PIETRAPERZIA. Mozione di Sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Micciché.

PIETRAPERZIA. Mozione di Sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Micciché.

- in Pietraperzia

A firmare il documento sono stati sei consiglieri comunali su un totale di 12. La Mozione di Sfiducia al presidente del consiglio comunale arriva dai tre di “Insieme per Pietraperzia” (Calogero Di Gloria, Giusy Di Blasi e Rosa Maria Giusa). A firmarla sono stati anche Angelo Vullo, Lorenza Nicoletti e Vincenzo Milazzo” di “Noi per Pietraperzia”. Gli ultimi tre, fino ai mesi scorsi, facevano parte della maggioranza del sindaco Salvuccio Messina. A fine maggio loro hanno abbandonato la maggioranza ed hanno dato vita ad un nuovo gruppo consiliare: “Noi per Pietraperzia”. Il documento indirizzato allo stesso Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Micciché, al sindaco Salvuccio Messina e alla Segretaria Generale del Comune di Pietraperzia Caterina Maria Moricca. Questo il documento integrale: “Al Presidente del Consiglio Comunale Al Sindaco Al Segretario Comunale del Comune di Pietraperzia EN Oggetto: MOZIONE DI REVOCA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, ai sensi dei principi contenuti e sanciti dal TEUL e della lettera b) del 2° comma dell’art.20 dello Statuto Comunale e 3° comma dell’art.10 del regolamento comunale. PREMESSO CHE

– fra le funzioni deontologiche del Presidente del Consiglio rientrano anche quelle di garantire la piena e libera espressione del proprio pensiero a tutti i componenti del consesso a prescindere dall’appartenenza a qualsiasi formazione politica.

– nel rispetto del Regolamento Comunale, il Presidente del Consiglio dovrebbe tenere costantemente un comportamento improntato all’imparzialità, all’equilibrio e volto unicamente a l’interesse di tutta la collettività, ponendosi in una posizione super partes a garanzia anche dei diritti della minoranza.

TENUTO CONTO CHE

– in diverse occasioni il gruppo di opposizione “Insieme per Pietraperzia” ha evidenziato durante i lavori del Consiglio Comunale i comportamenti non improntati all’imparzialità del Presidente del Consiglio, che perdurano anche sino all’ultimo Consiglio Comunale;

– a volte alcuni punti portati in Consiglio Comunale, erano sprovvisti di pareri tecnici contabili e dei revisori dei conti

CONSIDERATO CHE

– il predetto gruppo ha richiesto alcune convocazioni di Consiglio Comunale per trattare alcuni argomenti nei primi mesi del 2022.

RILEVATO CHE

– il Presidente del Consiglio, per sue diverse opinioni politiche e personali, ha ritenuto di non dover convocare i consigli comunali, non assolvendo così in pieno ai principi contenuti nella premessa e sanciti dal TUEL e dallo Statuto Comunale, rinunciando al Suo ruolo di imparzialità, al di sopra delle parti e degli schieramenti politici. Inoltre, in particolare si ci richiama alle norme che disciplinano la materia e, in particolare il combinato disposto degli art.31 della legge n.142/90 come integrato dall’art.6 della legge Regionale 23/12/2000, n.30 e n.20 della legge Regionale del 26/08/1992 n.7, secondo cui il Presidente del Consiglio è tenuto a convocare il consiglio comunale quando lo richiede il quorum previsto dal Regolamento Comunale/Statuto del Comune o 1/5 dei consiglieri.

RITENUTO PER QUANTO SOPRA CHE

– il comportamento dell’attuale Presidente del Consiglio, non è conforme ai compiti Istituzionali che è chiamata ad assolvere in qualità di garante dell’assemblea consiliare.

– il gruppo politico “Insieme per Pietraperzia” si è dovuto rivolgere agli organi superiori di controllo per far valere un diritto legittimo e in particolare all’ufficio Ispettivo degli Enti Locali, il quale con la nota prot. 6229 del 24/03/22 non ha fatto altro che confermare quanto da noi sempre sostenuto, ma soprattutto ha diffidato il Presidente del Consiglio a procedere alle convocazioni, nel rispetto delle normative di legge, statutarie e regolamentari che disciplinano il funzionamento dell’organismo medesimo.

VISTO

Che la giurisprudenza ha in più occasioni sancito che la revoca del Presidente del Consiglio viene pienamente applicata in presenza di motivazioni istituzionali, quali la ripetuta e ingiustificata omissione della convocazione del Consiglio Comunale o le ripetute violazioni dello Statuto e Regolamento dell’Ente”. A conclusione del documento si legge: “Per quanto esposto, si RICHIEDE la revoca del Presidente del Consiglio ai sensi delle norme del testo TUEL e dello Statuto e regolamento Comunale”. Dai gruppi di opposizione “Insieme per Pietraperzia” e “Noi per Pietraperzia” dichiarano: “A presentare la Mozione di Sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Micciché sono stati sei consiglieri comunali su un totale di 12. Per questo motivo sia il sindaco Salvuccio Messina che lo stesso Presidente del Consiglio Comunale di Pietraperzia Giuseppe Micciché debbono prendere atto dalla mancanza di maggioranza e, pertanto, dovrebbero rassegnare le proprie dimissioni”. GAETANO MILINO

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