Sono passati 80 anni da quei giorni di luglio 1943 e quegli eventi rimangono ancora impressi, in maniera indelebile, nella Memoria Ricordiamo quegli eventi attraverso un articolo a firma dell’avvocato Luigi Barbaro, affermato professionista e giornalista di valore. Lui, a luglio 2005, ha pubblicato – su un quotidiano regionale – un articolo attraverso il quale si ricordano quegli infausti giorni del luglio 1943. Questo il testo integrale dell’articolo pubblicato da Luigi Barbaro su “La Sicilia” di Luglio 2005: “Quando Barrafranca pagò con 61 vite. Sono trascorsi, ormai, ben 62 anni – si legge nell’articolo – dalle vicende belliche del luglio 1943 che provocarono la morte di 61 inermi cittadini barresi e gravi disagi all’intera cittadinanza”. “In conseguenza di quegli eventi bellici – si legge ancora nello stesso articolo – Barrafranca subì due bombardamenti aerei: uno nel tardo pomeriggio del 10m luglio (lo steso giorno dello sbarco a Gela delle truppe alleate), ad opera di aerei americani, e causò 13 morti; e l’altro alle ore 7,30 di domenica 18 luglio ad opera di aerei tedeschi, con il pesante bilancio di 48 morti. I due bombardamenti aerei provocarono anche il ferimento di oltre un centinaio di persone, curate e medicate presso l’ospedale militare da campo, che funzionò, per oltre due anni, nei locali del plesso scolastico maschile “Vittorino Da Feltre” denominato “Conventino” perché ivi si sistemarono i Frati Minori Francescani, i quali – a seguito degli eventi verificatisi dopo la conquista garibaldina – erano stati costretti ad abbandonare il loro convento attiguo alla chiesa di San Francesco”. “Tornando agli eventi bellici – scriveva ancora Luigi Barbaro – gli Alleati, dopo avere occupato Gela, Mazzarino e Butera, si fermarono, per alcuni giorni, nella zona di Mazzarino avendo i Tedeschi allestito una linea di resistenza lungo l’asse Piano Montagna – Albana, dando luogo ad un intenso duello di artiglieria che passava sul capo dei terrorizzati cittadini barresi i quali avevano abbandonato le loro case in paese ed avevano trovato rifugio nelle case di campagna”: “Le comunicazioni fra i Tedeschi del Piano Montagna e quelli dell’Albana – si legge nello stesso articolo di Luigi Barbaro – erano assicurate da una linea radiotelefonica, i cui fili attraversavano l’abitato di Barrafranca. Si desse allora (e questa versione non è stata mai smentita) che i fili radiotelefonici vennero tagliati, secondo alcuni, dal celebre brigante Giuseppe Salamone. Secondo altri ad opera, invece, di un giovane barrese, Mommino Aiello, poi svanito nel nulla”. “È certo, comunque, che, venute a mancare le comunicazioni fra i due gruppi della resistenza militare tedesca, i militari germanici dovettero ripiegare e se la legarono al dito, eseguendo la rappresaglia della domenica 18 luglio dopo che le truppe Alleate avevano occupato Barrafranca il pomeriggio di venerdì 16 luglio. Questi i nomi delle vittime dei bombardamenti aerei del 13 luglio 1943: sacerdote Calogero Marotta, Angelo Faraci, Pasquale Totò D’Alessandro, Gaspare Di Dio, Alessandro Di Dio, Liboria Marotta, Luigi Salamone, Maria Ingala, Salvatore Gulino, Salvatore Lupo, Carmelo Marotta, Salvatore Cravotta, Luciano Giunta. Bombardamenti aerei del 18 luglio 1943: Salvatore Puzzo, Rocco Puzzo, Filippo Privitera, Andrea Costa, Carmelo Sentito, Antonio Catanzaro, Giuseppe Rabbita, Maria Giammusso, Maria Ingria, Francesca Bevilacqua, Concetta La Loggia, Salvatore Paternò, Rosario D’Angelo, Giuseppe Cucchiara, Angela Meli, Giuseppe Giunta, Leonardo Veloce, Carmela Veloce, Colomba Faudone, Carlo Borro, Giovanna Colombo, Luigi Marchì, Gaetano Pilotta, Francesco Romano, Carmela Milino, Maria Stela Milino, Giuseppe Milino, Giuseppe Piazza, Sebastiana Aleo, Giuseppe Centonze, Stella Centonze, Salvatore Centonze, Giuseppe Saitta, Luigi Saitta, Calogera Saitta, Maria Gugliara, Agata Caltavuturo, Teresa Mancuso, Salvatore Giunta, Giovanna Colombo, Angela Marotta, Stella Cucchiara, Salvatore Aleo, Maria Caterina Ippolito, Salvatore Lo Presti, Luigi Ingala, Cateno Bonaffini”. A chiusura, nell’articolo a firma di Luigi Barbaro, si legge: “A ricordo di tante innocenti vittime della guerra, è stato eretto un monumento nella villetta attigua alla scuola media “Verga- Don Milani” che contiene l’elenco dei morti a causa degli eventi bellici”. GAETANO MILINO
PIETRAPERZIA. Ottenuti due finanziamenti per affrontare la crisi idrica.
I due finanziamenti arrivano dalla Protezione Civile Regionale.