BARRAFRANCA. Presunto abuso d’ufficio della Comandante di Polizia Locale Maria Costa. Non ammessa, dal Tribunale di Enna, la costituzione di parte Civile di tre barresi.

BARRAFRANCA. Presunto abuso d’ufficio della Comandante di Polizia Locale Maria Costa. Non ammessa, dal Tribunale di Enna, la costituzione di parte Civile di tre barresi.

- in Barrafranca

È stata celebrata dinnanzi al Tribunale di Enna la prima udienza per il presunto abuso d’ufficio perpetrato del Comandante della Polizia Municipale del Comune di Barrafranca, dott.ssa Maria Costa difesa dagli avvocati Filippo VICARI e Filippina TIRRITO, entrambi del foro di Enna. Il Tribunale emettendo un’ordinanza che farà giurisprudenza non solo ad Enna, non ammetteva le costituzioni di parte civile di tre cittadini barresi che si ritenevano lesi dalle contravvenzioni stradali che gli erano state notificate dalla Polizia Municipale di Barrafranca. La vicenda,che è molto sentita tant’è che veniva seguita da una radio barrese e da un giornale cartaceo nella pagina dedicata alla cronaca locale, prendeva le mosse da un’indagine partita per effetto dell’ennesimo esposto anonimo contro la Comandante dei Vigili Urbani, indagine per la quale era stata inizialmente richiesta l’archiviazione. “A seguito di ulteriori esposti anonimi, verosimilmente da parte dello stesso soggetto, – si legge nel comunicato della difesa di Maria Costa – la Procura riteneva che potessero configurarsi i resti di abuso d’ufficio e di falsità ideologica a carico della Comandante la quale veniva rinviata a giudizio in quanto avrebbe affidato l’appalto per il rilevamento automatico della velocità stradale ad una società senza chiedere il preventivo parere dell’Anac”. “Le odiose “macchinette” – è scritto nello stesso comunicato dei difensori di Maria Costa – erano state piazzate nel rettilineo dell’ex strada provinciale n.12, oggi viale Paolo Borsellino, ricadente nel centro abitato del Comune di Barrafranca che collega il paese con Pietraperzia e Piazza Armerina e nella quale erano già successi tre incidenti stradali tra cui uno mortale. “Alcuni cittadini barresi – è scritto nello steso documento degli avvocati difensori della comandante di Polizia Locale di Barrafranca – che erano stati pizzicati dall’autovelox, forse per ragioni che nulla hanno a che fare con le contravvenzioni,armatisi di uno stuolo di avvocati e ritenendosi lesi da una contravvenzione di qualche decina di euro che li sanzionava per avere superato il limite di velocità, prima pensavano bene di chiedere l’annullamento della multa al Giudice di Pace e dopo avrebbero voluto addirittura costituirsi parte civile nei confronti del Comune di Barrafranca per presunti danni morali patiti a causa della contravvenzione ricevuta. Il Tribunale di Enna, accogliendo invece le richieste degli avvocati Filippo VICARI e Filippina TIRRITO, difensori della Comandante Maria Costa,non solo non ammetteva le costituzioni di parte civile dei tre cittadini, ma addirittura – con un’ordinanza che certamente farà storia – ordinava l’estromissione di altrettanti cittadini che erano già stati ammessi come parte civile all’udienza preliminare”. A conclusione nel “documento” si legge: “Visto che il provvedimento di rigetto e di estromissione delle parti civili non è in alcun modo impugnabile, segna l’addio ai sogni di gloria per coloro i quali vorrebbero usare le aule di giustizia come leva per ottenere vantaggi o prebende non dovute”. GAETANO MILINO

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