesso nell’esperienza delle stesse persone e sono pilastri indispensabili alla comprensione della stessa Costituzione democratica, la cui attualità, ricchezza politica ed etica, tuttora rappresenta punto di tenuta e di coesione per l’intero Paese; rilevato che: le lotte partigiane hanno visto una straordinaria mobilitazione popolare di donne e di uomini dei più svariati orientamenti politici, uniti dalla consapevolezza che la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista rappresentava una priorità assoluta rispetto alle stesse divergenze ideologiche; molto spesso si pensa che la Resistenza coinvolse solo ed esclusivamente la popolazione del centro e del nord Italia; studi recenti hanno invece messo in rilievo l’apporto nelle formazioni partigiane di un gran numero di donne uomini meridionali, molti dei quali caduti in battaglia, feriti o fucilati; alcuni di loro, come Pompeo Colajanni o Mommo Li Causi, sono figure notissime nel panorama nazionale; di moltissimi altri conosciamo soltanto il nome e la località di provenienza. Negli ultimi anni la digitalizzazione della documentazione archivistica ha permesso a molti Istituti Storici della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISREC) di creare diverse banche dati facendo uscire dall’oblio i nomi di moltissimi partigiani e partigiane meridionali, fra i quali anche più 10 mila siciliani (e man mano che la ricerca va avanti i numeri sono destinati a crescere); il recente studio di Renzo Pintus ha consentito recentemente di recuperare la memoria di 457 partigiane e partigiani ennesi impegnati in prima linea nel movimento di Liberazione (La memoria ritrovata. Storie di partigiani ennesi 1943-1945, Enna 2023); mentre il certosino lavoro di Giovanna D’Amico ha invece consentito di risalire ai nomi di tanti partigiani siciliani deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti (I siciliani deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti 1943-1945, Palermo 2006):
preso atto che: in un tempo come il nostro di smarrita e debole identità occorre difendere e diffondere la memoria della Resistenza e i valori che mossero migliaia di donne e uomini che si batterono e persero la vita per liberare l’Italia dall’occupazione nazi-fascista; Visto lo Statuto comunale; Visto il Decreto legislativo n. 267/2000 “Testo Unico degli Enti Locali”; IMPEGNA IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE A
- organizzare apposite iniziative in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione (1945-2025) e negli anni a venire;
- collocare in un idoneo spazio pubblico una lapide commemorativa con incisi i nomi dei partigiani ennesi che combatterono per liberare l’Italia dall’occupazione nazi-fascista”. GAETANO MILINO