“C’era una volta… I cunta” raccolta di antichi racconti popolari a cura di Diego Aleo


“C’era una volta… il nonno che, nelle serate invernali davanti al calore emanato dalla “conca” (braciere), raccontava ai nipotini i “cunta”, i racconti popolari di una volta che avevano come protagonisti fate, regine, orchi e personaggi fantastici che, con le loro vicende, lasciavano a bocca aperta i bambini.”
Questa ambientazione è stata ricostruita durante un speciale incontro tenutosi a Barrafranca (EN) la sera di martedì 08 ottobre 2019 a casa della prof.ssa Gina Patti, presidente UCIIM sez. di Barrafranca (EN). Tavola imbandita con prodotti siciliani, ambientazione storica con la “conca” e con accanto due improvvisati narratori: Elisa Gentile e Filippo Salvaggio, il tutto arricchito dalle melodie emesse dal clarinetto della giovane musicista barrese Silvia Ferro, sono stati l’occasione per leggere alcuni “cunta” tratti dalla raccolta “C’era una volta… I cunta” di Diego Aleo, pubblicata nel gennaio 2019.
Il libro nasce da una raccolta di fiabe, realizzata come ricerca scolastica da alcuni studenti di scuola media. Allora ogni alunno intervistò i nonni e trascrisse u cuntu che questi gli raccontavano. Il materiale fu poi selezionato e raccolto al fine di realizzarne un libro, con l’intento di tramandare e lasciare ai posteri quella grande eredità orale di cui gli anziani ne sono i fedeli custodi. Oltre alla loro trascrizione in dialetto barrese, i “cunta” presenti nel libro sono stati poi tradotti in italiano dall’autore, adattandone personaggi e linguaggio alla sensibilità del lettore contemporaneo.

«Nei racconti popolari c’è la nostra storia- scrive l’autore nella nota al suo libro- e visti da questa prospettiva essi hanno un grande valore antropologico e storico. Senza avvedercene e senza proclamarci storici e scrittori siamo diventati veicolo di trasmissione di cultura e di comportamenti, di valori, di ideali che guidano l’agire dell’uomo e animano le sue relazioni. Le fonti della storia dell’uomo non vanno ricercate ed esaminate solamente nelle testimonianze scritte; non dimentichiamo che spesso il percorso storico dell’uomo è costellato di conoscenze trasmesse oralmente. Ogni popolo, da quello dell’antica Grecia, ha fatto uso della trasmissione orale della propria civiltà, del proprio pensiero. Molte opere, come l’Iliade e l’Odissea, sono giunte a noi solamente perché affidati alla diffusione orale e non conosceremmo niente della cultura di molti popoli dell’Africa se non ci affidassimo ai racconti e alle storie che sono giunte a noi tramite la diffusione orale, ad opera di poeti e sciamani. Sostenuti da quanto detto, comprendiamo il grande valore che assumano, anche nel nostro piccolo, i racconti popolari: “I cunta”! Possiamo, quindi, capire come la fiaba, il racconto popolare siano correlati alla vita e siano nello stesso tempo una spiegazione della vita. In essi, nei racconti popolari, infatti, si riflettono tutti i grandi problemi e le difficoltà che ogni essere umano ha incontrato lungo il suo cammino di vita».
Una serata tra amici all’insegna della convivialità e dei ricordi di tempi passati.
Rita Bevilacqua