PIETRAPERZIA. Grande attenzione e partecipazione al monologo di Angelo Maddalena.

PIETRAPERZIA. Grande attenzione e partecipazione al monologo di Angelo Maddalena.

- in Pietraperzia

PIETRAPERZIA. L’opera, da lui portata in scena nella rinascimentale chiesa del Rosario, si intitola “Poveri e pazzi: dis-emigrati dal sud”. “È un inno alla povertà – afferma lo scrittore e cantautore di Pietraperzia – che redime oltre l’orrore che opprime”. Nel monologo due poesie di Davide Maria Turoldo una delle quali musicata da Angelo Maddalena. Tra il numeroso pubblico anche don Giuseppe Rabita. “Nel 1200 – ha esordito Angelo Maddalena – il teatro è rinato nelle chiese. Nel Medioevo una rinascita del teatro nei sagrati delle chiese con le laudi. Da lì in poi arriva San Francesco”.  Lo spettacolo di Angelo Maddalena – della durata di più di un’ora – è stato un crescendo di emozioni e di sentimenti. Il cantautore pietrino ha poi parlato delle esperienze nelle miniere di carbone del Belgio e anche dell’utilizzo, in altre miniere, dei “carusi”. Maddalena ha poi citato la sua esperienza di “radicato” nella sua terra di origine e, poi, ha ripreso a viaggiare. A conclusione dello spettacolo, lui ha citato un detto di Davide Maria Turoldo “La povertà è la placenta di tutti i valori”. “Poveri e pazzi: dis-emigrati dal sud” – afferma Angelo Maddalena – nasce da un percorso effettivamente di studio, non accademico, ma anche”. “Poveri e pazzi: dis-emigrati dal sud” è il sesto di una serie di monologhi teatrali che, tra il 2007 ed il 2016, lo hanno portato a raccontare e a cantare in diversi Paesi europei e anche oltre (Algeria, Argentina). Nel 1996 Angelo Maddalena ha vissuto in Belgio per fare una tesi di laurea sugli aspetti culturali  degli emigrati italiani nella regione dello Hainaut e Borinage (sud del Belgio, zone di miniere di “charbonnage”. “Lo stile teatrale di Angelo Maddalena – dice di sé il cantautore e scrittore di Pietraperzia – non è troppo “studiato”, non ha alle spalle frequentazioni di corsi o scuole di teatro; anzi rivendica una palestra che viene dalla strada, dal percorso di artista di strada e cantastorie collaudato in molti festival”.  “Forse è anche questa genuinità – continua Angelo Maddalena – che porta a fare sentire una commozione”. “Questa genuinità – conclude Maddalena – è sempre più rara e sempre meno valorizzata da una cultura dominante sempre più fatta di Talent e artificialità varie”. GAETANO MILINO

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